“La maggior parte delle persone crede che siamo tornati alla vecchia normalità, ma non è così. Basti guardare cosa sta succedendo nel Regno Unito o in Portogallo. Temo che molto presto potremmo ritrovarci in guai seri”. Questa la preoccupazione espressa da Dino Kozlevac, capo dell’Unità di crisi della Protezione civile della Regione istriana. “Un altro problema è rappresentato dalla vaccinazione, che non sta procedendo come speravamo – ha proseguito Kozlevac -. Oltre il 50% degli istriani non ha ricevuto nemmeno la prima dose e, quindi, la mia preoccupazione è che la stagione turistica possa subire una brusca interruzione”. Il capo della task force regionale ha ricordato che la Slovenia “continua a chiedere ai suoi cittadini che rientrano dall’Istria di presentare al confine il test rapido antigienico e perciò anche lo scorso weekend ci sono state lunghe code ai confini”.
Il calciatore Perišić non è incluso nella conta dei casi «istriani»
Kozlevac ha poi spiegato che nel giorno in cui il calciatore della nazionale Ivan Perišić (il ritiro della Croazia è a Rovigno per tutta la durata dell’Europeo) è risultato positivo al Covid, l’Istria ha reso noto che non ci sono nuovi contagiati, “per il semplice motivo che nella statistica della penisola vengono incluse soltanto le persone che risiedono in Istria”, mentre tutti gli altri che sono risultati positivi e non vivono nella penisola, “sono aggiunti alle statistiche delle regioni da cui provengono”.
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