La tassa italiana sulle banche scuote il mercato croato

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La tassa italiana sulle banche scuote il mercato croato

La notizia che il governo italiano sta introducendo una tassa sugli extraprofitti delle banche sta scuotendo anche il mercato fin6 croato. Il piano del governo di Giorgia Meloni, che secondo alcune stime dovrebbe portare oltre due miliardi di euro nel bilancio italiano, ha rapidamente ricevuto una risposta anche dal mercato azionario con un netto calo dei prezzi delle azioni delle principali banche italiane. Anche le azioni della Zagrebačka banka, che fa parte del gruppo italiano UniCredit e che, grazie ai risultati aziendali eccezionali, avevano registrato un aumento dei titoli  del 62% rispetto all’inizio dell’anno (solo nelle due settimane successive all’annuncio dei risultati, un aumento del 15%), sono scese del 7,2% ieri sulla Borsa di Zagabria. Alcuni investitori sembrano considerare la possibilità che, direttamente o indirettamente (attraverso una tassa simile o tramite persuasione politica “amichevole”), anche le banche in Croazia possano vedere compromessa la crescente traiettoria di profitti trainata dall’alta crescita dei ricavi netti da interessi. In ogni caso, la decisione del governo italiano di deviare una parte dei profitti delle banche verso il bilancio e utilizzarli per misure fiscali a sostegno dei propri cittadini sta sicuramente diventando una questione politica anche in altri paesi, soprattutto in Europa centrale, dove le banche italiane detengono quote significative nei mercati bancari. La Croazia, con due principali banche di proprietà italiana, è certamente uno dei paesi in cui è realistico aspettarsi un maggiore esame delle spese di interesse e dei profitti associati che le banche madri hanno recentemente intensificato.

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