In Croazia il numero d’identificazione dei cittadini (lo JMBG) cade nel dimenticatoio. Infatti il segretario di Stato presso il Ministero degli Affari interni Žarko Katić, intervenuto ieri al Sabor, ha reso noto che la Legge sul numero d’identificazione non è più valida ed è stata sostituita da quella sul numero d’identificazione personale (OIB). “Lo JMBG pertanto non sarà più richiesto nei registri ufficiali e nemmeno nel settore privato (banche, ecc.)”, ha dichiarato Katić rispondendo alla domanda postagli dal deputato indipendente Damir Bajs che ha voluto sapere chi avesse il diritto di chiedere ai cittadini il loro numero d’identificazione.
Nel presentare la proposta definitiva della Legge sull’abolizione del numero d’identificazione, Katić ha ricordato che il primo gennaio 2009 è entrata in vigore la Legge sul numero d’identificazione personale (OIB) con quest’ultimo che viene usato nei registri ufficiali, nel lavoro quotidiano e nello scambio di dati. Dato che l’OIB è entrato in uso a pieno regime, gli enti possono utilizzare anche tutti gli altri dati presenti in tale sistema ossia il nome personale, la data di nascita, il luogo di residenza, ecc.
«Digilitalizzazione lenta»
Katić ha dichiarato che i numeri di identificazione dei cittadini (JMBG) non verranno cancellati dai registri esistenti, ma saranno utilizzati per il collegamento e lo scambio di dati nei casi in cui il collegamento dei dati non potrà essere fatto utilizzando l’OIB. Durante il dibattito, i deputati hanno appoggiato l’abolizione della Legge sul numero d’identificazione (JMBG), ma hanno anche avvertito che esiste ancora un gran numero di registri tenuti da vari enti che si basano sul numero d’identificazione. Božo Petrov (Most) ha messo in guardia sulla lenta digitalizzazione dell’amministrazione pubblica. Ha ricordato, in quest’ambito che cinque anni fa, l’Unione europea aveva concesso alla Croazia 880 milioni di kune per il progetto di digitalizzazione dell’amministrazione pubblica, ma non si sa quanto di questa cifra sia stato realmente speso.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.
