Patto stabilità Ue, nessun accordo sulla riforma: trattative continuano

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Patto stabilità Ue, nessun accordo sulla riforma: trattative continuano

(Adnkronos) – Nessun accordo tra i Paesi membri dell’Ue sulla riforma del patto di stabilità. I tentativi di arrivare ad un’intesa sono falliti nella notte, dopo circa otto ore di negoziati: “La presidenza spagnola ha messo sul tavolo un nuovo testo di compromesso – spiegano fonti Ue – abbiamo fatto molti progressi”, ma è “un negoziato difficile” e “ci stiamo arrivando. C’è la volontà di chiudere un accordo, ma deve essere ancora fatto del lavoro. Servono una valutazione giuridica e consultazioni sulla nostra proposta, che non è stato possibile concludere stanotte. Siamo arrivati fino a dove si poteva, continueremo il lavoro nei prossimi giorni: gli elementi per un accordo ci sono, serve un lavoro finale sulla redazione giuridica del testo e sulla calibrazione”, concludono.

Durante il primo giro di tavolo nella cena dell’Ecofin sulla riforma, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ribadito che le regole di bilancio devono essere coerenti con gli obiettivi che l’Ue e i suoi Paesi si sono dati, per la transizione verde e digitale e per la difesa. Inoltre, feriscono fonti italiane, Giorgetti ha ripetuto che la riduzione del debito deve essere graduale e sostenibile.

Il primo giro di tavolo si è concluso alle 21.40, dopodiché c’è stata una lunga sospensione, e la riunione è ripresa intorno alla mezzanotte. Da parte dell’Italia, c’è apprezzamento per le posizioni espresse dalla Francia, che sono molto vicine alle nostre. La finlandese Rikka Purra ha spiegato che, a suo modo di vedere, i Paesi dovrebbero prendere impegni anche dopo il piano di aggiustamento; su questo l’Italia sarebbe d’accordo.

Un altro punto essenziale per il nostro Paese resta il trattamento contabile degli investimenti nella transizione ecologica e digitale e nella difesa. Il testo di compromesso messo sul tavolo dalla presidenza spagnola, secondo le fonti, non avrebbe incontrato il gradimento di nessun Paese; l’impressione che viene riferita è che la trattativa sia in salita. Ci sarebbero anche perplessità sul ruolo della ministra Nadia Calvino, interessata alla presidenza della Bei, circostanza oggettiva che può far dubitare dell’imparzialità della presidenza. L’Italia vuole un accordo, purché non sia penalizzante per il Paese.

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