Fiume. Per i cambiavalute il futuro è incerto

In città alcuni sono già chiusi. L'86 per cento dell'attività era legata alla conversione kuna/euro e viceversa

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Fiume. Per i cambiavalute il futuro è incerto
Alcuni dei cambiavalute hanno già chiuso i battenti. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Con l’entrata in vigore dell’euro, gli introiti delle istituzioni finanziarie derivanti dalle operazioni di cambio dalla kuna all’euro e viceversa si ridurranno. Secondo i calcoli dell’Associazione nazionale delle banche, si tratta di circa un miliardo di kune (132,8 milioni di euro) su base annuale. Per le banche, però, è solo un piccolo segmento dell’attività finanziaria, che verrà recuperato facilmente anche con i vantaggi derivanti dall’eurozona.

Un altro discorso è quello degli uffici di cambiavalute, per i quali questa è l’attività principale, soprattutto per quanto riguardava l’euro, fino a qualche giorno fa. Infatti, l’86 p.c. della loro attività era legata alla conversione delle kune in euro o viceversa e il maggior guadagno veniva realizzato nei mesi di luglio e agosto. Il rimanente riguarda i dollari USA e il franco svizzero. Con grande probabilità, la maggior parte dei cambiavalute sarà costretta a chiudere i battenti, oppure introdurre le criptovalute al posto dell’euro. Futuro incerto anche per gli uffici di cambio a Fiume. Alcuni sono già chiusi, ma si tratta di quelli che offrono pure altri servizi, quali la compravendita di oro. Abbiamo chiesto alle dipendenti di quelli aperti, che futuro si aspettano. “Per il momento non siamo state informate dell’eventualità di chiusura. Certamente il traffico si è ridotto, in quanto il cambio kuna/euro era quello più richiesto, soprattutto d’estate. Negli ultimi anni, però, i turisti si sono abituati a usare le carte di credito a scapito dei contanti, per motivi di sicurezza, per cui contiamo che la maggior parte dei cambiavalute sopravviverà”, ci hanno riferito le addette dell’ufficio al pianoterra dei Grandi magazzini RI.
Secondo i dati della Banca nazionale croata, 1.080 soggetti giuridici sono autorizzati a fare da cambiavalute. Durante la stagione turistica circa 900 soggetti svolgono quest’attività in circa 3.500 uffici di cambio. Per la maggior parte di essi, comunque, questa non è l’attività principale. Secondo alcune valutazioni, per circa 200 soggetti giuridici questa è l’attività principale, che viene svolta in circa 400 uffici di cambio e che impiega dai 400 agli 800 dipendenti, di cui una parte come stagionali. Stando a Gabor Söregi, presidente dell’Associazione nazionale di categoria, per il momento non ci sono dati relativi a quanti uffici di cambio abbiano deciso di chiudere.

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