L’ex Krstanović gela il Rijeka. La classifica torna a piangere

La squadra fiumana non riesce a dare continuità ai successi con Gorica e Lokomotiva e cade a Koprivnica

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L’ex Krstanović gela il Rijeka. La classifica torna a piangere
Un intervento in scivolata di Frigan su Soldo. Foto: VJERAN ZGANEC ROGULJA/PIXSELL

La figuraccia rimediata nei sedicesimi di Coppa Croazia con il Moslavina sembrava essere solamente la classica giornata storta, e invece si è rivelata il sintomo di un malessere ben più profondo. Il Rijeka non riesce a dare continuità al doppio successo su Gorica e Lokomotiva, che per un attimo sembrava aver segnato l’uscita dalla crisi e la conseguente risalita verso il centro della classifica. Nel posticipo della 14ª giornata di campionato i biancocrociati sono stati battuti per 2-1 in casa dello Slaven Belupo. Una battuta d’arresto, l’ottava stagionale, pesantissima perché non solo li fa precipitare nuovamente in penultima posizione, scavalcati dalla Lokomotiva, ma che soprattutto rischia di mandare definitivamente in frantumi le speranze di restare in corsa per il quarto posto, l’ultimo che garantisce il pass europeo, ora distante ben 11 punti e occupato proprio dai “farmacisti”. A Koprivnica è stato botta e risposta tra Hoxha e Vučkić a cavallo tra il primo e il secondo tempo, poi a decidere la sfida è stato all’80’ il rigore trasformato da Krstanović, concesso dopo una sciocchezza di Alvarez che ha pure lasciato la propria squadra in dieci.

Nel consueto 3-5-2 di Cosmi c’è un unico cambio rispetto all’undici di partenza visto nel match del turno precedente con la Lokomotiva, ovvero Alvarez al posto di D. Pavlović in mediana. In attacco confermati Vučkić e Frigan. Dall’altra parte Zoran Zekić risponde con i due ex di turno Mudražija e l’inossidabile Krstanović (decisivo in Coppa con il Solin). Sulla trequarti spazio al talentino Crnac (match winner a Rujevica nella prima tornata di campionato) e all’estro di Hoxha.

Magia di Hoxha
Squadre molto prudenti in avvio. La prima occasione è dei padroni di casa con Kocijan che raccoglie la sponda di Krstanović, ma il suo tentativo dal limite è fuori misura. Lo Slaven tiene palla, il Rijeka fin qui molto riservato. Al quarto d’ora si accende Crnac il quale semina un paio di avversari e lascia partire una velenosa conclusione dal limite di poco alta sulla traversa. In panchina Cosmi è piuttosto preoccupato, con la sua squadra che fatica a trovare il ritmo. Gli ospiti si fanno vedere verso la mezz’ora: mischia in area sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la difesa dei farmacisti però spazza. La partita stenta a decollare. Si lotta soprattutto a centrocampo, dove però nessuna delle due squadre riesce a trovare il pallino del gioco. Le occasioni latitano e Čović da una parte e Labrović dall’altra sono praticamente spettatori non paganti. E sugli spalti si fanno largo i primi sbadigli… Nel finale Krstanović finisce a terra in area dopo un contrasto con Smolčić, l’arbitro Čulina lascia correre tra le proteste dei padroni di casa e di Zekić che viene ammonito. La prima frazione sembra chiudersi qui, ma praticamente allo scadere lo Slaven sblocca la partita grazie a un capolavoro di Hoxha che dai 20 metri, da posizione defilata, trova l’incrocio con un fantastico destro che non lascia scampo a Labrović – 1-0. In campionato i fiumani tornano a subire gol dopo aver mantenuto la porta inviolata contro Gorica e Lokomotiva.

Rosso diretto
Dagli spogliatoi rientrano gli stessi 22 del primo tempo. Passano solamente due minuti e gli ospiti trovano il pari firmato da Vučkić che raccoglie il filtrante di Alvarez scattando sul filo del fuorigioco e infila Čović. C’è anche l’intervento del VAR che però conferma la posizione regolare del centravanti sloveno – 1-1 e il Rijeka rientra in partita. Per Vučkić si tratta del terzo centro in campionato con cui raggiunge il compagno di reparto Frigan. Adesso è la squadra di Cosmi a fare la partita, anche se fatica a rendersi pericolosa dalle parti di Čović. Nel frattempo in campo sale tensione con Vukčević e Marina che finiscono sul taccuino di Čulina. La spinta dei biancocrociati lentamente va scemando e allora sono i ragazzi di Zekić a prendere coraggio e a mettere i brividi a Labrović con Marina che però spreca tutto mandando a lato da buona posizione. La formazione di casa però ci crede e al 78’ ecco l’episodio che decide la partita. Alvarez da ultimo uomo trattiene Marina in area: rosso diretto e rigore per lo Slaven. Sul dischetto si presenta il “cecchino” Krstanović che spiazza Labrović – 2-1 e gol numero 119 nel massimo campionato croato per il veterano che a gennaio spegnerà 40 candeline. In superiorità numerica la compagine di Koprivnica ora spinge e va vicino al 3-1 con un colpo di testa proprio di Krstanović. Il primo cambio della partita arriva solamente all’84’ quando Zekić getta nella mischia Žuljević e Mioč al posto di Crnac e Hoxha, mentre quello degli ospiti addirittura al 90’ con Krešić che prende il posto di Selahi. Vengono concessi sei minuti di recupero, ma gli ospiti con un uomo in meno non riescono più a impensierire la porta avversaria. Finisce 2-1 e per lo Slaven è una vittoria pesantissima e ora a Koprivnica l’Europa si può sognare per davvero. I fiumani tornano invece a convivere con i fantasmi di poche settimane fa e ad arrabattarsi nei bassifondi della classifica.

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