Ora testa all’Hajduk ma la difesa…

Il successo sullo Šibenik permetterà al Rijeka di preparare in tutta serenità il derby di sabato al Poljud. Ancora una volta però la retroguardia continua a creare troppi grattacapi a Tomić

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Ora testa all’Hajduk ma la difesa…

Il Rijeka si è rimesso in carreggiata. Il 4-2 rifilato allo Šibenik è servito a smorzare la pioggia di critiche piovute addosso alla squadra dopo la sconfitta (e soprattutto per l’atteggiamento arrendevole) al Gradski vrt con l’Osijek, ma anche a risollevare il morale e a portare la necessaria dose di serenità e fiducia all’intero ambiente in vista della delicatissima sfida di sabato prossimo al Poljud contro l’Hajduk. La 24ª giornata del massimo campionato ha inoltre accorciato la classifica, con il poker delle squadre di vertice racchiuse ora in soli quattro punti, complice il mezzo passo falso interno della capolista Dinamo contro la Lokomotiva. Un risultato sorprendente fino a un certo punto dal momento che in casa dei campioni in carica, come ha ammesso lo stesso Kopić, il focus è tutto sulla gara di ritorno con il Siviglia in Europa League. Ad ogni modo, la “sorella minore” sta concedendo sempre meno sconti, tant’è che nei tre confronti stagionali il bilancio della Dinamo con i ferrovieri è in perfetta parità: una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Lo 0-0 del Maksimir ha ulteriormente corroborato le ambizioni di Osijek e Hajduk nella corsa al sogno chiamato titolo. Un po’ meno dalle parti di Rujevica, dove non ci si lascia abbandonare a facili entusiasmi, ma il Rijeka resta comunque alla finestra.

 

Il jolly Vučkić

Il successo sugli sebenzani è stata un bella boccata d’ossigeno dopo una settimana piuttosto complicata, ma non deve illudere. Dopotutto stiamo parlando di una squadra in grossa difficoltà, a cui pure lo sventurato Dragovoljac ha saputo rifilare un gol in più rispetto ai fiumani, ma pure non subirne, a differenza della truppa di Tomić. Diciamo pure che lo Šibenik è stato un po’ l’avversario ideale contro cui cercare riscatto. Un match che ha comunque offerto un paio di spunti interessanti. Innanzitutto il Rijeka è tornato ad avere il miglior attacco del campionato (49), a testimonianza di come il gioco offensivo continui a essere il punto di forza della squadra, malgrado l’assenza per squalifica di Drmić. Di contro, l’anello debole resta sempre la difesa (34 gol incassati, il doppio della Dinamo). Nei primi quattro impegni del 2022 la porta di Labrović non è mai rimasta inviolata, con 7 palloni finiti alle spalle del portiere ex Šibenik. Anche domenica scorsa la retroguardia ha ballato parecchio e ancora una volta gli errori individuali sono stati all’ordine del giorno. Basti pensare alla leggerezza di Velkovski nel primo tempo che ha propiziato il gol di Bačelić-Grgić (poi annullato per fuorigioco), oppure all’eccesso di zelo di Solano nella ripresa quando si è fatto soffiare il pallone innescando il contropiede che ha portato al gol di Ćurić. Rispetto all’Osijek Tomić ha cambiato la coppia di centrali e al posto di Čestić (squalificato) e Krešić si è affidato a Velkovski e al redivivo Smolčić. Cambiano gli interpreti ma non la sostanza e, anzi, la squadra ha subito un gol in più rispetto al Gradski vrt. E pure in casa (sebbene a risultato già acquisito). Altro dato che salta all’occhio in questa seconda parte di stagione riguarda la differenza realizzativa con le dirette rivali e le cosiddette piccole. Contro Dinamo e Osijek la squadra è rimasta a secco, mentre con Lokomotiva e Šibenik è andata a segno sette volte. Il quarto e ultimo punto riguarda Vučkić, autore di una splendida doppietta. Il centravanti sloveno si sta rivelando sempre più decisivo e di questo passo potrebbe trasformarsi nell’arma in più all’arco di Tomić.

Goran Tomić deve trovare le soluzioni alle evidenti lacune

Errori gratuiti

Un Tomić che si è tolto un bel peso al triplice fischio. “Ci voleva proprio questa vittoria in un momento per noi molto delicato – dice sollevato il tecnico sebenzano –. Abbiamo disputato una bella partita. L’attacco è girato alla grande e con un pizzico di concretezza in più avremmo anche potuto segnare di più. A ogni nostra accelerata li mettevamo in grossa difficoltà. I gol subiti? Continuiamo a concedere troppo. Ancora una volta sono stati il frutto di errori gratuiti e facilmente evitabili”.

Ad aprire le danze è stato Selahi con una frustata dai 20 metri che ha lasciato di sasso Rogić. Il mediano albanese è in evidente crescita ed è ormai un punto di riferimento nel cuore del campo. “Sapevamo che era una partita da non sbagliare e l’abbiamo vinta, giocando anche molto bene. Il mio gol? Ho visto che avevo un po’ di spazio e così ho calciato. Poi ci ho preso gusto e poco dopo ci ho provato di nuovo… Alla fine però l’unica cosa che conta sono i tre punti, non chi ha segnato né tantomeno come lo ha fatto. Hajduk? Abbiamo un’intera settimana per prepararci al meglio. L’importante sarà entrare in campo col giusto atteggiamento e dare tutto”, ha aggiunto il centrocampista nato in Belgio che proprio sabato nel derby spegnerà 23 candeline.

C’è anche Osijek-Dinamo

Il prossimo turno è destinato a provocare un nuovo terremoto in classifica perché oltre alla sfida del Poljud, al Gradski vrt incroceranno le armi Osijek e Dinamo in un match altrettanto infuocato. Il Rijeka sarà chiamato a invertire il trend con le dirette rivali visto che negli otto confronti in stagione fin qui disputati ha raccolto solamente 6 punti sui 24 a disposizione. Ma per tornare indenni dalla Dalmazia, e magari con l’intera posta in palio, bisognerà tirare fuori dal cilindro la miglior prestazione stagionale. A partire dalla difesa, che dovrà fare gli straordinari per arginare lo scatenato Livaja (salito a quota 21 con la tripletta al Dragovoljac) e il “figliol prodigo” Kalinić, per proseguire con l’attacco che riabbraccerà Drmić. La punta rossocrociata sta vivendo una fase un po’ di appannamento essendo a secco dallo scorso 11 dicembre, ma chissà che non torni a vedere rosso proprio contro la squadra di Dambrauskas, un po’ come già successo sia al Poljud che a Rujevica nei primi due incroci stagionali.

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