Sono 25mila i pensionati croati che l’anno scorso lavoravano, principalmente come venditori, addetti alle pulizie, fattorini, addetti alla sicurezza, cuochi e camerieri. Tra le regioni in cui sono occupati spiccano la Città di Zagabria, la Regione di Spalato e della Dalmazia, ma anche l’Istria. Lo certifica l’Ufficio nazionale di collocamento (HZZ) nel suo bollettino che si riferisce al 2023. Sono soprattutto i negozi di generi alimentari quelli preferiti dalle persone della terza età per rimpinguare il proprio budget.
Lo spiega all’agenzia di stampa Hina anche Ana, una pensionata di Spalato, impiegata in un punto vendita di una famosa catena di generi alimentari: “Volevo continuare ad essere attiva e migliorare la mia situazione finanziaria, considerando che la mia pensione ammonta a soli 350 euro, importo che non è sufficiente per vivere”, afferma con convinzione. Abituata al lavoro, si è candidata alle offerte per commessi, posizioni costantemente aperte, e alla fine ha ottenuto un impiego. È più che soddisfatta perché il suo stipendio per le quattro ore di lavoro, il massimo consentito dalla legge, è di circa 400 euro, e le vengono anche rimborsati i costi di trasporto.
I pensionati croati lavorano principalmente nel settore del commercio (4.686 persone), seguiti dall’industria della trasformazione (3.667), dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (3.664), dalle attività amministrative e di supporto (3.044), mentre 1.584 sono impiegati nel settore della sanità e dell’assistenza sociale.
Nei registri dell’HZMO sono attualmente notificati oltre 1,6 milioni di assicurati. Prendendo in considerazione che in Croazia, secondo il censimento del 2021, vivono poco più di 3,8 milioni di persone, si evince che il 50% della popolazione è costituita da pensionati. Va sottolineato, infine, che la pensione media d’anzianità per coloro con un periodo di assicurazione pensionistica di quarant’anni o più ammonta a 683 euro.