Croazia. Carburanti: blocco parziale dei prezzi

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Croazia. Carburanti: blocco parziale dei prezzi

I prezzi dei carburante rimarranno bloccati per un altro mese, ma non tutti, soltanto alcuni tipi. Il governo ha deciso ieri di rinnovare in parte il blocco dei prezzi del carburante, facendo sì che la benzina eurosuper 95 e il gasolio per autotrazione eurodiesel abbiano ancora un prezzo fisso e permettendo invece la fluttuazione degli altri tipi di carburante.
Come spiegato dal segretario di Stato presso il Ministero dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile, Ivo Milatić, il prezzo dei derivati del greggio non si è abbassato nell’ultimo mese, ossia dall’entrata in vigore del primo blocco dei prezzi. Questo fenomeno ha coinvolto sia il mercato mondiale nel suo insieme sia quello del Mediterraneo, con il governo croato che ha pertanto deciso di intervenire una seconda volta, con un blocco di altri 30 giorni.
Stando alla decisone del governo, inoltre, ogni punto vendita di carburante, ossia ogni distributore di benzina, dovrà offrire dei prodotti senza aditivi aggiunti, ossia nel concreto un prodotto con prezzo bloccato. Questo passaggio è stato aggiunto per evitare che alcuni punti vendita tolgano le opzioni a prezzo bloccato offrendo soltanto quelle più care.
Un’ulteriore clausola specifica poi che se un distributore non fosse in grado di offrire l’eurosuper 95 o l’eurodiesel, sarà obbligato per legge ad offrire gli altri carburanti al prezzo fisso stabilito dal governo per questi due, escludendo così qualunque tipo di manipolazione da parte dei rivenditori.
Il premier Andrej Plenković, ha spiegato come il governo abbia il potere di limitare il prezzo dei derivati di questo settore per un limite di tempo massimo di tre mesi. “Stiamo lavorando nell’interesse dei cittadini, di chi lavora nel settore dell’economia e di chi deve affrontare dei costi fissi legati al prezzo del carburante”, ha affermato il primo ministro. Stando al premier, questa è dunque una misura sociale, che si pone come primo obiettivo quello di non creare un divario sociale, impedendo ai più poveri di far fronte ai costi derivanti da un aumento del prezzo del carburante.
Ricordiamo che la Croazia ha accettato il regime di regolamentazione del costo del carburante in base ai prezzi di mercato nel 2014. Da allora il governo è intervenuto per la prima volta il 14 ottobre scorso, decidendo di bloccare a 11,10 kune il costo di un litro di benzina e a 11 kune quello di un litro di gasolio.

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