Croazia, Slovenia, Austria: «Schengen attualmente non funziona»

0
Croazia, Slovenia, Austria: «Schengen attualmente non funziona»
Foto Roni Brmalj

Il ministro degli Interni sloveno Boštjan Poklukar ha dichiarato che “lo Spazio Schengen “tornerà a funzionare pienamente solo quando verrà adottato un quadro giuridico efficace con il minor numero possibile di eccezioni”, ha riferito l’agenzia STA.

I ministri di Slovenia, Croazia e Austria, membri del Forum di Salisburgo, hanno discusso a Brdo pressp Kranj del funzionamento dell’Area Schengen.

Il ministro degli Interni austriaco Gerhard Karner ha affermato che quest’Area attualmente “non funziona”, mentre il croato Davor Božinović ha sottolineato che Zagabria ha la frontiera esterna più lunga e ha assicurato ai suoi colleghi che la Polizia croata “sta facendo tutto il possibile per controllarla”.

“Le soluzioni devono essere specificate nella legislazione, che, tra l’altro, comprende il Patto sulla migrazione, ma deve includere anche modifiche al Regolamento di Schengen”, ha detto Poklukar nella conferenza stampa dopo l’incontro.

Affinché lo Spazio Schengen funzioni, “le frontiere esterne dovrebbero essere meglio controllate”, ha affermato Karner, aggiungendo che la Commissione europea “dovrebbe investire di più in questo settore.

I tre ministri hanno convenuto che i loro Paesi dovrebbero cooperare più strettamente tra essi e con i Paesi dei Balcani occidentali nella lotta contro l’immigrazione clandestina e i trafficanti.

All’incontro erano presenti anche i ministri di Romania e Bulgaria, ai quali Karner ha riferito che Vienna “è pronta a consentire loro l’ingresso nell’Area Schengen per quanto concerne il traffico aereo”. Karner ha sottolineato che i confini terrestri “rimarranno nello stato attuale” e che Romania e Bulgaria “non faranno ufficialmente parte della zona”, ma che verranno eliminate le restrizioni al traffico aereo, che ora causano congestione. La decisione sull’ingresso dei due Paesi nello “Schengen aereo” spetta alla Commissione europea, ha aggiunto.

Nel dicembre dello scorso anno, i ministri degli Interni europei rifiutarono l’adesione di questi due Paesi, soprattutto a causa dell’opposizione dell’Austria, a causa dell’aumento del numero di migranti illegali sulla cosiddetta rotta balcanica.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display