Croazia. S’inasprisce lo sciopero degli impiegati giudiziari

La macchina della giustizia è ormai sull’orlo del collasso. Il governo non cede, il Sindacato alza il tiro. L’opposizione fa la voce grossa

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Croazia. S’inasprisce lo sciopero degli impiegati giudiziari
La leader del Sindacato degli impiegati statali e locali Iva Šušković si è rivolta oggi alla stampa

Lo sciopero a oltranza degli impiegati giudiziari in Croazia è giunto ormai alla settima settimana. Da oggi, in linea con la decisione presa dal governo, agli scioperanti non saranno più pagate le ore trascorse senza lavorare: verranno versati soltanto i contributi. Il Sindacato, dal canto suo, ha risposto alla linea dura dell’Esecutivo, con un ulteriore inasprimento dell’agitazione. Se finora venivano comunque evase le pratiche urgenti, adesso, in linea con quanto concordato alla riunione dei fiduciari sindacali, verranno sbrigati soltanto i casi strettamente necessari per evitare di porre a repentaglio la vita, la salute e la sicurezza dei cittadini. Di questo la presidente del Sindacato degli impiegati locali e statali Iva Šušković ha discusso oggi con il procuratore di Stato Zlata Hrvoj-Šipek, mentre oggi incontrerà il presidente della Corte suprema Radovan Dobronić per discutere dello stesso argomento. Gli scioperanti, dunque, non demordono: sono decisi a proseguire a oltranza con l’agitazione per strappare gli aumenti salariali richiesti a prescindere dal fatto che d’ora innanzi non percepiranno più lo stipendio. I sindacalisti comunque sperano che il fatto stesso che la situazione stia precipitando – con la macchina della giustizia pressoché paralizzata con i disagi facilmente immaginabili per i cittadini e l’economia, visto che non è possibile nemmeno l’intavolazione delle proprietà – spinga il governo a più miti consigli, ovvero a presentare un’offerta che vada incontro alle rivendicazioni degli impiegati giudiziari. Non per niente Iva Šušković ha detto di aspettarsi a breve un incontro con il ministro della Giustizia e dell’Amministrazione, Ivan Malenica. Le posizioni delle due parti alla fin fine non paiono più troppo distanti: il governo è d’accordo sulla richiesta di ritoccare gli stipendi (non però i 400 euro in più richiesti inizialmente dai sindacalisti), ma solo partire dal prossimo anno.
Sulla vicenda ha parlato il presidente della Corte suprema Radovan Dobronić, che oggi ha fatto il punto della situazione con i dirigenti dei principali Tribunali. Dobronić ha asserito che la responsabilità di quanto sta accadendo è del governo e che se entro venerdì non si arriverà a un accordo il sistema giudiziario finirà per collassare. Il ministro Ivan Malenica è subito intervenuto sull’inasprimento dell’agitazione. Ha affermato che la decisione di non pagare le ore di sciopero non è stata presa a cuor leggero e ha esortato gli impiegati a tornare al lavoro, accusando Dobronić di politicizzare lo sciopero.

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