Allarme in Istria. Avvistato pesce palla argenteo: è velenoso

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Allarme in Istria. Avvistato pesce palla argenteo: è velenoso
Pesce palla argenteo. Foto Shutterstock

Non uno ma addirittura sette esemplari di Lagocephalus Sceleratus, nome scientifico del pesce palla argenteo, sono stati avvistati l’altro giorno nell’insenatura di Medolino nelle vicinanze dell’isola di Cielo (Ceja). E mentre sei sono rimasti a nuotare indisturbati raso costa, soltanto uno è finito per adescarsi alla lenza del pescatore sloveno Anton Vidović a 19 metri di profondità del mare per venire poi consegnato al Centro di ricerche marine di Rovigno.

Perché tanto scalpore? Perché si ha a che fare con una fra le peggiori specie invasive del Mar Mediterraneo, che negli ultimi anni si sta sempre più spingendo verso l’Adriatico settentrionale. A questo punto è importante riportare il monito trasmesso dagli esperti: chi è appassionato di pesca e ama farsi scorpacciate con proprio tutto ciò che di “buono” dona il mare, deve aprire bene gli occhi e prestare eccome attenzione a questo pesce. La sua carne se mangiata, anche cotta, può avere effetti mortali.

Pescatori e cuochi temerari potrebbero anche pulirli a dovere, per evitare le parti velenose, ma chi è ignaro rischia eccome l’ingerimento della tetradossina (TTX), sostanza killer, dalla tossicità elevata presente nel fegato, nell’ovaio e sulla pelle del pesce. L’effetto di questa sostanza 1.200 volte più velenosa del cianuro, permane anche dopo la cottura dell’alimento e un avvelenamento può comportare conseguenze particolarmente gravi per la salute, fino alla morte, che può avvenire dopo poche ore dall’ingestione. Come segnalato dalle pagine Facebook dell’Acquario di Pola, uno o due milligrammi di questa sostanza risultano già fatali.

Si segnala altresì che questa specie “aliena” per il Mediterraneo proviene dall’Oceano Indo-Pacifico e pare sia giunta fino alle nostre coste attraverso il canale di Suez. La sua presenza era stata segnalata già diversi anni or sono nelle acque della Grecia, di Cipro, Israele e d’Italia nei porti di Salerno e Messina come anche dall’Istituto oceanografico di Spalato che aveva lanciato l’allarme e informato in merito alla pericolosità del pesce. I biologi, ricercatori e pescatori comunicano che distinguerlo non sia difficile proprio perché ha un aspetto che lo rende unico, ma non tutti però sanno della sua pericolosità. In effetti in alcuni Paesi, come l’Egitto negli anni scorsi si sono segnalati casi di intossicazioni mortali dovuti proprio a questa particolare specie la cui tossina provoca paralisi del sistema nervoso e respiratorio.

Non guasta dunque fornire un piccolo identikit del “soggetto”: corpo oblungo, fusiforme, ricoperto di pelle liscia senza placche o scudetti, dotato di spine corte nella regione ventrale, che è rigonfiabile e pieghettata in attitudine di riposo, testa robusta, occhi circolari, aperture nasali minuscole, bocca piccola, una sola pinna dorsale, mentre si sa che raggiunge i 60 cm di lunghezza totale”.

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