Francia, quarta notte di violenze e saccheggi: quasi 1.000 arresti

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Francia, quarta notte di violenze e saccheggi: quasi 1.000 arresti

Quarta notte di disordini in Francia. Nonostante la massiccia presenza della sicurezza, la chiusura delle linee di trasporto e l’appello del presidente Emmanuel Macron ai genitori di tenere a casa i propri figli adolescenti, 994 persone sono state arrestate in tutto il Paese nella notte tra venerdì e sabato, ha reso noto il ministero dell’Interno. Sono almeno 79 i feriti tra Polizia e Gendarmeria.

Nonostante gli episodi di saccheggio, vandalismo e scontri con la polizia, il ministro dell’Interno Darmanin ha dichiarato che la violenza è stata di “intensità molto minore” rispetto alla notte precedente, quando erano state arrestate più di 900 persone. La situazione è stata più tranquilla a Parigi ma, secondo i media locali, ci sono state scene caotiche nelle città di Lione e Marsiglia, dove un supermercato è stato saccheggiato dopo un attacco incendiario.

“Vincerà la Repubblica, non i rivoltosi”, ha detto inoltre nelle scorse ore Darmanin, che nella notte si è recato a Mantes-la-Jolie, nella regione dell’Ile-de-France, dove il ministro ha voluto “incontrare Polizia e Gendarmeria per salutare e ringraziare” le forze dell’ordine per il loro lavoro.

I disordini, scatenati dall’uccisione a Nanterre di un 17enne da parte della polizia durante un controllo del traffico, sono stati segnalati anche nei territori francesi d’oltremare, tra cui la Guyana francese in Sud America e l’isola caraibica della Martinica.

In tutta la Francia, venerdì sono stati dispiegati circa 45.000 agenti di polizia, comprese le unità speciali. Per sedare le violenze, Darmanin ha chiesto di sospendere il servizio di autobus e tram in tutto il Paese dalle 21 fino a nuovo ordine. A Parigi, tuttavia, la metropolitana era ancora in funzione. È stata vietata la vendita di fuochi d’artificio, taniche di benzina e prodotti infiammabili e chimici.

In grandi città come Lione, Marsiglia e Strasburgo sono state vietate manifestazioni ed eventi, come ha riferito l’emittente France Info. Il presidente Macron ha convocato una riunione d’emergenza venerdì ma ha deciso di non dichiarare lo stato di emergenza. Ha però lanciato un appello ai genitori affinché impediscano ai loro figli adolescenti di partecipare a proteste violente. Un terzo delle persone arrestate giovedì sera erano molto giovani, ha dichiarato Macron.

Giovedì i pubblici ministeri hanno aperto un’indagine formale per omicidio colposo nei confronti dell’agente di polizia accusato di aver sparato all’adolescente. L’agente è in custodia, ha dichiarato l’ufficio del pubblico ministero di Nanterre. Nahel sarà sepolto sabato, ha dichiarato il sindaco di Nanterre Patrick Jarry.

L’uccisione – che è stata ripresa in video e suggerisce che l’agente non era in pericolo immediato – ha scatenato l’indignazione in Francia e rinnovato le accuse di eccessiva violenza da parte della polizia, soprattutto nei quartieri più poveri.

Le immagini di auto in fiamme e di rivoltosi che si fronteggiano con la polizia nelle periferie francesi ricordano i conflitti degli anni passati.

I politici francesi sono perseguitati dallo spettro dei disordini del 2005, quando tre settimane di violente rivolte scossero la nazione in seguito alla morte di due giovani inseguiti dalla polizia.

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