«Fiumi di giustizia» per battere l’HDZ

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«Fiumi di giustizia» per battere l’HDZ
Peđa Grbin Foto: Tomislav Miletic/PIXSELL

Si chiamerà “Fiumi di giustizia” la coalizione di sinistra a guida socialdemocratica che si prefigge di scalzare l’HDZ del premier Andrej Plenković dalla guida del Paese. Il leader del Partito socialdemocratico, Peđa Grbin, ha dichiarato che alle elezioni del 17 aprile si voterà per la libertà della Croazia. I socialdemocratici sono stati generosi con i partner della coalizione ai quali hanno garantito sulle liste di candidatura da sette a otto seggi sicuri al Sabor, che da soli non riuscirebbero probabilmente mai ad ottenere. Si sta inoltre trattando con Možemo! una coalizione a macchia di leopardo in quattro circoscrizioni dove la sinistra è tradizionalmente debole. Sul fronte della destra il Most e i Sovranisti hanno pure stipulato un’alleanza convinti di riuscire insieme a superare la soglia elettorale in tutte le circoscrizioni. Uno dei cavalli di battaglia di questa coalizione sarà la crisi migratoria. Il leader sovranista Željko Sačić ha dichiarato infatti che a causa “del massiccio passaggio di migranti irregolari attraverso i confini croati a subire danni sono non soltanto le Regioni della Croazia occidentale, ma anche la Slovenia e l’Italia”.

Ma i riflettori sono puntati soprattutto sulla sinistra, vista la presenza dietro dell’ombra dell’Innominato, ovvero il capo dello Stato al quale la Corte costituzionale ha vietato di partecipare alla campagna elettorale. La presidenza dell’SDP ha approvato accordo con i partner della coalizione per la partecipazione alle elezioni e per la suddivisione dei seggi nelle liste elettorali. Il leader del Partito socialdemocratico, Peđa Grbin, ha rivelato che la coalizione si chiamerà “Fiumi di giustizia” e ha valutato che a queste elezioni si vota per la libertà della Croazia. “La nostra coalizione si chiamerà ‘Fiumi di giustizia’, e i fiumi di giustizia arriveranno il 17 aprile, in primavera, la Croazia starà meglio da quel giorno”, ha detto il presidente dell’SDP Peđa Grbin, alla conferenza stampa di ieri.

Per il momento la leadership socialdemocratica ha definito i posti nelle liste in tutte le circoscrizioni con i partner della coalizione, ma non i nomi dei candidati, che verranno discussi lunedì dal Comitato centrale dell’SDP. Grbin ha sottolineato che l’accordo di coalizione verrà siglato dopo che i partner li avranno informati che gli organi dei loro partiti hanno preso le decisioni opportune, e si prevede che ciò possa avvenire già oggi. La discussione alla riunione della presidenza dell’SDP è stata franca e corretta, ma la decisione è stata presa con un’ampia maggioranza di voti, ha detto il leader dell’SDP. Ufficiosamente si è appreso che Sabina Glasovac e Ranko Ostojić hanno votato contro, ma Grbin non ha voluto raccontare i dettagli della seduta. “L’SDP è sulla strada della vittoria, la coalizione ‘Fiumi di giustizia’ è sulla strada della vittoria e Z…non posso dirlo, è sulla strada della vittoria”, ha annunciato il leader dell’SDP, cogliendo l’opportunità di invitare i cittadini di Zagabria, Spalato, Fiume, Osijek e Varaždin alle proteste dell’opposizione in programma domani alle ore 11.

“Invito i cittadini ad unirsi a noi nel dire che sono stufi delle menzogne, della corruzione e dell’HDZ e a votare alle elezioni, perché senza di loro non esiste un fiume di giustizia. La Croazia deve essere migliore per i singoli individui, non per i tanti altri che ne hanno approfittato, e spero che di questo saranno ritenuti responsabili”, ha esortato Grbin. Alla domanda se l’SDP sia troppo generoso con i suoi partner, perché potrebbero ottenere da sette a otto seggi sicuri in Parlamento, mentre da soli non potrebbero entrare al Sabor, ha risposto: “Alcuni diranno che sono troppo, altri che non basta, la verità la possono vedere gli osservatori”. Parlando del presidente della Repubblica Zoran Milanović e della sua partecipazione alla campagna elettorale, Grbin ha detto che da lunedì non gli è più permesso di parteciparvi e che l’SDP è un partito che rispetta la Costituzione e dimostra con il proprio esempio che la Croazia non può migliorare se le istituzioni vengono distrutte. “Con questo esempio dimostriamo quanto siamo determinati e pronti per ciò che verrà dopo il 17 aprile. Vinceremo e la vittoria sarà più dolce per i cittadini perché vedranno cosa la bestia HDZ è pronta a fare per rimanere al potere. Voglio che tutti sappiano che queste sono le elezioni più importanti dal 2000, perché sono elezioni per la libertà della Croazia”, ​​ha detto Grbin. Il leader dell’SDP infine ha augurato successo alle elezioni a coloro che hanno lasciato la coalizione e ha rilevato che i negoziati con Možemo! per definire la coalizione a macchia di leopardo nella quarta, quinta, settima e nona circoscrizione elettorale andranno avanti ancora per qualche giorno.

Grbin ha ancora detto che gli organi del partito non hanno discusso se Milanović si candiderà alle elezioni del Parlamento europeo, passo questo che le leggi e la Costituzione non gli impediscono di fare e nemmeno della possibilità che lui si dimetta dalla carica di presidente della Repubblica all’ultimo momento prima della consegna delle liste di candidatura. Della possibilità che Milanović in zona Cesarini rassegni le dimissioni e si candidi nella prima circoscrizione contro il premier uscente Andrej Plenković si parla, a dire il vero, già da giorni. Ciò creerebbe grossi problemi istituzionali, in quanto il ruolo di capo dello Stato ad interim dovrebbe essere assunto dal presidente o da uno dei vicepresidenti del Sabor: tutti però hanno già annunciato la loro ricandidatura alle elezioni, per cui potrebbe esserci un pericoloso vuoto di potere.

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