Horvatinčić in carcere dal 30 marzo?

Il Tribunale regionale di Zagabria ha deciso l’incarcerazione. L’imprenditore cerca ora di evitare la reclusione richiamandosi alle sue precarie condizioni di salute. A decidere saranno gli esperti

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Horvatinčić in carcere dal 30 marzo?

Tomislav Horvatinčić andrà in prigione! O almeno dovrebbe andarci. L’imprenditore croato è stato invitato a presentarsi in carcere a partire dal 30 marzo. Dovrà scontare quattro anni e dieci mesi, per aver causato l’incidente nautico che causò a morte dei coniugi Salpietro. La decisione definitiva è arrivata ieri per mano del giudice del Tribunale regionale di Zagabria, che ha dato tre giorni di tempo a Horvatinčić per consegnare l’eventuale documentazione medica che gli permetterà di posticipare la carcerazione.
Nel corso della giornata si è appreso che l’avvocato di Horvatinčić, Velimir Došen, ha già consegnato al giudice una richiesta di esonero dal carcere a causa delle condizioni di salute del suo cliente. Sarà ora l’ospedale del carcere a valutare il caso e a decidere.
Condoglianze ai familiari
Horvatinčić nel ritirare la richiesta di carcerazione ha ribadito le sue condoglianze alla famiglia delle vittime, spiegando come i figli dei coniugi periti nell’incidente abbiano ottenuto un indennizzo di 400mila euro, 200mila dei quali sono arrivati grazie alle compagnie assicurative, mentre gli altri 200mila direttamente per mano sua.
Carcinoma allo stomaco
Nel ricordare le sue complesse condizionidi salute, l’imprenditore Tomislav Horvatinčić ha voluto però rammentare a tutti che negli ultimi tre anni nessuna delle udienze del processo non è stata rinviata a causa della sua malattia o di altre sue indisponibilità, il che dovrebbe dimostrare la sua volontà di andare avanti e a portare a termine il processo. “Sono stato operato tre volte per un carcinoma allo stomaco e nel 1990 ho avuto un cancro alle ossa”, ha raccontato Horvatinčić.
L’imprenditore zagabrese era stato processato varie volte per l’incidente marittimo del 2011. Il processo definitivo celebrato al Tribunale comunale di Sebenico si è concluso nel dicembre del 2019.
Inchiodato dal tovagliolo
I primi due processi erano stati portati avanti dalla giudice Maja Šupe, la quale lo aveva condannato con la condizionale nel procedimento conclusosi nel 2015, mentre lo aveva prosciolto da ogni accusa nel processo terminato nel 2017.
Alla fine, però, sono emerse nuove importanti prove, come il tovagliolo sul quale aveva illustrato di proprio pugno la dinamica dell’incidente, per spiegarla agli agenti giunti sul posto.
È stata questa la prova definitiva che ha fatto cadere in acqua tutta la linea difensiva, che si basava sulla teoriasecondo la quale Horvatinčić sarebbe stato stato colpito da una sincope che lo avrebbe reso momentaneamente incosciente e dunque incapace di reagire, ovvero di cercare di far cambiare traiettoria al suo motoscafo.
Ormai a quasi nove anni di distanza dall’agosto del 2011, la tesi della sincope rimane la parte più strana e incomprensibile dell’intero processo.

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