Al via il processo agli ex dirigenti dell’Uljanik

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Al via il processo agli ex dirigenti dell’Uljanik
Lo stabilimento navalmeccanico polese. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

È iniziato oggi, lunedì 18 dicembre, al Tribunale regionale di Fiume il processo a carico di un nutrito gruppo di ex dirigenti dei cantieri navali “Uljanik” di Pola e “3. maj” di Fiume. Per l’esattezza gli imputati sono 13, per la maggior parte ex dirigenti della società polese, accusati di reati economici che avrebbero causato danni per circa 900 milioni di kune. (119 milioni di euro). Tutti gli imputati si sono dichiarati non colpevoli e non hanno riconosciuto le richieste di risarcimento avanzate dal cantiere Uljanik in fallimento e dal cantiere 3. maj.

Il primo imputato è Marinko Brgić, ex membro della Direzione del cantiere navale di Pola. Il secondo imputato è l’ex direttore dell’Uljanik plovidba Dragutin Pavletić, il terzo imputato è l’ex membro della Direzione dell’Uljanik Veljko Grbac, il quarto imputato è l’ex presidente della Direzione del gruppo Uljanik, Gianni Rossanda. Seguono l’ex presidente della Direzione del gruppo Uljanik Anton Brajković, l’ex direttore di Uljanik Brodogradilište Silvan Kranjc, gli ex direttori del 3. maj, Zdravko Pliško e Maksimilijan Percan, l’allora direttore dell’Uljanik Pomorstvo per i servizi Elvis Pahljina, il direttore dell’Uljanik Shipmanagment Darko Šorc, l’ex direttore del 3. maj Domagoj Klarić e l’ex direttore Uljanik Brodogradilište Eduard Milovan. Il 13.esimo imputato è la compagnia armatoriale Uljanik plovidba che successivamente ha cambiato il nome in Alpha Adriatic.

L’atto d’accusa nei loro confronti è stato sollevato nel 2020 e il Consiglio del Tribunale regionale di Fiume l’ha confermato nel febbraio dell’anno scorso. Il fasciscolo è costituito da oltre 15mila pagine. La sentenza dovrebbe essere emessa entro la metà del 2025. La giudice Damira Delost ha stabilito oltre la data della prima udienza anche gli intervalli durante i quali dovrebbero svolgersi quelle successive, ovvero dall’8 al 12 gennaio e dal 5 al 9 febbraio prossimi.

Anton Brajković e Marinko Sbrgić nell’aprile scorso hanno chiesto di essere giudicati in tempi ragionevoli. Nel maggio scorso il presidente del Tribunale regionale di Fiume, Vlado Skorup ha accolto la loro richiesta stabilendo che il procedimento avviato nei loro confronti deve concludersi nell’arco di 24 mesi.

Nel marzo scorso la Direzione della Polizia ha reso noto che nell’ambito della vicenda sono state condotte ulteriori indagini in merito alla gestione del Gruppo Uljanik. A seguito delle medesime la Polizia ha sporto nuove accuse nei confronti di tre ex membri della direzione e sei ex membri del Consiglio di vigilanza della società polese. I nove sono sospettati di aver arrecato alla società un danno superiore ai quattro miliardi di kune (oltre 530 milioni di euro). Si tratta della quinta denuncia legata alla gestione dell’Uljanik, al quale sarebbe stata arrecato un danno valutato complessivamente attorno ai 7,7 miliardi di kune (quasi 1,022 miliardi di euro).

Durante la prima udienza del processo nel caso Uljanik si è proceduto con la verifica dell’identità degli imputati nel corso della quale sono emersi dai davvero interessati. Si è venuto così a sapere che Dragutin Pavletić, ex direttore dell’Uljanik plovidba, continua ad essere dipendente di quest’impresa divenuta ora Alpha Adriatic. Ricopre la carica di manager per lo sviluppo strategico e percepisce 9mila euro al mese. Identico lo stipendio che viene versato a Darko Šorc, consigliere presso la compagnia di Pola e che, come nel caso di Pavletić, detiene circa 32mila azioni di Alpha Adriatic. Tra gli azionisti di quest’ultima anche l’ex presidente della Direzione del gruppo Uljanik Anton Brajković (17mila azioni), Marinko Brgić (1.500), Veljko Grbac (9.000), Gianni Rossanda con 2.800 e Silvan Kranjc con 1.874 azioni. Gianni Rossanda, ex presidente della Direzione del gruppo Uljanik, è dipendente della propria impresa e percepisce 800 euro al mese. È comproprietario di due appartamenti di rispettivamente 68 e 90 metri quadrati e detiene il diritto di superficie a Valsabbion. Tra gli imputati ci sono pure 5 pensionati: Marinko Brgić, Anton Brajković, Veljko Grbac, Silvan Kranjc e Zdravko Pliško. Hanno in media pensioni tra i 1.300 e i 1.900 euro.

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