Armi e munizioni. Interrogato il padre dell’attentatore di Zagabria

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Armi e munizioni. Interrogato il padre dell’attentatore di Zagabria

Oggi, martedì 13 ottobre, è stato interrogato il padre di Danijel Bezuk, il 22.enne che lunedì mattina ha sparato contro la sede del governo, in Piazza San Marco a Zagabria, ferendo un agente di polizia, per poi togliersi la vita. Lo ha confermato il Ministero degli Interni, dopo che lunedì pomeriggio era stata perquisita la casa dei Bezuk a Kletište, paesino vicino a Kutina (80 km a sud-est della capitale), dove viveva il giovane attentatore. Nella casa, infatti, sono stati trovati due fucili di precisione (sniper), dotati di silenziatore, e 1169 munizioni, che il 59.enne deteneva illegalmente. L’uomo è un reduce di guerra: ha partecipato attivamente alla guerra della prima metà degli anni ’90. Al termine dell’interrogatorio è stato rilasciato, poiché “non sussistono validi motivi per determinare il suo fermo preventivo”.

Piazza San Marco inaccessibile 

Dopo i fatti di ieri, il Ministero degli Interni ha deciso di bloccare l’accesso a Piazza San Marco, dove si trovano i Banski dvori (sede del governo) e il Sabor (il Parlamento di Zagabria, ndr). Fino a ieri la zona era di libero accesso, anche se in passato si è discusso sulla necessità di limitare gli spostamenti.

La polizia a Kletište, vicino a Kutina, dove viveva l’attentatore di Piazza San Marco

Migliorano le condizioni dell’agente ferito

Intanto, migliorano le condizioni dell’agente ferito da Danijel Bezuk. Il direttore dell’Ospedale “Sestre milosrdnice”, Mario Zovak, ha dichiarato ai microfoni della Tv nazionale (Htv) che “dopo gli interventi chirurgici di lunedì, l’agente si sente bene e le sue condizioni sono stabili”. I medici sono riusciti ad estrarre tre pallottole, mentre una è rimasta ancora nella mano destra, che sarà operata successivamente: ieri non si è voluto intervenire per evitare complicazioni. Oggi, il 31.enne Oskar Fiuri lascerà il reparto di terapia intensiva.

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