È partita dalla Comunità degli Italiani di Momiano la campagna elettorale del candidato al seggio specifico della CNI al Sabor, Corrado Dussich. Il candidato, attuale vicesindaco in quota CNI di Buie, socio e pluriennale attivista della locale Comunità degli Italiani, di cui è stato presidente e presidente della Giunta esecutiva, già consigliere dell’Assemblea dell’Unione Italiana, membro dei Consigli per la minoranza italiana autoctona cittadino e regionale istriano, s’è deciso a questo passo per portare un po’ d’aria nuova. Cosa questa “normale in ogni democrazia che si ritenga tale”, ha detto esordendo all’incontro, premettendo di non avere niente di nuovo da proporre, ma avendo l’intenzione di realizzare quello che non è stato fatto o che è rimasto a metà strada. Primo fra tutti, l’applicazione dell’articolo 15 della Costituzione, che garantisce alle etnie il diritto al doppio voto, la pariteticità della lingua italiana a quella croata, la soluzione dell’annoso problema del riconoscimento in Croazia dei titoli di studio conseguiti nelle Università italiane. Cosa questa che l’Italia ha risolto con l’Austria e di cui sta dialogando con la Slovenia. Va messo inoltre in pratica l’accordo del 1996 siglato dai ministri Dini e Granić in materia di tutela delle etnie.
Dussich ha toccato pure il problema dell’assistenza agli anziani, rispolverando un suo vecchio progetto, ovvero l’istituzione di un Centro diurno di assistenza agli anziani. In quanto ai giovani, sta pensando all’avvio di scuole o corsi di perfezionamento e di riqualificazione. Ha in agenda d’aiutare le piccole imprese dell’etnia, che hanno bisogno di venire a contatto con le novità e ha lamentato il poco spazio riservato alla CNI dal settimanale televisivo “Prizma”. In piano pure il suo impegno per il ripristino delle redazioni in lingua italiana di Radio Fiume e Radio Pola.
“Non posso promettere niente per il momento, ma posso dire che, se eletto, non mi candiderò per un secondo mandato e nei primi cento giorni visiterò le CI per ascoltare le voci dei connazionali, ha concluso Dussich. Nel dibattito si è accennato alla discriminazione positiva, alla mancata concessione del doppio voto, al Censimento e alla conta nazionale che dovrebbe essere abrogata, come fatto da molte democrazie europee, allo scarso peso degli istituti dei vicesindaci connazionali e dei Consigli per la minoranza italiana autoctona, che non hanno un valore rappresentativo e decisionale. Agli stessi Consigli andrebbe mutato il nome in Consigli dell’etnia italiana autoctona, “in quanto in Istria io non mi sento minoranza”, ha commentato Corrado Dussich (il cui sostituto è il parentino Maurizio Zennaro), che ha incontrato poi i connazionali della Comunità degli Italiani di Villanova.
Sempre stasera Furio Radin, affiancato dal suo sostituto Marin Corva, ha fatto visita a quattro Comunità degli Italiani dell’Istria meridionale, ovvero a Fasana, Gallesano, Dignano e Sissano.
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