La Croazia è un Paese per vecchi

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La Croazia è un Paese per vecchi
Foto Željko Jerneić

Secondo Eurostat e le Nazioni Unite, la Croazia è il Paese con la maggiore quota dei cosiddetti anziani giovani, ossia persone che hanno un’età compresa tra i 60 e i 74 anni. Il 20,6% della popolazione è composta da questa categoria, come riporta lo Jutarnji list.

I “giovani anziani” appartengono alla cosiddetta generazione del “baby-boom”, nata in seguito alla Seconda guerra mondiale. In un mondo in cui le prospettive di vita media sono sempre più lunghe, la Croazia va in controtendenza.

In base ai dati analizzati dal demografo Nenad Pokos dell’Istituto di scienze sociali Ivo Pilar, si tratta dell’unica nazione al mondo in cui questa fascia di età supera il 20%. Tutto ciò a causa delle basse aspettative di vita media in Croazia. Nel 2020 in Giappone, secondo Paese per anzianità, i cittadini aspiravano realisticamente a vivere in media fino agli 84,6 anni, ben 7 anni in più rispetto alla Croazia (77,7 anni).

Insomma, nel giro di due o tre anni la Croazia dovrà fare i conti con il doppio delle morti rispetto alle nascite. In questo senso, l’anno scorso per la prima volta sono nati meno di 33mila bambini (i dati definitivi devono essere ancora elaborati, ma da una prima analisi si evince che le nascite superano di poco la soglia dei 32mila neonati), mentre nello stesso periodo sono stati registrati 52mila decessi.

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