Croazia: la pandemia continua a colpire duro in Croazia

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Croazia: la pandemia continua a colpire duro in Croazia

La pandemia continua a colpire duro in Croazia. Il numero dei contagi è aumentato del 31 p.c. su base settimanale. L’incidenza maggiore del coronavirus si registra nella Dalmazia centrale e quella più bassa in Istria. A livello dell’Unione europea in quanto a incidenza la Croazia è al 13.esimo posto, mentre in quanto a mortalità è ventesima. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati sei decessi e 816 neoinfetti con un tasso di positività dei tamponi dell’8,4 per cento. Aumenta anche la pressione sul sistema ospedaliero. In terapia intensiva sono ricoverati attualmente 57 pazienti Covid. Come ha avvertito il ministro della Sanità, Vili Beroš, durante l’odierna conferenza stampa della Task force della Protezione civile nazionale, scende pure l’età delle persone ospedalizzate. Nel corso della quarta ondata della pandemia sono stati ricoverati finora in ospedale 108 bambini e ragazzi d’età inferiore ai 18 anni. Nella Clinica zagabrese per malattie infettive “Dr. Fran Mihaljević” vi sono in questo momento quattro bambini affetti da Covid. Come rilevato dalla direttrice della Clinica, Alemka Markotić, i bambini vengono ricoverati quando presentano febbre elevata, polmonite e sussiste il pericolo che possano sviluppare una sindrome multinfiammatoria.
L’aumento dei contagi, ha sottolineato il direttore dell’Istituto nazionale per la salute pubblica, Krunoslav Capak, fa sì che le autorità sanitarie comincino a pensare all’inoculazione della terza dose di vaccino, innanzitutto alle persone immunodepresse. Secondo Capak non bisogna avere paura della terza dose del siero in quanto questa riduce notevolmente il rischio di contrarre forme gravi della malattia.
In questo contesto Alemka Markotić non ha escluso che in futuro sarà necessario vaccinarsi una volta all’anno contro il Covid, così come si fa ora per l’influenza.
Nel corso della conferenza stampa della Task force, il ministro della Sanità, Vili Beroš, ha rinnovato l’appello ai cittadini a credere nella scienza e a immunizzarsi. Finora è stato vaccinato appena il 51,34 p.c. dei cittadini, il che, ha avvertito il ministro, non è sufficiente a garantire una lotta efficace contro il coronavirus.
Sul nodo della campagna vaccinale è intervenuto anche il premier Andrej Plenković, rilevando che le fake news che si diffondono nella spazio mediatico sono una delle cause della scarsa propensione dei cittadini all’immunizzazione. In quest’ambito il premier ha rilevato di credere alla comunità scientifica e non ai pareri di qualcuno che si possono leggere su Internet.

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