Il miracolo Croazia: una nazione con il gene del calcio

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Il miracolo Croazia: una nazione con il gene del calcio

La Croazia è una nazione con ‘il gene del calcio’. Il copyright è di uno dei più grandi campioni croati di sempre, l’attuale vicepresidente della Fifa, Zvonimir Boban. Ha usato questa espressione in un’intervista al quotidiano Sportske Novosti, alla vigilia della semifinale che oggi (ore 20) vede impegnata la sua nazionale contro l’Argentina ai Mondiali in Qatar.

Le parole di Boban servono a cercare una spiegazione rispetto a quello che, numeri alla mano, resta un paradosso. Come si fa con meno di 4 milioni di abitanti a esprimere una nazionale di calcio capace di raggiungere la semifinale quest’anno, la finale nei Mondiali del 2018 e, quando era appena ‘nata’ dopo la dissoluzione della Jugoslavia, il terzo posto ai Mondiali del 1998?

Essere tre volte fra le prime quattro, nell’arco di 24 anni, quindi su sette edizioni disponibili, è risultato importante. Diventa impressionante se si aggiunge il dato anagrafico.

Boban lo spiega meglio di chiunque altro. “Penso che ora tutti si rendano conto che la Croazia è davvero una nazione calcistica. Non puoi far parte dell’elite con una base così piccola di persone se non hai qualcosa di speciale. I nostri giovani calciatori hanno quel gene speciale del calcio e la reazione di tutte le persone in Croazia conferma che questo sport è parte indispensabile della nostra identità”.

Stasera il gene del calcio della Croazia affronta il gene del calcio dell’Argentina. Quello di Maradona prima, e quello di Messi oggi, un gene nobile e tradizionalmente nell’élite del calcio mondiale, che ha però vinto relativamente poco, due soli Mondiali rispetto ai cinque dei rivali storici del Brasile. E se si guarda al divario di popolazione, gli argentini sono più di 45 milioni, la proporzione tra campioni e abitanti fa della Croazia un vero e proprio miracolo del calcio.

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