Croazia, servizio militare obbligatorio: più no che sì

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Croazia, servizio militare obbligatorio: più no che sì

Il dibattito sul ritorno del servizio militare obbligatorio viene attualizzato in Croazia a scadenze regolari. Ma questa volta il discorso è molto serio data l’invasione della Russia all’Ucraina. A farsi sentire sono soprattutto i parlamentari dell’opposizione che vorrebbero ripristinare la “naja”, obbligo che è stato abolito il 1.mo gennaio 2008. “I ragazzi di oggi dovrebbero imparare a maneggiare le armi e l’attuale Esercito professionale non è sufficiente per difendere il Paese”, sono i principali argomenti per il ritorno dei giovani nelle caserme.

Dall’altro canto ci sono degli argomenti molto forti per respingere quest’idea. Nel 2008 il servizio militare obbligatorio è stato abolito poiché nel 2007 più del 50 per cento dei giovani si dichiarava obiettore di coscienza e, quindi, prestava il servizio civile presso qualche istituzione statale. La situazione in tal senso non è cambiata con il passare degli anni e le inchieste effettuate recentemente sul tema hanno dimostrato che i ragazzi ripudiano le armi. Quelli che invece vogliono fare carriera nell’Esercito possono sempre arruolarsi e prestare servizio professionale. Inoltre, si valuta che la reintroduzione del servizio militare costerebbe circa 500 milioni di kune all’anno, una cifra spropositata per le casse dello Stato. Va aggiunto pure che le Forze armate dovrebbero impiegare circa 2mila persone che istruirebbero le reclute e bisognerebbe anche modificare la Costituzione in modo che anche le donne possano prestare il servizio militare obbligatorio. Senza dimenticare che la maggior parte delle caserme sono in disuso o sono state adibite a servizi civili.

Secondo fonti ufficiose, nemmeno il Ministero della Difesa sta prendendo in seria considerazione quest’eventualità. L’ultima volta questa possibilità è stata ventilata dal ministro Mario Banožić nel maggio del 2021, idea che è stata subito stroncata dal premier Andrej Plenković. Il tema non è stato affrontato nemmeno alle riunioni della coalizione di governo, come sottolinea Radimir Čačić. Il leader dei Riformisti ha ribadito che il suo partito “è contrario” al servizio di leva obbligatorio. “La Croazia necessità di un Esercito professionale e preparato e di una cultura generale sui principi base della difesa territoriale”, ha concluso Čačić.

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