Delimitazione delle ZEE: tutelati i pescatori croati

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Delimitazione delle ZEE: tutelati i pescatori croati
Foto: Goran Kovacic/PIXSELL

Dopo essere stata approvata dal governo di Zagabria la proposta finale della Legge di ratifica dell’Accordo tra la Repubblica di Croazia e la Repubblica italiana sulla delimitazione delle zone economiche esclusive è approdata al Sabor. A presentarla ai deputati è stato il segretario di Stato presso il Ministero degli Affari esteri Andreja Metelko-Zgombić. Il segretario di Stato ha dichiarato che la delimitazione delle zone economiche esclusiva tutela gli interessi dei pescatori croati, mentre i rappresentanti dell’opposizione hanno affermato che molti pescatori si sono già arresi a causa della flotta italiana e delle multe slovene.
“La Croazia ha raggiunto con l’Italia un accordo sulla delimitazione delle zone economiche esclusive proteggendo così il nostro pesce e la nostra pesca nonché tutelando gli interessi dei pescatori croati”, ha dichiarato Andreja Metelko-Zgombić, aggiungendo come “la linea di demarcazione concordata segua la linea di demarcazione della piattaforma continentale tra Croazia e Italia, che ricalca la stessa linea stabilita come temporanea dal Parlamento croato quando aveva dichiarato la Zona ittico ecologica protetta (ZERP), e successivamente la zona economica esclusiva nel 2021”.
Parlando dei benefici che la Croazia otterrà dalla conferma dell’accordo, oltre alla tutela degli interessi dei pescatori nazionali, il segretario di Stato ha menzionato la tutela ecologica dell’Adriatico e il controllo sulle navi all’interno della zona economica esclusiva, nonché la possibilità di sanzionarle in caso di violazione degli standard internazionali.
Durante il dibattito Sanja Radolović (SDP) si è soffermata sulle multe comminate dalle autorità slovene nel Golfo di Pirano che rappresentano una delle ragioni per cui molti pescatori istriani hanno rinunciato a dedicarsi a quest’attività.
“Alcuni pescatori mi hanno detto che le multe attualmente in Tribunale a Capodistria hanno raggiunto una cifra pari a quasi un milione di euro. Ogni giorno le persone ricevono ammende da 300 a 400 euro, e si va avanti così dal 2018. In passato, un centinaio di pescatori ogni giorno uscivano in mare mentre oggi ce ne sono una ventina”, ha affermato Sanja Radolović. Per il timore di essere multati, ci sono pescatori che vanno a pescare sotto la scorta della polizia croata, ovviamente a spese dei cittadini, ha aggiunto la deputata dell’SDP. Andreja Metelko-Zgombić le ha fatto notare come i problemi affrontati dai pescatori di Salvore a causa dell’irrisolta questione del confine marittimo con la Slovenia, non hanno nulla a che vedere con l’Accordo tra Croazia e Italia.
“L’Adriatico dovrebbe essere un mare che unisce e non separa”, ha chiosato il deputato dei Socialdemocratici, il connazionale Erik Fabijanić, facendo un esempio di come la collaborazione tra i pescatori croati e quelli italiani sia stata buona. “Quando il nostro diesel blu costava più di quello italiano, avveniva uno scambio di merci. Infatti, il pesce che veniva catturato dai nostri pescatori veniva dato ai colleghi italiani in cambio del gasolio blu con il trasbordo di pesce e carburante che avveniva in mare aperto’’, ha dichiarato il deputato fiumano Erik Fabijanić.

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