Željko Sopić: «Contento con un pareggio? Ma che allenatore sarei…»

Domani (domenica 25 febbraio) con fischio d’inizio alle ore 15 il Rijeka si appresta a fare visita alla Dinamo in una partita determinante per entrambe.

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Željko Sopić: «Contento con un pareggio? Ma che allenatore sarei…»
Željko Sopić ha debuttato sulla panchina del Rijeka proprio al Maksimir. Foto: Igor Kralj/PIXSELL

Decisiva no, determinante sì. Dinamo-Rijeka sarà il piatto forte della 24ª giornata di campionato, una contesa che mette di fronte la prima della classe e la squadra campione in carica, al momento terza a -6 e con una partita in meno. Al Maksimir (domani, ore 15) sarà, insomma, battaglia vera. Nessuna delle due può permettersi di perdere, ma ai fiumani potrebbe andare bene anche un pareggio. Guai però farlo presente a Željko Sopić, uno che dalla sua squadra pretende sempre il massimo, ovvero i tre punti. Se poi ci sia di fronte la Dinamo o il Rudeš poco importa…

“Prima di tutto mi congratulo con la Dinamo per il passaggio del turno in Europa ai danni di un grande club come il Betis. Ero presente alla partita, così come a quella contro il Varaždin. Giovedì gli zagabresi hanno mostrato il loro vero volto, al contrario di quanto successo giorni prima in campionato, probabilmente a causa della stanchezza – dice il tecnico –. Per quanto riguarda l’impegno che ci aspetta domenica, andremo a Maksimir per disputare una partita coraggiosa. Non dico di esserne sicuro, però sono convinto che possiamo ottenere un risultato positivo”.

«Un confronto tutto da godere»
Il confronto non deciderà nulla, ma potrebbe comunque indirizzare la stagione delle due contendenti in una direzione o nell’altra. “Sono perfettamente d’accordo con questa constatazione – prosegue Sopić –. Dire a 13 turni dalla fine che questa è la madre di tutte le partite o la battaglia finale non ha alcun senso. Tre punti sono sempre… tre punti. Ovvio che noi siamo in una migliore posizione di partenza, ma tutto può ancora succedere. La cosa più importante è che io, i miei giocatori e i tifosi del Rijeka andiamo a Maksimir per goderci la partita e mostrare le qualità che ci caratterizzato da qualche tempo”.
Considerate le qualità tecniche di Dinamo e Rijeka, così come il bisogno di far punti, ci si aspetta sicuramente 90 minuti ad alta intensità…”I presupposti ci sono tutti. Lo stadio sarà al limite della capienza e l’ambiente bellissimo. Noi avremo i nostri tifosi a seguito. Siamo una squadra giovane e potente: andremo lì per giocare con coraggio e rientrare a Fiume con le tasche piene. La pressione è tutta sulle spalle della Dinamo? Sì e no. Se sei uno sportivo vuoi vincere ogni gara. I miei giocatori avvertono la pressione anche quando disputano la classica partitella in famiglia, ed è del tutto normale. Probabilmente c’è del vero nel sostenere che, quando si tiene conto di un po’ tutto, la pressione per la Dinamo è maggiore. Penso, tuttavia, che anche i miei giocatori la sentano. Loro hanno dei buoni attaccanti esterni che possono risolvere qualsiasi situazione nell’uno contro uno, ma anche il Rijeka ha anche ottime punte e difensori. Insomma, appuntamento a domenica alle 15 e poi vediamo…”.

«Può capitare che perdiamo, ma difficile»
Nel primo incontro stagionale la Dinamo ha vinto in modo relativamente facile. Ma quanto è diverso questo Rijeka da quello di allora? Così il tecnico zagabrese sulla panchina quarnerina: “Una domanda davvero… interessante. È come chiedermi quale sia la differenza tra quando entri per la prima volta in una casa e quando ci entri dopo averci vissuto per dieci anni. Probabilmente la conosci un po’ meglio. Quando giocammo quella partita ero al Rijeka da appena due giorni e mezzo. Siamo atterrati direttamente da Lille e abbiamo svolto due allenamenti in fretta e furia a Bužin. Mettiamola così: la Dinamo è stata superiore e ci ha battuto meritatamente. Vediamo come andrà a finire stavolta…”.
Il Rijeka gioca sempre per vincere, stavolta tuttavia potrebbe andare bene anche un pareggio. “Un’altra domanda da quiz o cose del genere. Ciò che conta è la presenza, il modo di comportarsi in campo. Può anche succedere che perdiamo. Difficile, anzi molto difficile, ma può capitare. Ditemi voi, che allenatore sarei se dicessi che andremo a Zagabria per non perdere? Se qualcuno lo sostiene allora ha sbagliato professione. Ciò vale per tutte le squadre, non soltanto per il Rijeka. Ripeto: dobbiamo sputare sangue, con la speranza di fare risultato affinché gli spettatori lascino lo stadio contenti”.

Niko Janković ancora assente
Sopić ha poi chiarito la situazione inerente a Niko Janković. “Non sarà sicuramente pronto, anche perché non ha ancora ripreso ad allenarsi. Niko è stato sottoposto alla risonanza magnetica e la situazione non è ideale. Abbiamo
richiesto due o tre pareri medici e ora dobbiamo decidere per il meglio. Il campo di Gorica ha inciso parecchio, anche perché il fallo di Soldo era non intenzionale e nei limiti del regolamento. Insomma, per farla in breve, domenica Janković no ci sarà sicuramente”.
A proposito di formazione, in attacco c’è parecchia abbondanza. “Marić o Obregon? Ho un idea in proposito, ma ovviamente non ve la dico. Lo so che il mestiere di voi giornalisti è chiedere, e io devo rispondervi. Mi sembra del tutto logico. Posso assicurarvi unicamente che tutti si stanno allenando e facendo del loro meglio per… mettermi in difficoltà. C’è qualche piccolo problema di natura fisica e spero che tutto si possa sistemare per il meglio. Coloro che ritengo i migliori in questo momento giocheranno dall’inizio”.
Rispetto al recente passato, coloro che entrano dalla panchina danno la scossa. “E la cosa mi rende particolarmente felice, anche se dovrebbe essere normale. Stiamo cercando di dare una chance a coloro che giocano meno, ma se sono diventati importanti il merito è prima di tutto di loro stessi”.

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