Censimento. «Bisogna riconfermare la propria identità»

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Censimento. «Bisogna riconfermare la propria identità»

È in corso la prima fase del censimento 2021 in Croazia, durante la quale i cittadini possono autocensirsi online, tramite la piattaforma “e-Građani” (e-Cittadini). A esprimersi riguardo all’importanza della rilevazione statistica sono stati pure i vicesindaci CNI di Umago, Rovigno, Parenzo, Visinada e Torre.

La terra del «sì», del «da» e dello «ja»

”’Il mondo è bello perché vario’, un detto oramai conosciutissimo che ha ispirato poeti e scrittori, si può benissimo applicare al nostro mondo istriano. Il nostro territorio è ricco proprio perché composto principalmente dalle tre etnie storiche e del quale noi italiani siamo una parte inscindibile”, ha affermato Floriana Bassanese Radin, vicesindaco di Umago e presidente della locale Comunità degli Italiani, aggiungendo che “l’azione è importante per tutti, ma sottolineo che lo è particolarmente per noi, Comunità Nazionale Italiana autoctona”. “Di censimento in censimento si nota una riduzione notevole della popolazione italiana e il drastico calo registrato negli ultimi due censimenti preoccupa tutti noi. Il calo è dovuto a tutta una serie di motivi, ma importante ora è invitare tutti i connazionali a dichiararsi. Solo dichiarandoci italiani contribuiremo a mantenere la consapevolezza, la conoscenza che la nostra terra è la terra del “sì”, oltre che del “da” o “ja”, che la lingua e la cultura italiana autoctona rendono la nostra terra speciale, molto più importante, ricca e accogliente. Dichiararsi italiani è, prima di tutto, una questione di orgoglio e rispetto per i nostri luoghi, per le nostre famiglie, per i nostri nostri nonni. I nostri connazionali sono sempre un po’ timorosi e umili, insegnano ai propri figli tutto riguardo ai doveri, in primo luogo il rispetto per il prossimo, ma si dimenticano spesso dei diritti, quasi vergognandosi di nominarli. Ecco, questo censimento è il momento per riconfermare la propria identità. E dichiarandosi italiani contribuiremo anche a mantenere i diritti riservati alla Comunità Nazionale Italiana, diritti che riguardano tutti noi, le nostre istituzioni. Invito perciò tutti i connazionali a dichiarasi apertamente italiani nonché a invitare amici, parenti e conoscenti connazionali a fare lo stesso”, ha dichiarato la Bassanese Radin.

Floriana Bassanese Radin

Della stessa opinione pure il vicesindaco CNI di Rovigno David Modrušan. “Per tutti i membri della CNI è di essenziale importanza esprimere in modo esplicito la propria appartenenza nazionale. Trattasi di un diritto e di un dovere che tutti i connazionali sono chiamati a espletare con la massima serietà e con il più alto senso di responsabilità. Così esprimiamo in modo inequivocabile la nostra appartenenza nazionale, riconfermiamo anche con i numeri i diritti acquisiti della nostra Comunità Nazionale autoctona, per continuare a cogestire con la maggioranza e gli altri gruppi etnici la Città di Rovigno, sia a livello politico che sociale. Solo così facendo, potremo continuare ad assicurare, tutti assieme, un ruolo attivo, dinamico e concreto alla Comunità degli italiani ‘Pino Budicin’ e alle altre istituzioni italiane, scuole, asilo ed enti vari, operanti a Rovigno, in tutti i segmenti della vita cittadina rovignese”, ha aggiunto.

David Modrušan

Eredità da mantenere viva

Abbiamo sentito a proposito pure il parere del vicesindaco di Parenzo Ugo Musizza, secondo il quale, “il censimento sarà una prova per tutti, particolarmente per la nostra Comunità Nazionale Italiana, poiché i diritti concessi alla CNI dipendono anche dalla conta numerica”. “La nostra è una comunità nazionale con una bimillenaria presenza in Istria e questo censimento, che avviene in una congiuntura difficile segnata dall’epidemia in corso, sarà per noi un nuovo momento in cui dovremo fermarci e interrogarci sul nostro presente, ma anche sul futuro. Noi, italiani d’Istria, siamo abituati a combattere per la nostra identità e sono certo che lo faremo anche stavolta costruendo ponti e non divari, consci che solamente in questa maniera la nostra impronta sul territorio rimarrà indelebile. Viviamo in una realtà in cui la tolleranza, la convivenza, l’autoctonia sono ben radicati. Sono convinto che i connazionali, avendo la libertà d’espressione, non mancheranno di dichiararsi italiani. Ma non dobbiamo lasciarli da soli: è necessaria una capillare attività di persuasione e di sostegno. Dobbiamo fare sentire la nostra voce e far sapere ai connazionali che siamo loro vicini. Credo che nelle settimane e nei mesi a venire, dovremo offrire a loro qualcosa che consolidi la loro scelta, fieri di appartenere a una cultura e a una nazione che ha fatto la storia della civiltà europea, eredità da mantenere viva sulle nostre sponde del ‘mare nostrum’”, ha concluso.

Ugo Musizza

Visinada si è preparata al censimento con una riunione congiunta tra l’Assemblea e la Giunta esecutiva della Comunità degli Italiani, l’invio di lettere ai recapiti dei connazionali e dei soci attivi e sostenitori, con l’obiettivo di informarli sull’importanza di dichiararsi italiani e di affrontare quanto meglio il censimento 2021. “Bisogna soprattutto chiarire la distinzione tra cittadinanza e nazionalità e che cosa vuol dire essere cittadini di un Paese o appartenenti a una nazionalità e a un popolo, in questo caso quello italiano. La cittadinanza è un vincolo d’appartenenza a uno Stato dal punto di vista giuridico, caratterizzato dall’appartenenza a un dato territorio. La nazionalità, o meglio l’appartenenza nazionale, è un sentimento di comunanza o adesione a un popolo o a una nazione, alla sua lingua, alla cultura, alla religione, ecc., e ha un valore essenzialmente culturale”, ha detto Neda Šainčić Pilato, vicesindaco di Visinada e presidente della locale CI. “Dobbiamo lavorare assiduamente con i nostri giovani. Le nostre forze si stanno riducendo, una volta eravamo molti di più… Allora si offriva qualcosa, la doppia cittadinanza, assistenza, insegnamenti agricoli, si visitava la Madrepatria, per conoscere la sua cultura, l’economia, le tradizioni, la storia. Si socializzava con gli amici delle altre CI. Tutto questo oggi manca. Ripristinando tutto questo, e magari aggiungendo altro ancora, la conta nazionale riceverebbe una marcia in più. Dobbiamo riprendere quelle belle iniziative, contribuire al rilancio economico dei connazionali e delle loro aziende, delle nostre scuole, che devono diventare più competitive”, ha aggiunto, confermando che a Visinada ci saranno due rilevatori, di cui uno connazionale. A disposizione degli intervistati, pure il formulario in lingua italiana. “Invito i visinadesi di nazionalità italiana a esprimersi liberamente come tali. Non dichiararsi non ha alcun significato, anche perché l’attuazione dei nostri diritti dipende dalla consistenza numerica”, ha concluso la Šainčić Pilato.

Neda Šainčić Pilato

Secondo il vicesindaco CNI di Torre, Gaetano Benčić, dichiararsi di nazionalità italiana è “un’occasione da non perdere” per tutti i connazionali. “Il censimento 2021 sarà anche un banco di prova per vedere, in qualche modo, quanto i nostri connazionali siano legati alla causa della Comunità Nazionale Italiana, quanto le istituzioni abbiano fatto in materia. Non basta fare una campagna negli ultimi mesi e invitare la gente a dichiararsi tali. Bisogna vedere quanto sia stato fatto per loro negli anni precedenti, quanto abbiamo aiutato i nostri connazionali o siamo stati loro vicini, quanto l’essere italiani sia stato supportato e incoraggiato non soltanto dagli slogan ma con azioni concrete. Penso, per esempio, agli anziani, avendo noi un corpo nazionale che è fatto anche di persone della terza età, e alla dimensione sociale, ai giovani. Questo influirà sul censimento e determinerà la scelta. Certo, l’orgoglio di usare la propria lingua, di sentirsi parte della grande nazione italiana sarà decisivo”, ha sottolineato Benčić.

Gaetano Benčić

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