Da oggi green pass negli ospedali. Ecco le regole

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Da oggi green pass negli ospedali. Ecco le regole

“Tutto dipende da noi, ossia dalla percentuale di vaccinazione”. Il ministro della Salute Vili Beroš, ha annunciato così l’introduzione del green pass nel sistema sanitario e in quello dell’assistenza sociale. Il certificato verde, così, entra in vigore lunedì, 4 ottobre. La speranza del ministro non sarà facile da raggiungere, perché ad oggi solo il 45% dei cittadini croati ha completato il ciclo vaccinale. Ma vediamo quali sono le linee guida approvate pochi giorni fa.
I medici, le infermiere e i paramedici, nonché i lavoratori nel sistema di assistenza sociale che non sono vaccinati o che non sono guariti dal Covid, dovranno sottoporsi a test due volte alla settimana. Coloro che rifiuteranno di rispettare questo obbligo, non potranno entrare in ospedale e negli altri istituti sanitari. Beroš ha spiegato che gli impiegati che non potranno mostrare il green pass saranno evidenziati come assenti dal lavoro e per tutta la durata dell’assenza dal posto di lavoro non potranno percepire lo stipendio. Il ministro ha confermato che all’inizio (“ma non si sa fino a quando”), i tamponi a cui si dovranno sottoporre i lavoratori saranno gratuiti, come pure per i pazienti e le persone che li accompagneranno in ospedale. In questo senso va precisato che il certificato Covid sarà obbligatorio anche per i pazienti che dovranno essere ospedalizzati o che hanno concordato un intervento chirurgico. Green pass anche per gli uomini che accompagnano le mogli a partorire, per i genitori che soggiornano assieme con i loro figli ricoverati, nonché per le persone che fanno visita ai pazienti.
Sono esentati dal lasciapassare gli under 12, ma anche le persone che si recano in ospedale per una visita e per coloro che si recano nelle Case di salute o dai propri medici di famiglia.
Niente certificato per medici, infermiere e paramedici, ma nemmeno per i pazienti a cui è stato diagnosticato il Covid-19 in base al test rapido nei 9 mesi precedenti, per coloro che in famiglia hanno avuto malati di Covid e che sono considerati “contagiati probabili” nonostante non siano stati confermati con i test, per le persone a cui è stato diagnosticato il Covid con il tampone PCR da oltre 6, ma da meno di 9 mesi, nonché per le persone che sono guarite dal Covid e che che hanno ricevuto una dose del vaccino negli ultimi 8 mesi dalla guarigione.

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