Addio a Veljko Bulajić, regista con l’amore per i drammi bellici

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Addio a Veljko Bulajić, regista con l’amore per i drammi bellici
Veljko Bulajić in una foto d’archivio. Foto: Dusko Marusic/PIXSELL

Si è spento, all’età di 97 anni, dopo una breve malattia, il regista cinematografico Veljko Bulajić, noto per i suoi drammi bellici e kolossal sulla Seconda guerra mondiale.

Nato a Vilusi in Montenegro nel 1928, trascorse la sua infanzia a Sarajevo, dove completò la scuola media superiore. Girò i suoi film in tutte le repubbliche della Jugoslavia, mentre negli ultimi quarant’anni visse in Croazia. Nel secondo dopoguerra trovò una sistemazione nella Casa dell’Armata Popolare Jugoslava (JNA) a Zagabria, dove socializzava con i giovani intellettuali. A quell’epoca iniziò a interessarsi alla cinematografia e iniziò a studiare regia cinematografica nel Centro Sperimentale a Roma. Si diplomò nel 1959 e in seguito lavorò come assistente per grandi registi italiani quali Federico Fellini e Vittorio De Sica, dopodiché fece ritorno in Jugoslavia.
Avviò la carriera di regista con cortometraggi quali “Kamen i more” e “Brod lutalica” (1953), mentre nel 1959 realizzò il primo lungometraggio, intitolato “Vlak bez voznog reda”, con il quale partecipò al Festival del cinema di Cannes. Trascorse la maggior parte della vita lavorando in Croazia ed è noto soprattutto per i film legati alla Seconda guerra mondiale. Stando a dati forniti dalla Radiotelevisione croata (HRT), i suoi film sono stati visti da più di 500 milioni di spettatori in tutto il mondo.
Il suo leggendario film “Bitka na Neretvi” fu il più costoso kolossal girato in Jugoslavia e vantò un cast eccezionale, con stelle internazionali del calibro di Orson Welles, Franco Nero, Yul Brynner e Sergei Bondarchuk, affiancate da quelle jugoslave, tra cui Ljubiša Samardžić, Milena Dravić e Velimir Bata Živojinović. Il film ottenne una nomination all’Oscar e venne insignito del Premio d’oro al Festival del cinema di Mosca. Alle première del film a Sarajevo e a Beverly Hills parteciparono Sophia Loren, Ronald Reagan e Josip Broz Tito. La locandina del film venne realizzata dal celebre Pablo Picasso. A esprimere il suo cordoglio per la scomparsa di Bulajić è stata la ministra della Cultura e dei Media, Nina Obuljen Koržinek: “Grazie alle sue realizzazioni artistiche Veljko Bulajić ha superato i confini della cinematografia nazionale”, ha detto la ministra.

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