Inizia l’avventura europea del Rijeka

Stasera a Priština il match d’andata del secondo turno preliminare di Conference League contro i kosovari del Dukagjini. «È soltanto il primo tempo», predica prudenza Sergej Jakirović

0
Inizia l’avventura europea del Rijeka
Dopo l’esordio in campionato i biancocrociati sono ora attesi anche da quello in campo europeo. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Per il Rijeka è giunto il momento del debutto in Europa. Con un volo diretto da Zagabria (e non da Veglia come originariamente previsto per via del rischio maltempo) la squadra ha raggiunto Priština, dove questa sera è attesa dal match d’andata del secondo turno preliminare di Conference League contro il Dukagjini (calcio d’inizio alle 20). I biancocrociati sono arrivati nella capitale del Kosovo già nella mattinata di ieri, mentre in serata hanno svolto la consueta rifinitura allo stadio intitolato all’ex calciatore Fadil Vokrri. Si tratta di una sfida inedita dal momento che finora nessuna compagine croata aveva mai affrontato in campo europeo una kosovara. Il Dukagjini ha sede a Klina, città di circa 38mila abitanti situata nel centro del Paese, ma le partite in campo europeo le disputa a Priština in quanto il suo stadio è molto piccolo (solamente 1.000 posti a sedere) e non soddisfa i criteri UEFA. Ha chiuso la scorsa stagione al quarto posto alle spalle di Ballkani, Drita e Gjilani qualificandosi per la prima volta nella propria storia in una competizione europea (la società è stata fondata nel 1958). Nella stagione 1993/94 il successo più grande con la conquista del titolo nazionale, ma all’epoca il Kosovo faceva parte della Jugoslavia e dunque il campionato locale non era riconosciuto dall’UEFA, cosa che avvenne solamente a partire dalla stagione 2016/17. Nel primo turno preliminare la squadra allenata da Armend Dallku ha fatto fuori i gibilterriani dell’Europa, battuti 2-1 all’andata a Priština, bissando poi il successo in trasferta imponendosi per 3-2. Grande protagonista di questo doppio confronto è stato l’esterno offensivo Ilaz Zylfiu, match winner della prima sfida e autore di una doppietta al ritorno. Secondo il sito specializzato transfermarkt il valore dell’intera rosa del Dukagjini è stimato su 2,2 milioni di euro. I due giocatori più costosi sono proprio Ilaz Zylfiu e il portiere Kenan Haxhihamza, valutati 200mila euro. Il Rijeka invece vale 25,5 milioni e il solo Nediljko Labrović (2,8 milioni) costa più dell’intera compagine kosovara. Tutta un’altra storia rispetto allo scorso anno quando nella stessa fase i fiumani pescarono gli svedesi del Djurgarden, la prima delle non teste di serie e oltretutto una squadra già rodata essendo stata già al giro di boa in campionato. E infatti il Rijeka di Dragan Tadić poté fare ben poco contro gli scandinavi, che passarono il turno con una doppia vittoria (2-1 a Fiume e 2-0 a Stoccolma).

Autocontrollo
La truppa di Sergej Jakirović arriva a quest’appuntamento con il morale decisamente alto dopo il poker con cui ha spazzato via la matricola Rudeš all’esordio in campionato. Per quanto riguarda la formazione, sarà interessante scoprire le scelte del tecnico di Mostar, il quale un po’ sorpresa contro gli zagabresi aveva lasciato inizialmente in panchina tutti i nuovi arrivati affidandosi così alla vecchia guardia. L’unico assente è il mediano Petrovič, il quale comunque raggiungerà i compagni domani a Spalato e sarà disponibile per l’atteso derby di domenica con l’Hajduk in un Poljud che si sta avviando verso il tutto esaurito.
“È solamente il primo tempo di un doppio confronto non scontato – avverte Jakirović –. Affrontiamo una squadra che possiede determinate qualità, forte in fase di transizione e che predilige molto il gioco sulle fasce sfruttando la velocità delle due ali. Dovremo quindi prestare la massima attenzione evitando di concedergli campo aperto. Ci vorranno disciplina tattica e intelligenza. Quando dico intelligenza intendo mantenere l’autocontrollo in certe situazioni. Sappiamo infatti che loro sono molto aggressivi nei duelli, sempre al limite del fallo, perciò sarà importante non rispondere alla loro provocazioni. Vogliamo vincere, ma andrà benissimo qualsiasi risultato che tenga aperto il discorso qualificazione per il ritorno a Rujevica”.

Due o tre cambi
Sullo starting eleven come sempre Jakirović non si sbottona, ma rispetto alla partita col Rudeš ci saranno un paio di cambi. “Due o tre al massimo. Abbiamo disputato un’unica partita perciò non c’è alcun bisogno di cambiare più di tanto. Petrovič? Lo abbiamo lasciato a Fiume per precauzione. In settimana ha accusato un piccolo risentimento muscolare, ma comunque lo aspettiamo a Spalato. L’esperienza con lo Zrinjski mi ha insegnato che in Europa nessuno ti regala nulla e che anche le squadre meno attrezzate possono sgambettare quelle sulla carta più forti. L’atteggiamento e il modo in cui approcci la partita sono due aspetti fondamentali. E poi chiaramente ci vuole anche un pizzico di fortuna”, ha concluso l’allenatore del Rijeka.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display