La raffineria di Fiume ha ripreso i lavori. Dopo una pausa di sei mesi dovuta al processo di ammodernamento degli impianti, la struttura è stata visitata oggi, giovedì 11 maggio, dal ministro dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile, Davor Filipović, e dal presidente dell’amministrazione dell’INA, Péter Ratatics, i quali hanno segnato la ripresa dell’attività.
Il progetto era partito ancora verso la fine del 2019, quando il 20 dicembre la società italiana Kinetics Technology e l’INA – Industrija Nafte hanno firmato un contratto di circa 3,3 miliardi di kune (circa 450 milioni di euro) per la modernizzazione della raffineria di Urinj, che prevede la costruzione di un nuovo impianto con l’obiettivo di migliorare la lavorazione dei residui pesanti, producendo derivati di maggiore qualità e quindi carburanti più puliti.
Video INA
Il costo totale del progetto, la cui prima fase si è conclusa ufficialmente oggi è di 630 milioni di euro, che comprendono tutte le fasi di progettazione e di costruzione. Come spiegato, queste sono divise in due fasi principali, quella brown (marrone) e green (verde). La prima comprende l’ammodernamento dei vecchi impianti, dando loro la capacità di interagire con quelli nuovi e di funzionare insieme per produrre una maggior quantità di derivati. La seconda fase, invece, consiste nell’allargamento vero e proprio della raffineria, con un nuovo porto, silos di stoccaggio e impianti specializzati nella lavorazione dei derivati pesanti.
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