Croazia.Presidenziali, parte la corsa

Il capo dello Stato ha confermato la sua candidatura per le elezioni previste verso la fine dell’anno. Per il momento ha solo l’appoggio dell’SDP. A sinistra e a destra dovrebbero esserci diversi sfidanti. Plenković cerca un esponente di peso in grado di contrastare la popolarità di Zoran Milanović

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Croazia.Presidenziali, parte la corsa
Il presidente Zoran Milanović

Il presidente della Repubblica Zoran Milanović ha annunciato ieri la sua ricandidatura alla carica di capo dello Stato per un nuovo mandato quinquennale. “Ecco. Ho ora maggiori conoscenze ed esperienza”, ha risposto Milanović quando gli è stato chiesto quando avrebbe annunciato la sua candidatura per un secondo mandato presidenziale. In questo contesto Zoran Milanović ha ribadito che si aspetta il sostegno di cui ha bisogno da parte del Partito socialdemocratico (SDP), tra le altre cose, per evitare di essere derubato. Di voti o schede nelle urne, ovviamente.
Rischio di… ruberie
“Mi aspetto il sostegno dell’SDP, mi servirà per una serie di motivi, anche organizzativi, affinché non mi derubino. Me lo avete chiesto, quindi lo confermo, qui adesso, senza inutili perché”, ha detto Milanović ai giornalisti. Il capo dello Stato – che ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del Cravaticum, il museo boutique delle cravatte – ha affermato di avere maggiore conoscenza ed esperienza tra tutti i possibili candidati, “ma ovviamente questo non è mai decisivo”. “Non deve esserlo neanche adesso, ma queste sono le mie carte vincenti”, ha aggiunto.
Immediate sono state le reazioni del mondo politico, dalle quali si è potuto evincere che la candidatura di Zoran Milanović per un secondo mandato, può contare per il momento, tra le file dei maggiori partiti dell’opposizione, solo sul sostegno dell’SDP. Infatti, Možemo! e Most, ad esempio, hanno annunciato che avranno i propri candidati presidenziali.

Il sostegno dei socialdemocratici a invece è pressoché corale. Arsen Bauk (SDP) ha detto brevemente che secondo lui Zoran Milanović dovrebbe partecipare ad un’altra corsa per la presidenza della Repubblica. “Ha il mio sostegno e probabilmente avrà anche il sostegno dell’SDP. Questa è una cosa ormai arcinota”, ha detto Bauk. “Non sosterremo Milanović come candidato alla presidenza. Abbiamo detto chiaramente che avremo il nostro candidato. Non sappiamo ancora chi sarà, lo decideremo nei procedimenti interni al partito, c’è ancora tempo”, ha detto Ivana Kekin di Možemo!, rilevando che “finora anche i presidenti più popolari hanno perso le elezioni”. Alla domanda se le vicende legate alla campagna elettorale per le elezioni parlamentari – con la candidatura poi naufragata a premier – saranno un ostacolo per Milanović alle Presidenziali, Ivana Kekin ha rilevato che i sondaggi dimostrano che la sua popolarità non sta diminuendo. D’altra parte, ha aggiunto, “i presidenti della Repubblica sono sempre molto popolari, però abbiamo avuto presidenti che godevano di grande popolarità che alla fine hanno comunque perso le elezioni. Spetta ai cittadini valutare se onorare o meno le sue mosse nella campagna elettorale per le elezioni parlamentari”, ha concluso l’esponente di Možemo!.

Nikola Grmoja (Most) ha affermato che Milanović è stato il candidato dell’SDP e della sinistra alle ultime elezioni, e probabilmente lo sarà anche alle prossime. Non appartiene alla stessa corrente politica del Most, quindi non è il caso di sostenerlo, ha dichiarato Grmoja. Il Most probabilmente scenderà in campo con un suo candidato. “Valuteremo seriamente chi candidare, chi sostenere, perché le elezioni presidenziali saranno anche un’opportunità per presentare le nostre politiche e i valori che difendiamo”, ha affermato Grmoja.

Il parlamentare della minoranza bosgnacca, Armin Hodžić, che fa parte della coalizione di governo, si è detto convinto che il 99 p.c. dei bosgnacchi non sosterrà la candidatura di Milanović. “Nelle ultime elezioni presidenziali, Zoran Milanović ha avuto un ampio sostegno da parte della minoranza nazionale bosgnacca, ma durante il suo mandato, con le sue dichiarazioni su Srebrenica e sui rapporti in Bosnia ed Erzegovina in generale, ha perso la fiducia che era stata riposta nei suoi confronti”, ha detto Armin Hodžić.

L’HDZ punta su Stier?

L’HDZ del premier Andrej Plenković non ha ancora deciso ufficialmente chi sarà il suo candidato: per il momento il favorito appare l’ex ministro degli Esteri Davor Ivo Stier che, secondo gli analisti, dovrebbe assicurare che i voti della corrente di destra del partito non vadano dispersi verso altri candidati, espressione di sigle partitiche minori. Davor Ivo Stier, comunque. è un politico moderato, accorto, che sembra in grado di calamitare anche i voti dell’elettorato di centro. Le elezioni presidenziali, comunque, sono in programma appena a fine anno, per cui c’è tempo ancora per decidere, non solo tra le file dell’HDZ, chi far scendere in campo. Non si esclude nemmeno che il partito del premier Andrej Plenković dia il suo appoggio a qualche candidato apartitico di sicuro spessore pubblico per garantire così un sostegno quanto più ampio al possibile sfidante del capo dello Stato attuale.

Butković ironico

Gli esponenti dell’HDZ hanno commentato con ironia la decisione del capo dello Stato di scendere ancora una volta in campo. Così il vicepremier e ministro del Mare, del Traffico e delle Infrastrutture, Oleg Butković, ha scritto su Facebook che Milanović non vuole più fare il primo ministro, ma ora vuole tornare a essere presidente. “Per te lo Stato è come un jukebox, serve solo a esaudire i tuoi desideri. Per come vanno le cose, potresti rimanere a mani vuote di nuovo. P.S. Stai ancora scappando per non incontrarmi e dover rispondere a quelle due domande”. Mi costringerai a salire sul Pantovčak per portele”, ha rilevato Butković.

Equilibrismo

Secondo gli analisti Zoran Milanović, a prescindere dal mezzo passo falso alle elezioni parlamentari, parte con i favori del pronostico. Alle elezioni legislative infatti a essere decisivi sono i partiti, mentre alle Presidenziali un ruolo importante lo gioca la personalità del candidato, la sua popolarità. E Zoran Milanović appare sempre come l’uomo in grado di calamitare sia l’appoggio della sinistra, dalle cui fila proviene, sia di parte della destra, per la sua abilità a ergersi paladino degli interessi nazionali. Ovviamente può sempre capitare che a furia di equilibrismi trovi sulla strada qualche altro candidato capace pure di imporsi, magari con maggiore coerenza politica.

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