Rijeka. Niko Galešić: «Non sarà una passeggiata»

Dopo tre settimane di preparazione il Rijeka si rituffa oggi negli impegni di campionato. Con inizio alle ore 17 i fiumani affronteranno il Gorica nel recupero della quarta giornata. Il difensore Niko Galešić, che farà coppia in difesa con Emir Dilaver, presenta la sfida

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Rijeka. Niko Galešić: «Non sarà una passeggiata»
Niko Galešić prenderà il posto dell’infortunato Matej Mitrović. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Basta con le parole, è tempo di passare ai fatti. Dopo tre settimane di preparazione e proclami vari, il Rijeka si rituffa negli impegni di campionato. Oggi, con inizio alle 17, i fiumani affronteranno il Gorica nel recupero della quarta giornata. Poi, domenica sera, sarà la volta del derby con l’Hajduk in un Poljud che si preannuncia tutto esaurito (ieri assegnati 3.000 biglietti nei primi 15’ di prevendita).

L’allenatore Željko Sopić sarà di ritorno laddove aveva la scorsa stagione compiuto un piccolo miracolo sportivo: durante la pausa invernale aveva infatti assunto le redini del Gorica, saldamente ultimo in classifica, e a maggio aveva tagliato il traguardo davanti lo Šibenik, condannandolo alla retrocessione. Il senso di gratitudine da parte dei padroni di casa non si manifesterà comunque attraverso uno “sconto” all’ex tecnico, come conferma d’altronde l’attuale allenatore Dinko Jeličić. “Accoglieremo Sopić con il dovuto applauso, ma poi, una volta iniziata la partita, faremo il possibile per rendergli difficile la vita per circa due ore”.
Complice l’assenza di Matej Mitrović per infortunio, al centro della difesa vedremo Niko Galešić. Lo stopper non vede l’ora di scendere in campo e dimostrare il proprio valore, rinfrancato dal recente prolungamento del contratto. “I problemi fisici di novembre e dicembre sono ormai alle spalle. Voglio giocarmi le mie chance quando mi si presenta l’occasione. Con il Gorica è una di queste, anche se mi dispiace ovviamente che Matej sia infortunato. Iniziare bene è sempre molto importante, in alcuni casi anche determinante. Vincere ti mette le ali e ti dà autostima. Fare bottino pieno con il Gorica sarebbe sicuramente un bel biglietto da visita per il Poljud. Loro sono una buona squadra e non a caso occupano la quinta posizione in classifica. Mi pare di capire che intendono puntare al quarto posto e all’Europa, pertanto devono cercare di fare quanti più punti. Nel precampionato hanno battuto nettamente Radnički Belgrado e Rudeš, il che deve farci riflettere. Non sarà certo una passeggiata come forse qualcuno si aspetta. Ma il nostro obiettivo è chiaro: vincere costi quel che costi”.
Per farsi trovare pronti è determinante una buona preparazione: “Abbiamo avuto soltanto due giorni di riposo. Sono convinto che sapremo farci trovare pronti per le sfide che ci attendono. Le amichevoli disputate hanno confermato un buono stato di forma della squadra, soprattutto in chiave difensiva. C’è da migliorare la realizzazione, aspetto sul quale ci siamo concentrati ultimamente. Tutta la squadra, a seconda dei compiti tattici, deve accompagnare la manovra e aiutare le punte”. Tra tante lodi, una pecca del Rijeka nel girone autunnale è stato il rendimento in trasferta. “Più del rendimento direi forse il modo di interpretare le partite – aggiunge Galešić –. Dobbiamo scendere in campo con il piglio della grande squadra, di quella dalla quale dipende buona parte delle cose. Non dobbiamo avere paura di nessuno, soprattutto se, come ha più volte ribadito anche il nostro allenatore, vogliamo lottare per il titolo. A Rujevica ci sentiamo undici leoni, in trasferta ci è mancato forse questo atteggiamento. Non è presunzione, bensì autoconvinzione”.
Come ha detto di recente anche Matjaž Kek, il vantaggio del Rijeka su Hajduk e Dinamo può essere il fatto di non avere la classica spada di Damocle sulla testa, ovvero la pressione psicologica di dover vincere per forza il campionato. “Questo è vero, anche se l’ottima prima parte di stagione e le attese dei tifosi ci impongono a fare il possibile per centrare il traguardo. Forse non avvertiamo la pressione delle altre due concorrenti, ma non si può certo dire che ne siamo completamente immuni. Un po’ si avverte, inutile negarlo. Talvolta è un aspetto positivo, altre può rivelarsi parecchio penalizzante. Ricollegandoci all’argomento, e in ottica dell’imminente trasferta a Spalato, lo scorso anno abbiamo battuto l’Hajduk a casa sua nonostante il Poljud tutto esaurito. Ecco, forse i giocatori spalatini hanno pagato nell’occasione proprio la voglia di strafare”.

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