«Super Cantrida». Il Rijeka è pronto a tornare a casa (foto)

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«Super Cantrida». Il Rijeka è pronto a tornare a casa (foto)
Foto Hnk Rijeka

Per molti è ancora una ferita aperta. Per alcuni Rujevica è una sorta di esilio forzato. Ma per tutti l’unica vera casa del Rijeka è e resterà sempre Cantrida. Con l’arrivo ormai più di un decennio fa di Damir Mišković e dei capitali portati dal magnate ligure Gabriele Volpi, che hanno dato vita al periodo più vincente nella storia del club, una delle priorità della nuova gestione era proprio la ricostruzione dello stadio e la sua riconversione in un impianto moderno, funzionale e al passo coi tempi.

Nel frattempo a Rujevica è sorto il complesso che sarebbe dovuto essere il centro di preparazione, oltre che casa provvisoria del Rijeka in attesa del nuovo stadio, ma in seguito all’addio di Volpi, sparito dalla circolazione per i guai con il fisco italiano, il progetto ha subito una brusca frenata arrivando presto a un punto morto. Mišković però non l’ha mai abbandonato cercando dietro le quinte investitori interessati e soprattutto disposti a metterci i soldi. Al netto di qualche timido interesse da parte di misteriosi imprenditori e firme di improbabili memorandum con fantomatici personaggi cinesi, ora sono stati finalmente compiuti passi concreti in questa direzione e nel prossimo futuro i biancocrociati torneranno finalmente a casa. E lo faranno in una “super Cantrida”: capienza oltre 12.000 posti tutti al coperto, soluzioni tecniche high-tech, attività commerciali e servizi di ristorazione. Una fusione tra sport di alto livello e di svago che vivrà 365 giorni l’anno per una struttura polifunzionale destinata a diventare un’importante attrazione turistica della città. Tutti i dettagli del mega progetto, il cui costo complessivo è stimato sui 100/150 milioni di euro, sono stati illustrati questa sera, martedì 5 dicembre, a Palazzo municipale, che hanno visto gli interventi del sindaco Marko Filipović, del presidente della Regione Litoraneo-montana Zlatko Komadina, del ministro del Mare, Trasporti e Infrastrutture Oleg Butković, del presidente del Rijeka Damir Mišković e dell’architetto Siniša Zdjelar, in rappresentanza della società ZDL arhitekti di Fiume.

Ritorno alle origini

Ma chi è l’investitore determinato a riportare a casa il Rijeka? ʺSei aziende hanno espresso il proprio interesse per la realizzazione di questo progetto polifunzionale, le quali nel frattempo sono state riunite in un consorzio (denominato semplicemente ‘Consorzio Cantrida’, nda) – ha spiegato il sindaco Filipović –. Si tratta di un progetto generazionale, che risveglia in tutti noi forti emozioni. E che gode del pieno appoggio del Consiglio cittadino al quale è stato già dettagliatamente illustrato. Oltre che della Regione e dello Stato. È nostro dovere riportare il Rijeka a casa, ma anche conservare lo spirito di Cantrida per un ritorno alle origini. Si tratta di una grande cambiamento per la nostra città”.

Esulta anche il presidente Mišković felice di poter realizzare quello che è il sogno di tutti i tifosi. “Questo è un momento emotivamente molto forte per me – confessa il numero uno del club –. Finalmente ci sono tutti i presupposti per la realizzazione di un progetto che aspettavamo da tempo. Le tempistiche? Per quanto riguarda la documentazione, sappiamo bene che la burocrazia ha i suoi tempi, che sono un po’ macchinosi, però faremo il possibile per accelerarli. Confido che tra un anno sarà tutto pronto e a quel punto non ci saranno più ostacoli per la realizzazione dell’opera. La stima più ottimistica per l’inizio dei lavori è il 2025, quanto invece alla finalizzazione una prima data potrebbe essere il 2028. Ma che sia il 2028 o piuttosto il 2030 poco importa. Alla fine l’unica cosa che conta è che il nuovo stadio venga un giorno realizzato per tornare tutti quanti assieme, società e tifosi, a Cantrida“.

Apertura verso il mare

Il progetto gode del massimo supporto anche da parte del governo croato, come testimonia la presenza del ministro Oleg Butković. “L’intera città è legata a Cantrida. È un progetto importante non soltanto per Fiume e il Rijeka, bensì pure per il calcio croato. L’infrastruttura è l’elemento chiave, a maggior ragione per un Paese come la Croazia, la cui nazionale è una superpotenza del calcio mondiale. Il nuovo stadio contribuirà a far crescere ulteriormente il movimento. Negli ultimi anni sono tantissimi gli investimenti infrastrutturali realizzati o in corso d’opera in città, e lo stadio non è altro che la naturale continuazione di questo ciclo. Un progetto che inoltre avrà una grande importanza anche sotto il profilo turistico“.

Per il presidente della Regione Komadina ora bisognerà fa ricredere qualche scettico. “È normale essere un po’ diffidenti verso le novità, ma ben presto dimostreremo la bontà di questo progetto. Cantrida è parte dell’identità di Fiume. Per me e per il sindaco Filipović, entrambi cresciuti in questo quartiere, è un momento molto sentito”.

A presentare qualche dettaglio in più è stato infine l’architetto Zdjelar. “Lo stadio verrà ruotato di 90 gradi e sarà aperto verso il mare, con la curva dell’Armada che troverà posto sotto i costoni di roccia. La capienza sarà di circa 12.000 posti, ma con determinati accorgimenti tecnici si potrà arrivare fino a un massimo di 18.000. Quanto all’albergo, questo avrà circa 200 stanze disposte su cinque piani orientati verso sud, ovvero verso il mare. La struttura rientrerà in un complesso che prevede altri tre edifici, o per meglio dire grattacieli, di cui il più alto avrà 35 piani, i quali disporranno di appartamenti lussuosi”, ha rivelato Zdjelar.

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