Il ministro della Salute, Vili Beroš, ha suscitato reazioni contrastanti con il suo recente appello aperto a tutti i medici in occasione del 150º anniversario dell’Associazione Medica Croata e della Giornata dei Medici Croati. Nella sua lettera, Beroš ha elogiato i progressi della riforma sanitaria in corso in Croazia, sottolineando i successi organizzativi, finanziari e di gestione del personale.

Tuttavia, la risposta dell’Associazione Croata dei Medici Ospedalieri (HUBOL), è stata un’aspra critica nei confronti del ministro. In una lettera aperta, la HUBOL ha respinto le affermazioni di Beroš, evidenziando una situazione molto diversa da quella dipinta dal ministro.

La HUBOL ha sottolineato che, nonostante gli investimenti in infrastrutture e tecnologie, la reale crisi nel sistema sanitario croato è rappresentata dalla carenza di personale medico. La lettera ha evidenziato il “drammatico aumento” del numero di medici che hanno abbandonato il Paese, con 154 medici che hanno cercato opportunità di lavoro all’estero solo l’anno scorso. Questa fuga di cervelli, secondo la HUBOL, contribuisce a una “devastante mancanza di personale” nelle strutture sanitarie.

Un punto critico evidenziato nella lettera è la mancanza di medici in particolari specializzazioni e ospedali, mettendo in pericolo la qualità e l’accessibilità delle cure. La HUBOL ha anche accusato il ministro di ignorare problemi cruciali, come la mancanza di personale nelle discipline chiave come la microbiologia, la radiologia e la patologia.

Beroš è stato anche criticato per aver enfatizzato gli “investimenti in infrastrutture senza affrontare i problemi fondamentali” del sistema sanitario, inclusi bassi salari, contratti oppressivi e una mancanza di misure sistemiche per affrontare le sfide in corso.

La HUBOL ha concluso la sua lettera chiedendo al ministro di affrontare urgentemente la crisi del personale medico e di adottare misure concrete per migliorare la situazione.