Nel Golfo di Marina, nei pressi di Trogir (Traù) sabato scorso i ricercatori dell’Istituto per l’oceanografia e la pesca con sede a Spalato durante un’immersione hanno avuto l’occasione d’incontrare un esemplare di medusa che solitamente non viene osservata nelle acque del Mare Adriatico. Si tratta della medusa bruna (Chrysaora hysoscella) che solitamente viene osservata solo nell’Oceano Atlantico e nel Mar Mediterraneo. È presente soprattutto nelle acque europee, in particolare nel Mare del Nord, ossia in Francia, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi e Regno Unito. E negli ultimi anni è sempre più presente nell’Adriatico. Si tratta di una medusa di grandi dimensioni che presenta un’ombrella che può arrivare a 20 centrimetri di diametro e lunghe braccia che possono superare il metro di lunghezza. E l’esemplare avvistato dai ricercatori dell’istituto spalatino. appartenente al genere Chrysaora, era davvero di grandi dimensioni. “Mai visto finora un esemplare così grande”, hanno dichiarato gli studiosi dalmati. La medusa bruna è considerata la cugina della da noi ben più frequente e temuta Pelagia noctiluca. A differenza della feroce cugina è solo debolmente urticante e non deve pertanto destare eccessive preoccupazioni. Come comportarsi in caso di un incontro ravvicinato con la medusa bruna? Il Centro per le specie invasive invita a non avvicinarsi all’esemplare che può essere urticante e causare segni sulla pelle degli esseri umani. In caso di contatto sciacquare la parte colpita con acqua di mare in modo da diluire le tossine rilasciato dai tentacoli. Per lenire il prurito è consigliabile ricorrere ad una crema o un gel astringente a base di cloruro di alluminio sulla pelle pulita e asciutta sino ad attenuazione del prurito. In altri casi potrebbe rivelarsi utile anche del gel di aloe vera per le sue proprietà cicatrizzanti, antinfiammatorie e rigeneranti.