Matteo Zoppas: «Croazia, partner strategico»

Intervista esclusiva al presidente dell’Italian Trade Agency

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Matteo Zoppas: «Croazia, partner strategico»
Matteo Zoppas. Foto Žejko Jerneić

Nel 2022 l’Italia ha riconquistato la vetta della classifica dei partner commerciali della Croazia. L’interscambio tra i due Paesi ha superato gli 8 miliardi di euro. L’Italia è sul podio anche nella graduatoria relativa agli investimenti diretti esteri (circa 400 milioni di euro) nell’economia croata. Dati, questi, che testimoniano la solidità e il grande potenziale, in molti casi ancora non sufficientemente espresso, dei rapporti economici tra i due Paesi. Ad aver contribuito a questi risultati è stato anche l’impegno profuso dall’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE) che opera in Croazia. Mercoledì scorso l’Ufficio ICE di Zagabria, diretto da Sandra Di Carlo e istituito 67 anni fa al fine di rafforzare le relazioni economiche e commerciali tra le due sponde dell’Adriatico, attraverso servizi di assistenza, informazione e attività promozionali, ha ricevuto per la prima volta dalla sua apertura la visita di un presidente di ITA (Italian Trade Agency). Si tratta di Matteo Zoppas (sì, gli omonimi elettrodomestici erano prodotti dalla sua famiglia, nda), che nonostante l’agenda fitta d’impegni di una giornata trascorsa tra Zagabria e Lubiana, ha trovato il tempo per concederci un’intervista esclusiva.
“Mi sono insediato da poco. Sto iniziando a conoscere le persone. Il giudizio di questa giornata è sicuramente positivo. Vedo che ci sono persone molto presenti, che conoscono bene i mercati e il loro mestiere. Sono tutte molto legate al concetto di Made in Italy con un senso d’appartenenza molto forte alla nostra Nazione e sono mosse dal desiderio di aiutare le imprese italiane a esportare nei Paesi di destinazione. Ho visto anche un grande rispetto per le culture, le capacità e la voglia di lavorare insieme sia nel caso della Slovenia che della Croazia. Due mercati importanti per noi, dove troviamo delle culture vicine alla nostra e che sono per noi uno sbocco naturale. Per le Regioni del Nordest la Croazia e la Slovenia sono logisticamente più vicine rispetto a certi territori italiani. Questi due Paesi, inoltre, sono delle buone porte d’accesso ai mercati dei Balcani, salvo restando che per noi rappresentano dei punti d’interesse prima ancora che di transito bensì d’interesse”, ha affermato Zoppas.

Matteo Zoppas, Anna Mareschi Danieli e Dino Feragotto s’informano in merito al nostro quotidiano. Foto Željko Jerneić

Nell’illustrarci il compito dell’ITA-ICE, Zoppas – che a Zagabria e Lubiana ha incontrato rispettivamente gli Ambasciatori Pierfrancesco Sacco e Carlo Campanile – ha rivelato che “si tratta di una missione molto interessante”. “Il nostro ruolo consiste nel rappresentare e cercare di sviluppare il ‘Made in Italy’ nel mondo”, ha rilevato l’imprenditore nato a Pordenone nel 1974 e nominato alla guida dell’ITA-ICE nel febbraio scorso. “ITA – ha proseguito – è l’acronimo di Italian Trade Agency, ma in realtà si dovrebbe parlare d’Italian Trade Commission in quanto si tratta di un’Agenzia governativa che ha due finalità principali. Una consiste nel favorire l’aumento delle esportazioni dei prodotti Made in Italy, che si aggirano a livello globale attorno ai 624 miliardi di euro e registrano una crescita di circa del 12,7 p.c. rispetto al 2021”. “L’altra funzione importante – ancora Zoppas – è quella di attrarre investimenti esteri nel nostro Paese, accompagnando gli imprenditori che vogliono venire in Italia e investire”. “La nostra rete si estende su 79 Paesi. In ciascun Ufficio ICE ci affidiamo normalmente ad un direttore (a capo di quello di Lubiana c’è Serenella Marzoli, nda) e a dei trader analyst il cui compito consiste nell’analizzare i dati relativi ai vari settori nei mercati di loro competenza; stilando elenchi di potenziali clienti da mettere in contatto con i nostri imprenditori e le aziende italiane”, ha notato il presidente dell’ICE. “Sono pronti – ancora Zoppas riferendosi agli Uffici ICE nel mondo – a rispondere alle imprese italiane che vogliono vendere all’estero su problematiche di certificazione, questioni doganali, burocratiche e più in generale a tutte quelle che sono le tipiche difficoltà sulle quali possono imbattersi gli imprenditori quando vanno all’estero”.

Cucina tricolore

“Come fa l’ICE a favorire concretamente lo sviluppo dell’export italiano? Organizzando ad esempio padiglioni nelle sedi fieristiche operanti all’estero e incoming alle fiere che si svolgono in Italia. Ciò non significa soltanto allestire un padiglione, ma anche invitare gli operatori, offrendo loro il viaggio, supportandoli nei trasferimenti e mettendoli a contatto con i nostri imprenditori organizzando visite aziendali o preparando business matching o B2B; insomma ricorrendo a tutti gli strumenti tesi ad agevolate l’incontro tra la domanda e l’offerta”, ha affermato. “La promozione – ancora Zoppas – ha ovviamente lo scopo di far conoscere ancora di più le eccellenze Made in Italy in tutte le loro declinazioni”. A tale proposito il presidente Zoppas è appena rientrato da New York, dove dal 25 al 27 giugno scorsi si è tenuta la 67.esima edizione del Summer Fancy Food Show, una delle più importanti fiere alimentari a livello internazionale, con l’Italia rappresentata da oltre 300 aziende (quello italiano era il padiglione più grande). “In quest’ambito abbiamo inaugurato la candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco”, ha sottolineato il nostro interlocutore “Un iter, quest’ultimo – ha proseguito –, che durerà anni e che ci darà il modo di promuovere la cucina italiana, che a mio avviso non avrebbe neppure bisogno di presentazioni trattandosi di un’eccellenza culinaria apprezzata in tutto il mondo. Però, quando si accompagnano le varie aziende in giro per il mondo per vendere i prodotti della cucina una campagna promozionale di questo genere però rende più facile l’apertura delle porte quando andiamo a bussare ai clienti, siano loro catene di supermercati, ristoranti, alberghi…”, ha notato Zoppas (che nel corso dell’intervista ha svelato di essere stato spesso in Croazia, diventando ghiotto di ćevapčići, nda) e chiarendo che un discorso analogo può essere fatto pure nel caso degli altri settori.

Importanti i business forum

Parlando delle ragioni che lo hanno condotto a Zagabria, ha puntualizzato d’aver accompagnato la presidente di Confindustria Slovenia nonché vicepresidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli a fare un giro in Croazia per sondare i potenziali interessi di Confindustria nella zona. “Naturalmente sono venuto anche per parlare di progetti con la direttrice dell’Ufficio ICE di Zagabria, Sandra Di Carlo. Abbiamo in programma a breve delle attività importanti”, ha detto Zoppas. “Dobbiamo supportare queste bilaterali tra governi, momenti dai quali trarre vantaggio, in particolare dai business forum, onde favorire i contatti tra le aziende”, ha osservato il presidente di ITA-ICE.
Riferendosi ai progetti promossi dall’Ufficio ICE di Zagabria – competente anche per la Bosnia ed Erzegovina –, Zoppas ha elogiato la campagna promozionale “Okusi Italije” (letteralmente Sapori italiani), promossa in collaborazione con Konzum, la principale catena di supermercati in Croazia. “La mia prima missione all’estero, intrapresa appena due giorni dopo la mia nomina si è svolta a Dubai in occasione del Gulfood, un’altra tra le principali fiere a livello internazionale. In quell’occasione è stato presentato un’operazione simile a questa”, ha osservato il presidente di ITA-ICE. “Nella grande distribuzione organizzata (GDO) – ha proseguito – vige un grande interesse per i prodotti italiani e quindi come ICE abbiamo la possibilità di portare avanti dei progetti di ‘vetrine italiane’ sugli scaffali della GDO. Normalmente ciò comporta vantaggi sia per il retailer, che viene a contatto con prodotti selezionati che gli offriamo, che per le nostre aziende che ottengono la possibilità di vendere i loro prodotti sugli scaffali di grandi catene. Zoppas ha rilevato che di norma approdare sugli scaffali della grande distribuzione costituisce un’impresa ardua per molte aziende. “Non mi riferisco alle grandi aziende – ha puntualizzato – ma a quelle piccole e medie che altrimenti difficilmente avrebbero una possibilità del genere. Un’opportunità che può determinare le loro sorti. Una volta approdate sugli scaffali delle GDO talune realtà possono riuscire a raddoppiare il fatturato favorendo il brand building, una determinate fondamentale per la crescita del marchio. Varie aziende oggi importantissime, quando erano piccole, hanno iniziato proprio con operazioni di questo tipo”, ha dichiarato Zoppas, ringraziando “a nome del Made in Italy” la Konzum e le altre GDO che accettano di fare questo tipo di operazioni, dando ai piccoli marchi italiani la possibilità di crescere e diventare molto grandi.

Matteo Zoppas e Sandra Di Carlo. Foto Željko Jerneić

Le tre F dell’economia del Belpaese

Zoppas si è soffermato pure sull’importanza del padiglione italiano organizzato dall’Ufficio ICE di Zagabria alla CroAgro, la fiera agricola internazionale che si svolge nella capitale croata. “L’agritec italiana è molto conosciuta. C’è soprattutto FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura) che è l’associazione Confindustriale dei costruttori di macchinari molto attiva in tutti i Paesi dell’ex Jugoslavia e dei Balcani in generale. Un’area sulla quale il governo italiano ha messo un rilievo particolare”, ha dichiarato Zoppas, osservando che l’impiego della tecnologia italiana può dare un impulso fondamentale alla crescita degli standard dei Paesi in oggetto sul fronte della produttività e della sostenibilità. “La Croazia – ancora il presidente ITA-ICE in quest’ottica è già molto sviluppata, ma la tecnologia italiana, per quanto riguarda l’agrifood, è ancora in grado di offrire tanto. Di conseguenza c’è molto interesse nei suoi confronti quando si parla, ad esempio, degli standard legati all’utilizzo di poca acqua o all’efficacia dell’impiego di altre risorse impiegate nella coltivazione rispetto al risultato e alla qualità del medesimo”. “L’ufficio ICE di Zagabria ha organizzato pure una fiera dedicata all’arte bianca (l’arte di trasformare la farina in prodotti dolciari, da forno e vari tipi di paste alimentari, nda) e promosso business forum sia generici che di categoria. Incontri molto importanti come quello dedicato alle start up”, ha rilevato Zoppas notando che l’anno scorso l’interscambio commerciale italo-croato è cresciuto del 44 p.c. rispetto al 2021. “Le esportazioni italiane in Croazia valgono circa 5,7 miliardi di euro e sono lievitate del 59 p.c. Una crescita molto importante che non è legata solo agli effetti dovuti all’uscita dal Covid, all’effetto inflazionistico e all’aumento del costo dell’energia. Si verificato un aumento di volumi quantificabile attorno al 30 p.c.”, ha detto il presidente di ITA-ICE. “I settori principali – ancora Zoppas – sono quello del petrolio e dei suoi derivati (+36 p.c.), del ferro e dell’acciaio (+32 p.c.), dell’abbigliamento (+22 p.c.), dei macchinari industriali (+19 p.c.) e dei macchinari e dei prodotti elettrici (+12 p.c.)”. “Da non dimenticare l’importanza del food. Il cibo italiano è sicuramente un prodotto molto richiesto in tutto il mondo e la Croazia non fa eccezione, anche in considerazione dei turisti italiani che d’estate visitano il Paese”, ha affermato Zoppas, secondo il quale oltre all’agritec possono contribuire in modo significativo a trainare ulteriormente i rapporti commerciali tra Italia e Croazia le cosiddette tre F dell’economia italiana (food, fashion e forniture). Secondo Zoppas le relazioni tra i due Paesi saranno favorite anche dall’adesione di Zagabria allo Spazio Schengen e dall’adozione dell’euro da parte della Croazia.

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