Offese al presidente del Sabor. La polizia: «Ecco perché siamo intervenuti»

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Offese al presidente del Sabor. La polizia: «Ecco perché siamo intervenuti»

“Il presidente del Sabor (Il Parlamento di Zagabria, ndr) ha ricevuto il 5 agosto scorso una telefonata da un numero sconosciuto e la persona dall’altra parte della cornetta gli ha rivolto diverse frasi ingiuriose. Poi ha cercato di contattare il presidente diversi altre volte… Poiché Jandroković è una persona tutelata di prima categoria, ha informato dell’accaduto il servizio addetto alla sua sicurezza, che si è rivolto alla polizia locale che, dal canto suo, è risalita al proprietario del telefonino dal quale è partita la chiamata”. Questa la spiegazione della polizia offerta in forma informale al quotidiano zagabrese Jutarnji list, dopo che il quotidiano di Fiume Novi list ha raccolto le dichiarazioni di Toni Beroš dell’isola di Lesina (Hvar), il quale ha spiegato di essere stato visitato dagli ispettori di polizia “soltanto per averlo chiamato Njonjo”. “Si tratta di un nomignolo che molti siti croati usano quando parlano del presidente del Sabor e sinceramente non mi sembra una minaccia tale da far scattare l’apparato di sicurezza”. Jandroković ha ricevuto questo nomignolo perché, secondo alcuni media, avrebbe fatto carriera politica grazie ai suoi modi di fare amichevoli con i superiori e i leader politici.
Nel comunicato ufficiale, la polizia ha spiegato che si tratta di un “protocollo standard quando si tratta di persone che godono della massima tutela, e ribadiamo che queste persone non possono in alcun modo influire sui protocolli di sicurezza, ossia chiedere l’intervento della polizia”. Nella nota si legge che “le persone sotto tutela sono in dovere di informare l’apparato di sicurezza sulle telefonate provenienti da numeri sconosciuti o da indirizzi email per le quali non si può subito risalire alla fonte. Poi i servizi preposti verificano se esiste un qualche tipo di minaccia per la persona tutelata”.

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