Bilinguismo. Analisi e ricette entro dicembre

Riunita la Commissione assembleare dell’Unione Italiana. In programma una lettera al ministro Ivan Malenica

0
Bilinguismo. Analisi e ricette entro dicembre

Come migliorare lo stato di attuazione dei diritti in materia di bilinguismo? La Commissione per il bilinguismo, nominata dall’Assemblea dell’Unione Italiana, dopo aver formulato delle proposte che sono state trasformate in delibera dai consiglieri UI, è tornata a riunirsi ieri nella sede della Comunità degli Italiani di Fiume, dove ha formulato una linea operativa mirata a conseguire risultati concreti in breve tempo. Alla riunione hanno partecipato tre membri della Commissione, ossia il presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana Paolo Demarin e i consiglieri Krsto Babić e Moreno Vrancich, il presidente della Giunta esecutiva Marin Corva e in videoconferenza il presidente dell’UI, Maurizio Tremul.
L’importanza del bilinguismo
Sono due i punti sui quali si lavorerà in questa prima fase: l’analisi della situazione relativa al bilinguismo amministrativo in una serie di località dell’Istria e l’invio di lettere e comunicazioni volte a sollecitare le parti in causa e a renderle consapevoli riguardo all’importanza che il bilinguismo ha per gli appartenenti alla minoranza nazionale italiana che vive nei territori di Croazia e Slovenia.
Per quanto riguarda l’analisi della situazione si è deciso di non fermarsi ad analizzare le leggi, i regolamenti e quant’altro, bensì di procedere facendo un confronto fra quelli che sono i diritti che dovrebbero essere garantiti dagli atti giuridici e quella che è invece la realtà dei fatti. Ovvero entrando negli uffici della pubblica amministrazione e chiedendo informazioni in lingua italiana, verificando se i documenti vengano tradotti e con quale tempistica e cercando di capire quali siano le lacune del sistema.
A colloquio con gli amministratori
L’obiettivo, però, non è semplicemente quello di mettere in evidenza alcuni problemi, bensì di partire da quelli per andare poi a incontrare gli amministratori locali, ossia i diretti responsabili dell’attuazione del diritto all’uso della lingua minoritaria, con l’intento di cercare di capire il perché ci siano determinate carenze. E poi, magari cercare soluzioni comuni, a beneficio dei connazionali che vivono su quel determinato territorio.
Considerando la vastità del territorio, sarà però impossibile effettuare un’analisi completa in tempi brevi. La Commissione, che ha deciso che i primi risultati vadano portati a casa entro la fine del 2020, ha pertanto optato per un’analisi a campione, nella quale verranno presi in esame soltanto un paio di Comuni.
Per la scelta delle località da prendere in esame si è deciso di seguire i seguenti criteri: deve esserci un ampio ventaglio di diritti concessi in materia di bilinguismo; i Comuni dovranno avere ridotte dimensioni, per facilitare sia l’analisi della situazione che il colloquio con le parti in causa; infine dovranno comprendere amministrazioni di vari schieramenti politici.
Saranno chiesti lumi a Malenica
Per quanto riguarda le comunicazioni e le lettere da inviare, invece, si è deciso di scrivere al ministro della Giustizia e dell’Amministrazione, Ivan Malenica, per chiedere lumi su due aspetti di fondamentale importanza. La prima comunicazione riguarderà lo stato di attuazione del Trattato bilaterale italocroato in materia di tutela delle minoranze, mentre la seconda sarà una richiesta di informazioni riguardo alla riforma delle autonomie locali, ovvero alle modalità future di elezione dei funzionari appartenenti alle minoranze.
Infine un’ultima comunicazione partirà nei confronti delle autorità ecclesiastiche di Fiume, Parenzo e Capodistria, con la Commissione assembleare che ha individuato la possibilità di migliorare la situazione anche in quest’ambito.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display