Un poker per il titolo

Calcio. Alla ripresa del campionato sarà battaglia. Zagabresi in pole, fiumani e slavoni sperano, spalatini attardati, ma sempre incollati

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Un poker per il titolo

Dinamo 40, Rijeka 40, Osijek 40. Mai nella storia del campionato tre squadre si erano ritrovate appaiate a pari punti alla sosta invernale, e mai quattro si erano trovate a lottare fianco a fianco per il titolo. Ebbene sì perché poco distante, a quota 35, c’è anche l’Hajduk. Addetti ai lavori, appassionati e tifosi non potrebbero chiedere di più. A fine gennaio, alla ripresa delle ostilità, sarà battaglia totale. E saranno subito fuochi d’artificio perché si ripartirà con uno scoppiettante Dinamo-Rijeka al Maksimir.

 

Che cosa possiamo quindi aspettarci nella prossima primavera?

Dinamo

Malgrado una prima parte di stagione molto complicata e al di sotto delle attese, i campioni in carica restano la principale favorita al titolo. In quanto a budget e qualità della rosa sono una spanna (se non due) sopra le tre grandi rivali, sebbene da luglio ad oggi il campo abbia emesso un verdetto differente. In questi giorni in via Maksimir si lavora alacremente alla ricerca della nuova guida tecnica visto che il traghettatore Kopić, subentrato al posto del dimissionario Krznar, tornerà a occuparsi della gestione della scuola calcio. Al momento in pole position c’è Sergej Jakirović, attuale tecnico dello Zrinjski Mostar con cui sta dominando il campionato bosniaco. L’ex centrocampista del Rijeka, che tanto bene aveva fatto sulla panchina del Gorica, piace molto alla dirigenza.

Con l’eliminazione dalla Coppa per mano del Rijeka (e che aveva portato all’addio di Krznar), agli zagabresi non rimane che il campionato per cercare di salvare la stagione. Se poi dovessero uscire anche al play-off di Europa League contro il Siviglia di Rakitić, allora ci si potrebbe concentrare solo ed esclusivamente sul campionato senza dover più giocare ogni tre giorni spendendo energie preziose. E con in rosa gente del calibro di Livaković, Ivanušec, Oršić e Petković, ormai stabilmente anche in nazionale, è chiaro che la favorita numero non può che essere la Dinamo.

Bruno Petković (Dinamo)

Rijeka

A inizio stagione nessuno avrebbe scommesso sui fiumani. Una squadra giovane e uscita parecchio rinnovata dal mercato estivo. Nonostante Tomić sia stato costretto ad assemblarla in corsa, è riuscito ben presto a trovare la quadra, merito anche del diesse Palikuća che ha portato a Rujevica giocatori funzionali alla filosofia del tecnico sebenzano. Il Rijeka può addirittura mangiarsi le mani per non aver tagliato per prima la linea del traguardo invernale. E avrebbe potuto farlo anche con un buon margine sulle avversarie. Nel finale la squadra ha poi finito la benzina, riuscendo tuttavia a restare incollata a Dinamo e Osijek. Con 42 gol segnati quello dei fiumani è il miglior attacco del campionato, oltre che una vera e propria cooperativa del gol dato che a timbrare il cartellino sono stati ben 14 giocatori, trascinati dal capocannoniere Drmić (14 centri per l’elvetico). Dall’altro canto ha però subito molti più gol delle rivali e se a Rujevica vorranno giocarsela alla pari la difesa andrà puntellata.

Osijek

L’Osijek è l’esatto contrario del Rijeka: segna poco ma ha la difesa meno battuta del campionato con soli 14 gol incassati in 20 partite. Il top player degli slavoni sta però seduto in panchina e risponde al nome di Nenad Bjelica, secondo gli addetti ai lavori il miglior allenatore della Prima Lega. Al termine del big match l’Hajduk ha dichiarato in maniera molto convinta come nella seconda parte di stagione la sua squadra sarà ancora più competitiva, facendo quindi intendere che la società sia intenzionata a intervenire concretamente sul mercato. Al di là dei nuovi arrivi, al Gradski vrt si augurano di rivedere il miglior Mierez. Il bomber argentino sarebbe dovuto essere l’arma in più dei biancoblu, e invece la sua stagione fin qui è stata un vero disastro con la misera di soli tre centri all’attivo. Il vero rinforzo l’Osijek ce l’ha in casa, a patto che Bjelica riesca a ritrovarlo.

Ramon Mierez (Osijek)

Hajduk

Al giro di boa gli spalatini navigano a -5 dal terzetto di testa (ma hanno comunque una partita ancora da recuperare), però a Spalato ci credono eccome. A partire dai propri tifosi, come dimostrano gli oltre 30mila presenti al Poljud nell’ultima sfida con l’Osijek. L’arrivo di Dambrauskas in panchina ha dato una scossa all’intero ambiente dopo la non felicissima gestione Gustafsson. Tuttavia, per compiere il salto di qualità la rosa va necessariamente rinforzata. Da settimane circolano le voci di un possibile ritorno di Filip Bradarić e Nikola Kalinić. Due operazioni certamente molto complicate, ma se dovessero andare in porto Dambrauskas si ritroverebbe tra le mani una rosa davvero competitiva. E comunque in questo mercato di riparazione non sono da escludere sorprese quando c’è di mezzo quel volpone di Nikoličius…

Marko Livaja (Hajduk)

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