«L’Istria ha progetti e idee molto interessanti»

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«L’Istria ha progetti e idee molto interessanti»
Daria Deghenghi

Al termine della due giorni in visita agli italiani di Pola, alle loro istituzioni e agli enti patrocinatori, stamattina mattina, 10 maggio l’ambasciatore d’Italia a Zagabria Paolo Trichilo ha fatto visita alla futura sede di Veruda dell’Università degli studi di Pola, frutto di un’opera di restauro ciclopica che ha letteralmente trasformato il vecchio ospedale in un Campus studentesco a tutti gli effetti. Il tour del palazzo che dà su via Negri e si sviluppa sul retro in due ali perpendicolari con un magnifico giardino retrostante, ha passato in rassegna gran parte delle aule, degli uffici e dei laboratori che entro l’ottobre di quest’anno accoglieranno gli studenti ormai impazienti di mettere su casa a Veruda dopo anni di lezioni in condizioni precarie. Nel nuovo Campus troverà sede anche il Dipartimento di italianistica della Facoltà di Lettere, che è tra le unità universitarie più longeve. Ad accompagnare l’ambasciatore, il console onorario Tiziano Sošić e una numerosa delegazione dell’Ateneo: presenti il rettore Marinko Škare, il vicerettore Valter Boljunčić, la preside e i due vicepresidi della Facoltà di lettere e filosofia Lina Pliško, Ante Matan e Marko Ljubešić, nonché Fabrizio Fioretti ed Eliana Moscarda Mirković del Dipartimento di lingua e letteratura italiana della stessa Facoltà di lettere.

Diversi anni di pianificazione

I padroni di casa hanno mostrato all’ambasciatore il frutto di diversi anni di pianificazione, progettazione e costruzione rallentati inevitabilmente dalla pandemia che ha allungato di due anni la permanenza dei sanitari in struttura. Come noto, anche dopo il passaggio di proprietà tra la Regione e l’Ateneo, il vecchio ospedale austro-ungarico ha funzionato per due anni come centro di rianimazione e terapia intensiva per pazienti Covid. Ora, dopo un anno di restauro degli ambienti interni, il Campus è pronto per l’uso o quasi (mancano solo gli arredi) per ricevere 13 unità universitarie prive di sede o con sedi inadeguate, come le facoltà di Lettere, di Scienze della formazione, di Informatica, di Scienze tecniche, di Infermieristica, ma anche la Biblioteca universitaria, un’altra mensa e uffici vari. Da senzatetto, le sezioni universitarie andranno ad abitare 10.000 metri quadrati di superfici tirate a lustro: un lusso che molti non hanno ancora sperimentato, al punto da fare invidia anche alla storica Facoltà di economia e turismo, l’unica ad aver avuto una sede decente in tutti questi anni.

Il ringraziamento alla Regione

Dopo la visita al nuovo Campus, la delegazione si è recata in visita anche al campus numero uno, quello sistemato in centro città, sul Colle San Michele, dove oltre al Rettorato trovano sede anche la Casa dello studente, la mensa, diverse aule e laboratori. Successivo l’incontro col presidente della Regione Boris Miletić nella sede di via Flanatica. Alla riunione hanno preso parte anche la vicepresidente in quota Comunità nazionale italiana Jessica Acquavita e l’assessore alla CNI autoctona e altri gruppi etnici Tea Batel. Terminati i colloqui a porte chiuse, l’ambasciatore ha espresso un giudizio conclusivo sulla due giorni polese: “Sono stati due giorni veramente interessanti per conoscere meglio la realtà di Pola, ieri con la comunità italiana, che ci ha illustrato una serie di attività, soprattutto culturali, e oggi la visita all’università. Complimenti per tutti i progetti di ristrutturazione di cui una città come Pola potrà beneficiare al massimo grado: un’università con questa qualità di infrastrutture è realmente in grado di servire al meglio la società. Oggi abbiamo avuto un incontro con il presidente della Regione che è stato ugualmente fruttuoso, e io lo ringrazio moltissimo per la sensibilità che ha dimostrato nei confronti della Comunità nazionale italiana. L’Istria ha progetti e idee concrete molto interessanti. Credo che all’interno dell’Europa, l’Istria possa svolgere un ruolo di primo piano grazie alle sue specificità culturali e grazie anche al contributo della Comunità nazionale italiana, guardando al futuro e al benessere dei propri cittadini”. Il presidente Miletić ha parlato in questi termini:

La diffusione del bilinguismo

“Con l’ambasciatore abbiamo discusso principalmente dell’affermazione e della diffusione del bilinguismo in Istria, dove numerose città e comuni fanno il massimo di propria iniziativa. È ancora fresco d’inchiostro l’accordo di Cittanova sul potenziamento del bilinguismo nelle istituzioni scolastiche e negli asili, ma anche nella pubblica amministrazione con corsi di formazione e aggiornamento linguistico per gli impiegati si trovano a diretto contatto con i cittadini. Un’altra cosa che ci preme è potenziare lo studio dell’italiano nelle scuole elementari, che ora è facoltativo, mentre vorremmo che fosse obbligatorio, e anche in questo siamo d’accordo con l’ambasciatore”.

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