Rijeka, la forza sta nella difesa

Addirittura nove gol sono arrivati dalla retroguardia, che peraltro ha incassato una sola rete nelle ultime sei uscite tra campionato e Coppa. Ora però bisogna alzare il livello dopo le non brillanti prove con Rudeš e Varaždin

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Rijeka, la forza sta nella difesa
Il Rijeka continua a resistere in vetta alla classifica. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Una classifica a elastico, che si allunga e si accorcia turno dopo turno. Stavolta si è nuovamente allungata dopo i successi (sofferti) di Rijeka col Varaždin (2-0), dell’Hajduk con l’Istra 1961 (1-0) e della contemporanea frenata della Dinamo, salvatasi in extremis contro l’Osijek alla Opus Arena (1-1). Le tre pretendenti al titolo sono ora racchiuse in cinque punti (Rijeka 53, Hajduk 52, Dinamo 48), con gli zagabresi che hanno però una partita da recuperare (Varaždin). Un equilibrio costante per una SuperSport HNL senza padrone, sebbene da qualche settimana siano i biancocrociati in testa, ma col minimo scarto. Il campionato può spaccarsi in qualsiasi momento, è vero, ma la sensazione è che questo bilanciamento di forze in campo sia destinato a durare ancora a lungo. Magari anche fino all’ultima giornata. Alla linea del traguardo mancano 11 partite, il che significa 33 punti ancora in palio, e ogni punto potrebbe fare la differenza in questa lotta serratissima, forse la più avvincente di sempre.

I numeri non mentono
E il Rijeka è ancora lì, in testa al carrozzone. E vince pur senza brillare: lo ha fatto col Rudeš in Coppa Croazia per poi ripetersi contro il Varaždin in campionato. Ma è proprio quest’aspetto che denota la forza della truppa di Željko Sopić. La beffarda sconfitta fuori tempo massimo contro la Dinamo ha lasciato qualche scoria e lo si è visto nelle prestazioni sotto standard con Rudeš e Varaždin, ma i fiumani sono andati oltre le difficoltà qualificandosi alle semifinali di Coppa e mantenendo il comando della classifica. E i numeri non mentono: il Rijeka ha il miglior attacco del campionato (49 gol segnati), la seconda miglior difesa (20 gol subiti) e la miglior differenza reti (+29). Pochi dubbi sul perché davanti a tutti ci siano proprio Labrović e soci.
Contro il Varaždin a sbrogliare la matassa è stata la difesa, ovvero le zampate negli ultimi dieci minuti di Galešić e Mitrović. E le reti arrivate dalla retroguardia sono ormai un marchio fabbrica, addirittura 9 realizzate dai difensori: Galešić 3, Goda, Bogojević e Mitrović 2. Sopić ha perfettamente ragione quando dice di avere in rosa i migliori quattro centrali del campionato (Dilaver, Mitrović, Galešić, Radeljić), un’affermazione corroborata anche dal fatto che la squadra ha subito un solo gol (il rigore al 95’ contro la Dinamo) nelle ultime sei uscite tra campionato e Coppa.
Ma per rimanere competitivi e in corsa fino alla fine, bisognerà alzare il livello e tornare alle impostazioni precedenti al big match del Makismir, quando la squadra volava. Contro il Varaždin i biancocrociati sono stati anche molto fortunati ripensando al clamoroso errore da zero metri di Dabro e al gol annullato allo stesso centravanti per un fuorigioco millimetrico. Se la compagine dello Zagorje fosse passata in vantaggio nel primo, chissà come sarebbe andata a finire.

Rientra Fruk, Janković da valutare
A livello individuale un paio di giocatori non hanno meritato la sufficienza, in particolare coloro che sono chiamati a fare la differenza in campo. A partire da capitan Labrović. È vero che il portierone di Sinj non ha subito gol, però è stata proprio la sua mancata trattenuta del pallone su quel calcio d’angolo al quarto d’ora ad aver propiziato l’occasionissima fallita da Dabro, senza contare l’uscita avventata sempre su Dabro che l’ha battuto con un morbido pallonetto, poi annullato per offside. Al miglior estremo difensore del campionato una giornata un po’ sottotono la si può comunque anche concedere, a maggior ragione avendo tenuto la propria porta inviolata. Selahi è stato impalpabile, ha rischiato un clamoroso autogol ed è stato sostituito a metà ripresa, cosa che capita raramente, se non nel finale di partita a risultato già acquisito. Pašalić ha eseguito entrambi i calci piazzati da cui sono scaturiti i due gol, ma per il resto si è visto poco (non era al meglio fisicamente però nel girone primaverile ha subito un’involuzione), stesso discorso per Pjaca. Una scusante sono certamente le assenze del miglior marcatore della squadra Janković e del miglior assistman del campionato Fruk, le cui giocate sulla trequarti illuminano il gioco dei fiumani. Quest’ultimo ha dovuto scontare un turno di squalifica e tornerà disposizione domenica prossima a Rujevica contro l’Osijek, da valutare invece l’ex fantasista dello Zrinjski, ancora in fase di recupero dall’infortunio alla caviglia che lo sta tenendo ai box da un mese.
Sopić e i suoi collaboratori hanno ora una settimana intera per preparare al meglio la sfida con gli slavoni (che saranno orfani del capocannoniere del campionato Mierez, fermato dal giudice sportivo), un altro passaggio fondamentale verso il sogno chiamato titolo.

Coppa Croazia, c’è la Lokomotiva
Nella sede della Federcalcio a Zagabria è stato effettuato il sorteggio delle semifinali (in gara unica) di Coppa Croazia. L’urna è stata benevola per il Rijeka, che ha pescato la Lokomotiva, l’avversario più abbordabile del lotto. Si giocherà in via Kranjčević il 3 o il 4 aprile. Nell’altra semifinale, al Poljud si affronteranno Hajduk e Dinamo. Da quest’anno torna la formula della finale doppia con partite di andata e ritorno (15 e 30 maggio). L’ultima volta era stato nella stagione 2013/14 quando fu il Rijeka a sollevare il Sole di Rabuzin superando nell’ultimo atto la Dinamo con un doppio successo (1-0 al Maksimir e 2-0 a Cantrida).

Il “goleador” Galešić.
Foto: ZELJKO JERNEIC

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