Rijeka. L’Osijek non fa paura

Il Rijeka riprenderà la marcia in campionato domani pomeriggio al Gradski vrt. «Scenderemo in campo cercando di imporre il nostro gioco», assicura il tecnico Sergej Jakirović. A Rujevica la parola d’ordine è riscatto. Obiettivo: iniziare la scalata verso posizioni più nobili della classifica

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Rijeka. L’Osijek non fa paura
Il Rijeka vuole iniziare col piede giusto il nuovo anno. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

La lunga sosta è giunta al termine e il Rijeka è pronto a riprendere la sua marcia in campionato. La prima fermata del nuovo anno è il Gradski vrt, che domani pomeriggio vedrà i biancocrociati fare visita all’Osijek nel match di cartello della 18ª giornata della SuperSport HNL (calcio d’inizio alle 15). Nelle ultime stagioni quello tra slavoni e fiumani è sempre stato uno scontro d’alta classifica, stavolta invece ad incrociarsi sono la terza e l’ottava forza del campionato, divise da ben 15 punti, complice soprattutto il Rijeka che è stata la sorpresa in negativo della prima parte di stagione. Una sfida che si preannuncia molto combattuta tra due squadre che puntano a iniziare con il piede giusto il 2023. La truppa del tecnico austriaco Rene Poms sta tuttavia ridimensionando le sue ambizioni alla luce delle cessioni di due pezzi da novanta come Beljo e Kleinheisler, che insieme hanno messo a segno 14 gol nel girone autunnale. Senza contare che pure il portiere Ivušić, fresco della medaglia di bronzo conquistata con la nazionale al Mondiale in Qatar, sembra sul passo d’addio. D’altra parte invece il Rijeka di Sergej Jakirović è ancora un cantiere aperto, dettato da un mercato molto vivace che sin qui ha profondamente cambiato la fisionomia della squadra. Non sarà facile trovare l’amalgama e i necessari automatismi, ma a Rujevica la parola d’ordine è riscatto con l’obiettivo di iniziare subito la scalata verso posizioni più nobili della classifica. E strizzando l’occhio all’Europa. Naturalmente c’è anche molta attesa e curiosità per la prima partita ufficiale di Jakirović sulla panchina biancocrociata.

Sette settimane
“Finalmente si parte – dice il tecnico di Mostar, pronto al suo debutto –. La preparazione è stata lunga. Ci siamo presi sette settimane, una in più rispetto alle altre squadre perché avevamo bisogno di più tempo. La rosa è cambiata parecchio e stiamo ancora cercando il necessario affiatamento, specie in fase offensiva. Ci aspetta una seconda parte di stagione tosta, con diverse squadre che si equivalgono. L’altro giorno ho visto il recupero tra Gorica e Varaždin, ovvero tra l’ultima e la quinta in classifica, eppure in campo la differenza di classifica non si è minimamente vista. Nessuno ci regalerà nulla. Prime tre partite in trasferta? Il calendario non ci interessa: tanto prima o poi ci tocca affrontarle tutte, sia in casa che fuori”.
Fatto sta che l’inizio, almeno sulla carta, è in salita. L’ultima successo al Gradski vrt risale infatti al 1º dicembre 2018 quando la squadra allora allenata da Igor Bišćan superò gli slavoni grazie alla doppietta di Čolak che ribaltò il vantaggio iniziale firmato da Šorša. “I numeri lasciano il tempo che trovano. Hanno perso due giocatori fondamentali per il loro sistema di gioco, sia in termini di gol che di assist. Non sarà facile rimpiazzarli e chiaramente anche loro saranno in cerca di risposte in questa partita”.
Nell’ultimo test contro il Fehervar, Poms ha varato una formazione ultra offensiva con i vari Caktaš, Lovrić, Topčagić e Mierez contemporaneamente in campo. “È stato Bjelica a gettare le basi di questa squadra sulle quali ora Poms sta portando avanti la propria idea gioco. E lo sta facendo bene, a giudicare dai risultati. Mi aspetto quindi un Osijek molto simile a quello visto nel girone autunnale. Sappiamo bene che là davanti hanno molta qualità e quindi una delle chiavi sarà cercare di contenerli. Naturalmente non andremo in campo pensando unicamente a difenderci, bensì con l’obiettivo di imporre il nostro gioco”.

Idee chiare
Sulla formazione l’allenatore non si sbottona, anche se la prova generale contro l’Honved lascia pochi dubbi su chi scenderà in campo. “Ho le idee abbastanza chiare, ma come sempre aspetto la rifinitura per prendere una decisione definitiva. Ci sono un paio di giocatori infortunati e vedremo se alcuni di questi riusciremo a recuperarli. Obregon ha smaltito l’influenza, Goda a breve tornerà in gruppo, mentre Bogojević sta lavorando individualmente e domenica nell’amichevole con l’Orijent gli concederò 30-40 minuti. Mitrović? Sono soddisfatto di come procede il recupero. Non è ancora rientrato in gruppo, ma ha iniziato a lavorare con la palla. Nei prossimi giorni volerà in Finlandia per essere valutato dal dottore che lo ha operato e mi auguro che il responso sia positivo. Purtroppo invece l’infortunio di Djouahra è più grave del previsto e resterà fuori a lungo perciò bisognerà intervenire in quel ruolo”.
Sulle sponde della Drava potrebbe esserci l’esordio di uno degli ultimi arrivati, lo zambiano Emmanuel Banda, pronto a entrare a partita in corso. “Non è ancora al 100% della condizione, ma ci sta arrivando. Il fatto di avere già alle spalle un paio di stagioni in Europa gli ha permesso di inserirsi molto in fretta e questo è un aspetto molto importante. La sua esperienza e le sue doti tecniche ci torneranno molto utili”, ha concluso Sergej Jakirović.

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