Božinović: «I migranti sono vittime dei trafficanti, rispettiamo i loro diritti»

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Božinović: «I migranti sono vittime dei trafficanti, rispettiamo i loro diritti»
Il ministro degli Interni, Davor Bozinović. Foto: Jurica Galoic/PIXSELL

Azione operativa Corridoio II – Occidente: si chiama così il gruppo WhatsApp della Polizia croata, i cui messaggi sono stati dati in pasto al pubblico dai giornalisti di Lighthouse Reports. E a Zagabria è suonato subito il campanello d’allarme, in quanto dai messaggi della discordia si potrebbe evincere che le forze dell’ordine croate siano state impegnate nel respingimento dei migranti alle frontiere esterne dell’Unione europea. Un pushback che l’Europa non digerisce. Il vicepremier e ministro degli Interni Davor Božinović, a margine della riunione del governo, ha ammesso l’esistenza dell’azione Corridoio II puntualizzando però che la stessa era rivolta contro i trafficanti di esseri umani e non di certo contro i migranti. E i contrabbandieri di esseri umani, ha aggiunto il ministro, sono bene organizzati a livello internazionale: senza di loro, senza qualcuno che conosce tutti i sentieri attraverso i quali è possibile varcare la frontiera e attraversare il territorio croato, ben difficilmente i migranti potrebbero muoversi agevolmente.

Sessanta screenshot, ovvero schermate contenenti la condivisione di informazioni tra appartenenti alla Polizia croata sono stati inviati nel novembre scorso all’indirizzo di Lighthouse Reports, il progetto di giornalismo collaborativo nato in Olanda, che ora ha reso noto il contenuto dei messaggi. A far parte del gruppo di WhatsApp che si scambiava messaggi c’erano 33 persone tra funzionari di Polizia di vario grado, due portavoce del Ministero degli Affari interni croato e il vicedirettore della Polizia, il responsabile della Direzione per i confini Zoran Ničeno.
Il ministro degli Affari interni Davor Božinović ha voluto chiarire la vicenda dichiarando che il gruppo della Polizia su WhatsApp (i cui membri si erano scambiati i messaggi resi noti da Lighthouse Reports e denominato “OA Koridor II – Zapad”) era destinato alla comunicazione operativa nella lotta contro i trafficanti di migranti. Tutte le azioni intraprese nei confronti dei rifugiati sono state ufficialmente documentate, ha assicurato il ministro. Si tratta di scambi di messaggi avvenuti nel 2019 e nel 2020 contenenti anche fotografie e informazioni su migranti e sulla loro cattura. In uno di questi messaggi un poliziotto chiede che gli vengano inviati “cinque furgoni per il trasporto e il respingimento” di migranti fermati nei pressi di Velika Gorica.
Interpellato dai giornalisti in merito al respingimento di migranti che, fatto in questo modo sarebbe illegale, Božinović ha dichiarato di non aver visto questo messaggio. “Mostratemelo e poi vi darò una risposta”, ha detto il ministro. Quando gli è stato chiesto di chiarire se, dall’inizio della crisi migratoria in Croazia, i migranti fossero stati respinti contrariamente alle leggi sulla protezione internazionale, ha affermato che casi del genere non ci sono stati. “Sono stati offerti loro o asilo o protezione internazionale”, ha spiegato Božinović.
Tutti i migranti che entrano in Croazia vengono registrati, viene offerta loro la possibilità di presentare una domanda per la protezione internazionale e, se la rifiutano, viene emesso un provvedimento in base al quale, in conformità con la legge, devono lasciare il territorio dell’Unione europea, ovvero della Croazia.
Il gruppo su WhatsApp denominato “Koridor” (Corridoio), di cui il ministro non ha negato l’esistenza o il contenuto dei messaggi pubblicati, è stato fondato nell’ambito dell’omonima azione di Polizia per la comunicazione operativa dei funzionari. “L’Operazione Corridoio non è un’azione segreta, viene condotta molto intensamente negli ultimi cinque anni. Questa è un’operazione condotta dalla Polizia croata contro i trafficanti di migranti”, ha detto Božinović, sottolineando che la Polizia croata vigila le frontiere 24 ore su 24.
Il gruppo su WhatsApp è stato creato per praticità ed uno scambi veloce di informazioni in quanto i gruppi di migranti si muovono di notte. “Per quanto ne sappia, questo gruppo è stato chiuso 4 anni fa. Immagino che tutti più o meno facciano parte di qualche gruppo su WhatsApp o ne siano stati membri. Le persone si scambiano informazioni e tutto ciò che viene fatto dalla Polizia è inserito nel sistema”, ha aggiunto il ministro degli Interni, specificando che si tratta di gruppi chiusi tra persone autorizzate. “Se tali gruppi non esistessero, i poliziotti dovrebbero aspettare lunedì e “andare al lavoro, sedersi davanti al computer e poi scrivere lettere ufficiali”.
I migranti in Croazia “realizzano i loro diritti” in conformità con la Legge sulla protezione internazionale e la Croazia prima di entrare nell’Area Schengen è stata sottoposta alle più severe valutazioni da parte di esperti degli Stati membri e delle istituzioni europee. Il ministro degli Interni ha affermato che la Polizia croata è efficace nella lotta contro i trafficanti di migranti. Nelle ultime 24 ore ne sono stati arrestati una decina e dall’inizio dell’anno ad oggi 250. Inoltre sono pervenute alcune migliaia di richieste di protezione internazionale. Quest’anno in Croazia più di 8.500 migranti hanno presentato domanda di protezione internazionale e una volta fatto questo sono liberi di muoversi nello Spazio Schengen. Secondo Božinović i migranti lo fanno principalmente, tra l’altro, per andare nei Paesi in cui vogliono restare o dove hanno dei familiari. “Posso capirli, ma non voglio e non posso sfuggire al fatto che in tutto questo si violano le leggi e che siano coinvolti i trafficanti”, ha affermato il ministro. L’unica soluzione è che gli Stati membri dell’UE trovino un accordo preciso su come regolamentare questo processo. “È nell’interesse della Croazia che questo processo sia disciplinato, non ai fini della protezione delle frontiere, ma della tutela di queste persone. Chiunque aiuti i migranti a entrare e attraversare illegalmente il territorio degli Stati membri dell’Unione europea lo fa contro la legge e per legge tutti questi migranti vengono considerati vittime”, ha concluso Božinović.

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