La Croazia spreca e poi subisce. Con l’Armenia è soltanto 1-1

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La Croazia spreca e poi subisce. Con l’Armenia è soltanto 1-1

Nell’amichevole di Velika Gorica con l’Armenia, scelta perché secondo Zlatko Dalić assomiglia per stile di gioco alla Repubblica Ceca (avversaria il 18 giugno a Glasgow), la Croazia pareggia per 1-1, confermando i soliti mali: segna a fatica e subisce sin troppo spesso. Si è trattato del primo test in vista dell’Europeo. Il secondo, molto più impegnativo e indicativo, sarà quello di domenica in casa del Belgio, uno dei maggiori favoriti per la vittoria finale alla rassegna continentale che partirà l’11 giugno.
Dalić manda in campo la migliore formazione di cui dispone al momento, senza l’infortunato Lovren nonché Petković e Rebić che non hanno nelle gambe i 90 minuti. A far coppia con Vida è, come nelle attese, Ćaleta-Car, mentre a guidare l’attacco ci pensa Kramarić nel tradizionale 4-2-3-1. Poco da dire sugli avversari, arrivati a Velika Gorica con ben cinque debuttanti e senza la stella Mkhitaryan.
I ritmi sono ovviamente blandi, e anche i contrasti molto più “morbidi” che in partite ufficiali. Nessuno vuole infatti rischiare infortuni. Il primo squillo è degli ospiti con Spertsian, al quale risponde Vlašić, ma il portiere devia in angolo. Poi è la volta di Perišić, il cui tiro è alto. Il vantaggio arriva al 23’. Modrić batte un angolo dalla destra, a centroarea svetta di testa Perišić, il quale non sbaglia mira. Tre minuti dopo si fa male Brekalo, costretto a lasciare il posto a Pašalić. La Croazia insiste, seppur senza premere troppo sull’acceleratore, e Kramarić non ne approfitta per raddoppiare. Nel finale di tempo Kramarić inventa, Modrić perfeziona e Perišić manda incredibilmente a lato da posizione molto favorevole. Pašalić, con un tentativo in sforbiciata, centra invece il palo dopo una bordata da lontano dello scatenato Perišić.
A inizio ripresa Dalić cambia quattro giocatori, tra i quali anche capitan Modrić. Dentro invece Rebić e Petković, per un modulo molto offensivo insieme a Perišić e Kramarić. Del resto, il selezionatore aveva annunciato alla vigilia di voler provare diversi schemi tattici durante il match. L’attaccante del Milan si divora subito il raddoppio, mandando alto da 5-6 metri. Così come Pašalić poco dopo. La Croazia spreca davvero troppo e rischia di pagare il conto, ma Livaković dice no a Bajramian. Al 72’, però, il portiere della Dinamo non può nulla sulla conclusione dalla distanza di Wbeymar, uno dei due colombiani naturalizzati armeni. I padroni di casa provano a rimediare, ma la difesa ospite fa buona guardia e coglie un pareggio sicuramente insperato. Per Dalić non sono certo notizie incoraggianti a pochi giorni dall’Europeo…
La Croazia è scesa in campo con: Livaković, Vrsaljko, Ćaleta-Car, Vida, Barišić, Modrić, Brozović, Brekalo, Vlašić, Perišić, Kramarić. Hanno giocato ancora: Pašalić, Rebić, Petković, Škorić, Juranović, Badelj.

Perišić entra nel club dei 100
Ivan Perišić ha disputato ieri la sua centesima partita con la maglia della nazionale, a dieci anni di distanza da quel 26 marzo 2011 che a Tbilisi aveva segnato il suo debutto in biancorosso. “Ovvio che sono strafelice di aver raggiunto questo prestigioso traguardo, non tutti possono vantare qualcosa di simile. Mi ricordo del debutto e di quella bruciante sconfitta. Ma ricordo anche quasi ogni gara con la maglia della nazionale: ce ne sono state di importanti e meno importanti, però per me ognuna è stata particolare nel suo piccolo. Il Mondiale in Russia, e ancora di più l’accoglienza di tutto un Paese al rientro a Zagabria, è qualcosa che non dimenticherò mai. In tale contesto, mi ritengo sicuramente un privilegiato”.

La torta per Kovačić
Eccola la tanto annunciata torta per Mateo Kovačić. Come vuole ormai la tradizione, ogni qualvolta la nazionale è in ritiro e un giocatore croato vince la Champions League (accade ormai da nove anni di fila) in albergo si fa festa. Del resto, in modo del tutto scherzoso, Dalić ha più volte ripetuto di aver tifato Chelsea soltanto perché… goloso di dolce. “Grazie a tutti per gli auguri e quest’accoglienza. Sono felice si essere qui con voi. Sono convinto che possiamo disputare un grande Europeo. La fiducia non mi manca di certo. Vi ricordo che anche il Chelsea non era favorito e poi avete visto tutti quanti com’è andata a finire”, la parole di Kovačić.

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