Draghi: «Io nonno al servizio delle istituzioni»

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Draghi: «Io nonno al servizio delle istituzioni»

“Non immagino il mio futuro all’interno e all’esterno delle istituzioni, l’importante è vivere il presente al meglio possibile, questo è quello che cerco di fare”, e tutti i componenti del governo “hanno lavorato sul presente senza chiedersi quello che sarà il futuro”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa di fine anno.

“I miei destini personali non contano assolutamente niente. Non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell’altro, sono un uomo, se volete un nonno, al servizio delle istituzioni” ha detto Draghi. “La responsabilità della decisione – ha proseguito – è interamente nelle mani delle forze politiche, non nelle mani di individui: sarebbe un fare offesa all’Italia, che è molto di più di persone individuali. La grandezza del Paese non è determinata da questo o quell’individuo ma da un complesso di forze, di persone e di sostegno politico che permettono di andare nella direzione giusta”.

“Abbiamo conseguito tre grandi risultati – ha sottolineato il premier – Abbiamo reso l’Italia uno dei Paesi più vaccinati del mondo, abbiamo consegnato in tempo il Pnrr e raggiunto i 51 obiettivi. Abbiamo creato le condizioni perché il lavoro sul Pnrr continui. Il governo ha creato queste condizioni indipendentemente da chi ci sarà (alla guida, ndr): l’importante è che il governo sia sostenuto da una maggioranza come quella che ha sostenuto questo governo, ed è la più ampia possibile. E’ una maggioranza che voglio ringraziare molto”.

La pandemia

Variante Omicron in Italia, cabina di regia per discutere anche di tamponi e green pass, eventuali restrizioni in vista del Natale. Il presidente del Consiglio, risponde così alle domande dei giornalisti: “L’arrivo della variante Omicron, che gli scienziati ci dicono essere molto più contagiosa delle precedenti, ha aperto una nuova fase nella pandemia. Domani si terrà una cabina di regia per decidere il da farsi sulla base del quadro epidemiologico”, dice Draghi nella sua introduzione. “I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus. Tra i decessi, tre quarti sono non vaccinati”.

“Ho detto più volte che dobbiamo difendere la normalità raggiunta. Questo significa niente chiusure, scuola in presenza, socialità soddisfacente. Per farlo, dobbiamo prendere tutte le precauzioni possibili”, ribadisce Draghi rispondendo alle domande.  “E nella cabina di regia si parlerà di questo: di fronte all’alta contagiosità della variante, cosa si può fare per rallentarne la diffusione? Per esempio, l’utilizzo delle mascherine all’aperto, previste già in caso di grandi assembramenti. L’uso di mascherine Ffp2 in certi ambienti chiusi. Non è esclusa l’applicazione del tampone, c’è un periodo in cui la protezione delle prime 2 dosi decresce rapidamente e la terza dose non è ancora stata fatta: in quel periodo può essere utile un tampone per vedere se si è positivi. Sono tutti sistemi per cercare di rallentare la diffusione del virus: ogni decisione sarà guidata dai dati, non dalla politica”.

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