Conferenza Meloni, da manovra 2023 a Covid

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Conferenza Meloni, da manovra 2023 a Covid

(Adnkronos) – Prima conferenza stampa di fine anno per il premier Giorgia Meloni. “Non è esattamente” la conferenza stampa “di un governo che ha lavorato un anno, è più una conferenza stampa di inizio mandato”, le prime parole del premier che poi ha commentato il via libera definitivo alla manovra 2023 da parte del Senato: “E’ stata approvata una legge di bilancio non facile”, una “manovra politica scritta in tempi molto rapidi”. Pur investendo “gran parte delle risorse sulle priorità del caro bollette siamo riusciti a mantenere o a iniziare a mantenere gli impegni presi”, dice Meloni, rispondendo alle domande dei giornalisti.

La legge di bilancio è stata approvata in Cdm “in un’ora. Ho fatto parte di altri governi e ricordo dibattiti molto più articolati e accesi. Era una legge di bilancio che non lasciava molto alle legittime rivendicazioni dei ministri”. Abbiamo messo “tutte le risorse che avevamo sulle grandi misure a cui volevamo dedicarci”, ha rimarcato Meloni, sottolineando il fatto “che la manovra è stata approvata un giorno in anticipo rispetto agli ultimi due anni”. Quella approvata oggi dal Senato è una manovra “nella quale abbiamo scelto di spostare il grosso risorse sul futuro, sui giovani, sulla nuova occupazione e sulle imprese”, sulla “capacità di produrre ricchezza e lavoro”. Da parte del governo c’è stata “una scelta di visione”, rivendica la presidente del Consiglio.

“Mi fido dei miei alleati al governo. Al di là di dibattiti naturali all’interno di una maggioranza in cui ci sono più partiti, c’è una visione comune”, risponde il premier. Nella maggioranza “ci sono sfumature diverse, è normale ci sia un dibattito” ma “per me contano molto i fatti”, sottolinea. “La volontà è di lavorare bene e mantenere gli impegni. Trovo un clima assolutamente positivo all’interno della maggioranza, non posso lamentarmi e non lo dico per fatto dovuto”, aggiunge la presidente del Consiglio.

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COVID – Parlando del Covid, Meloni spiega che “in Italia l’incidenza era in calo quindi assolutamente sotto controllo”. Dopo quanto sta accadendo in Cina “ci siamo mossi immediatamente in coerenza con quello che avevamo chiesto di fare in passato”, ma la decisione di effettuare tamponi per chi proviene dalla Cina “non è completamente efficace se non è presa a livello europeo”. Perciò deve essere “l’Unione a prendere un provvedimento in questo senso” e “ci aspettiamo e auspichiamo che l’Unione europea voglia operare in questo senso”. Il premier ha assicurato che “la situazione è abbastanza sotto controllo, stiamo monitorando minuto per minuto, i primi casi sequenziati sono varianti omicron già presenti in Italia. Ci muoviamo in base a quello che dovremo affrontare, credo che la soluzione siano i controlli, penso a tamponi e mascherine. Il modello di privazione delle libertà che abbiamo conosciuto in passato non mi è parso così efficace e penso che lo dimostri il caso cinese”. Meloni ritiene quindi che “si debba lavorare prioritariamente sulla responsabilità dei cittadini piuttosto che sulla coercizione”. ”Ho letto di condoni… Non c’è nessun condono nella legge di bilancio”, ha detto il premier, assicurando che ”tutti pagano il dovuto”.

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LAVORO – “Bisogna mettere le persone in condizione di assumere e favorire chi crea ricchezza e lavoro. Non è sempre quello che l’Italia ha fatto. Veniamo da legislature in cui è stato detto che la povertà si poteva battere per decreto ma non è così. Il lavoro lo creano le aziende. Il mercato del lavoro è profondamente cambiato, questo è un tempo in cui ci sono lavoratori che hanno necessità diverse”, ha detto Meloni, sottolineando che “dobbiamo lavorare molto meglio per formare e informare i giovani su quali i tipi di studio che danno sbocco maggiore…” “Credo che creare le condizioni per migliorare la qualità del lavoro in Italia sia materia che riguarda soprattutto il tema della crescita economica. Bisogna cioè mettere le persone nelle condizioni di assumere. E noi ci stiamo muovendo esattamente in questo senso, togliendo alcuni cavilli che sono per noi controproducenti per dare dei segnali sulla detassazione. Abbiamo, per esempio, previsto una misura che riguarda la decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato”, dice Meloni, convinta che occorre ”creare le condizioni per assumere” perché la povertà ”non si abbatte per decreto”.

“La vicenda voucher riguarda alcune tipologie specifiche di lavoratori stagionali e credo che sia meglio normarlo che rischiare che questo lavoro sia fatto in nero. La eccessiva rigidità ha provocato aumento di lavoro sommerso”. Ma no a ”degenerazioni del passato”.

REDDITO CITTADINANZA – ”Quando si parla del tema della congruità, bisogna capirsi, perché se il tema è ‘non voglio accettare un lavoro sottopagato’, sono d’accordo. Ma se il tema è ‘non considero la mansione all’altezza delle mie aspettative’, questo è diverso. Tutti vogliamo trovare il lavoro dei nostri sogni, ma on è capitato a tutti. Se non accetto un lavoro dignitoso e voglio restare a casa sono libero di farlo ma non essendo pagato da chi lavora”, ha detto il premier. ”Bisogna creare una filiera di rapporto tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. In parte non si trova il lavoro, ma in parte capita di non trovare i lavoratori…Questa è la sfida da affrontare. E’ un fatto culturale mettersi in gioco per avere le proprie soddisfazioni”.

PNRR – “Sono contenta che il governo, l’Italia, sia riuscita a raggiungere i 55 obiettivi previsti per chiedere i 19mld di euro. Quando siamo arrivati al governo di questo obiettivi ne erano conseguiti 25, abbiamo lavorato per terminare gli altri 30. Questa staffetta ha funzionato, sono contenta”, ha detto Giorgia Meloni. Sul Pnnr “ora si entra nella parte difficile del piano. Il grosso sin qui era programmazione e riforme, ora c’è la parte molto complessa in cui questi obiettivi devono diventare cantieri. Ci sono oggettivamente delle difficoltà, dal caro dei costi e dell’energia, bisogna tenere in considerazione che il Piano è stato scritto in un mondo diverso dalle priorità che abbiamo oggi”.

FISCO – “Il nostro obiettivo di legislatura è arrivare a 5 punti di taglio del cuneo fiscale” ma “se si riuscirà a fare qualcosa di più o qualcosa di meno, dipenderà dalla situazione che affronteremo”. “Confermo che sul tema della riforma fiscale intendiamo andare avanti secondo direttrici abbastanza visibili nella manovra, come poste di bilancio”. La prima “grande questione” su cui si deve lavorare, secondo la presidente del Consiglio, è “il taglio del costo del lavoro: su questo si deve fare molto di più”, sottolinea Meloni. Il segnale dato dal governo “è stato costosissimo, aumentando di un punto il taglio del cuneo fiscale”. Il governo lavora a “una tassazione che incentivi sempre di più chi si mette in gioco” introducendo “meccanismi premiali per chi crea ricchezza e lavoro. Più assumi e meno paghi”, sintetizza il premier.

ENERGIA – “Continueremo a lavorare sulla base di quello che accade, siamo in una situazione di grande emergenza”, osserva il premier . “Se il quadro dovesse confermarsi cambiato, una parte di risorse potrebbe liberarsi per altri provvedimenti”, aggiunge. ”Fedele all’insegnamento di Papa Giovanni II dico che in Africa bisogna avere un approccio diverso da quello visto in questi anni. il tema dell’energia offre un’occasione all’Europa di tornare ad essere presente in Africa e offre all’Italia di fare la nazione capofila di questo nuovo approccio europeo all’Africa. I paesi africani sono interessati alle nuove tecnologie dell’approvigionamento energetico. Credo che con poche risorse spese bene si possa ragionare per produrre l’energia che serve diversificando le fonti di approvigionamento e fare dell’Italia la porta di ingresso di questa energia”.

UE – “Credo che questo lavoro che abbiamo fatto insieme” con la Grecia e i Paesi europei del Mediterraneo “vada incrementato e implementato”. Ad esempio in materia di flussi migratori è stato riconosciuto che “la rotta mediterranea è prioritaria, cosa mai accaduta in passato e il prossimo Consiglio europeo avrà come punto centrale la questione dei migranti e la difesa dei confini dell’Unione europea”. L’Italia, ha aggiunto il premier, intende puntare sulla “dimensione mediterranea, con un ruolo centrale e strategico, penso alla vicenda energetica”. Per questo “la nostra alleanza con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo dal versante europeo diventa fondamentale”.

WELFARE E NATALITA’ – Sempre sul tema fisco, “il secondo grande obiettivo che già emerge da alcune scelte fatte è una tassazione che tenga conto della composizione del nucleo familiare, del numero dei figli a carico. La vicenda della natalità – a cui abbiamo destinato un miliardo è mezzo – è una priorità assoluta. E’ una materia economica. Siamo in una situazione per cui il nostro sistema di welfare non può reggere nel medio periodo”.

CATASTO – Per quanto riguarda la riforma del catasto “si può tranquillamente fare una mappatura per migliorare la conoscenza che abbiamo delle costruzioni italiane ma sicuramente da questo governo non arriverà mai un aumento della tassazione sulla casa”, assicura la Meloni, ribadendo che “la casa è un bene sacro non pignorabile, non tassabile”.

GIUSTIZIA E INTERCETTAZIONI – “Vogliamo garantire sempre lo Stato di diritto: la certezza della pena per i condannati e la certezza del diritto per gli innocenti”. ”Confermo che tutta la mia carriera politica è stata ispirata a Borsellino e continuerà ad esserlo… Sono stata fiera e contenta che il mio provvedimento è stato sulla mafia, salvando il carcere ostativo. Mi dispiace aver visto una opposizione così dura su un provvedimento di questo genere. Si è tentato in tutti i modi di impedire una conversione del decreto”. ”Quello che va fatto è limitare uso delle intercettazioni”, che rappresentano e devono essere uno ”strumento straordinario”. “Degli abusi ci sono stati e sicuramente vanno corretti” per “garantire uno Stato di diritto”, ha detto il premier.

MIGRANTI – ”Io non ho attuato il blocco navale per come è stato raccontato in questi anni. Io ho sempre inteso una missione dell’Ue in Nord Africa per impedire le partenze irregolari. Io ho sempre detto di non intendere un blocco mandando le navi della Marina per scatenare una guerra”, ha detto Meloni, secondo la quale ”prima del diritto a emigrare” c’è il diritto ”a non farlo”: serve quindi, ”un approccio diverso”.

DIFESA – “Il tema dell’impegno di spesa al 2 per cento del Prodotto interno lordo assunto in sede Nato è un impegno al quale ovviamente in Europa e all’interno dell’Alleanza atlantica tutti quanto cercano di tenere fede il più possibile. Al di là della facile retorica che si può fare sul tema dei soldi spesi in armi, il punto di questa materia è che la libertà delle nazioni ha un costo e se tu decidi di appaltare la tua difesa a qualcun altro, devi sapere che quel qualcun altro non lo fa gratis. E quindi il tema di quello che si investe in difesa è un tema che riguarda la capacità che una Nazione ha di difendere i suoi interessi, io l’ho sempre pensata così”, ha affermato il presidente del Consiglio, rispondendo alla domanda dell’Adnkronos. “L’Italia sta facendo la sua parte -ha aggiunto il premier- l’ha fatta trasversalmente ai Governi e alle forze politiche, voglio ringraziare il coraggioso impulso dato da Giuseppe Conte, il cui Governo aumentò di tre miliardi le spese militari. L’Italia andrà avanti, deve andare avanti. Ovviamente di quanto parliamo e in quanto tempo è dato dalle condizioni che ci circondano, non sono in grado di definire numeri e tempistiche precise ma posso confermare la volontà da parte dell’Italia di mantenere gli impegni presi, di farlo per essere credibile e di essere credibile per difendere i suoi interessi nazionali, come credo che questa nazione abbia diritto e dovere di fare”.

UCRAINA – Da parte della Russia sono state compiute “scelte di violazione del diritto internazionale, scelte che se la comunità internazionale dovesse accettare farebbero crollare l’intero castello della nostra costruzione giuridica internazionale”, afferma Meloni a proposito del conflitto in Ucraina. “Il principio che la Russia vuole far passare con l’invasione dell’Ucraina è poco conveniente per tutti: chi è militarmente più forte può invadere il suo vicino. Questo per noi è inaccettabile. Agli italiani può mancare il turismo russo, il turismo in Russia. Ma ci sono cose che non si possono piegare ai nostri desideri”, prosegue la presidente del Consiglio. “Confermo che storicamente i rapporti, anche culturali, con la Russia, sono solidi, antichi. Questa è la ragione per la quale ho difeso la scelta della Scala di Milano di dedicare la sua prima a un’opera russa. Credo che le scelte che il governo russo sta facendo non debbano ricadere sul popolo russo”. “Spero che prima o poi il governo russo si renda conto dell’enorme errore che sta facendo e decida di fermare questa incomprensibile e inaccettabile guerra di aggressione”. Il governo italiano, ha assicurato Meloni, continuerà a difendere “l’Ucraina, il diritto internazionale, la sovranità di una nazione che sta dimostrando quanto creda nel valore della libertà e nell’amore per la sua patria”.

IRAN -Su quel che sto accadendo in Iran “ho concordato la convocazione dell’ambasciatore, per dire che quel che accade in Iran è inaccettabile, l’Italia non intende accettarlo oltre. Noi siamo stati sempre un paese dialogante ma se le repressioni non dovessero cessare, l’atteggiamento dell’Italia dovrà cambiare completamente” passando da un’”interlocuzione a livello di alleati per capire come rendere più incisiva la nostra azione”. Meloni ha rivelato di essere rimasta colpita da gesto campionessa scacchi senza velo. “Io sono stata estremamente colpita dalla storia di questa campionessa di scacchi”, Sara Khadim al-Sharia, che ha sfidato gli ayatollah giocando i mondiali senza velo “mi ha fatto riflettere molto. Noi siamo abbastanza abituati ai gesti simbolici, ma i nostri non hanno conseguenze così gravi come potrebbe averne per Sara, per la scelta fatta. In Iran coloro che decidono di fare gesti simbolici pagano un prezzo altissimo. Questo deve far riflettere sul valore libertà, da noi scontata, mentre per altri vale qualsiasi rischio”, ha detto il premier.

PRESIDENZIALISMO – “Una riforma del sistema istituzionale con il passaggio ad una forma di presidenzialismo ”confermo che è una mia priorità”. Questa riforma porta ”stabilità” e ”governi frutto del voto” degli italiani, ha detto il premier. “Vorrei fare una riforma il più possibile condivisa. Io questa riforma presidenziale la voglio fare, non ho pregiudizi e preclusioni. La Bicamerale è utile se c’è la volontà di fare la riforma, non se ha scopi dilatori”. ”Il semipresidenzialismo -ha spiegato il presidente del Consiglio- non è il mio preferito ma può esserci convergenza”.

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