Il Rijeka prepara il rush finale

Biancocrociati al lavoro in vista degli ultimi impegni che precedono la sosta invernale. Sopić con qualche problema di formazione per il match di sabato contro il Varaždin

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Il Rijeka prepara il rush finale
Sul piano del gioco il Rijeka ha lasciato parecchio a desiderare nel test con la Triestina. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

A Rujevica prosegue il lavoro del Rijeka in vista del rush finale del girone autunnale. Mancano quattro giornate alla fine della prima parte di stagione (in mezzo i biancocrociati avranno anche l’ottavo di Coppa Croazia con lo Cibalia), che vede l’Hajduk lanciato verso il titolo di campione d’inverno, sebbene si ritrovi con un calendario non semplicissimo che prevede ben tre trasferte. Il Rijeka si trova a -5 e la Dinamo addirittura a -9, anche se fiumani e zagabresi hanno rispettivamente una e due partite da recuperare. La truppa di Željko Sopić tornerà in campo sabato facendo visita al Varaždin, avversario spigoloso e, assieme alla Dinamo, l’unica formazione a essere fin qui uscita invitta da Rujevica. Intanto la squadra sta via via completando i propri ranghi con i rientri dei giocatori impegnati con le rispettive nazionali. Da valutare le condizioni di Pjaca, il quale si è fermato in nazionale per un problema muscolare e dunque la sua presenza sabato a Varaždin è a forte rischio. Sulla trequarti Sopić avrà gli uomini contati dato che dovrà fare a meno pure dello squalificato Pašalić. A questo punto sarà interessante capire se il tecnico riproporrà ancora il 4-1-4-1 a lui tanto caro, con Grgić sulla destra e Yansané sulla corsia opposta, oppure se ripiegherà sul 4-2-3-1 schierando sempre Grgić a destra ma dirottando Janković sulla sinistra con Fruk in mezzo.

Goda torna nel 2024?
Cambio forzato anche nel ruolo di terzino sinistro. Contro la Dinamo Goda ha riportato un serio infortunio alla spalla (che si aggiunge alla frattura del setto nasale rimediata nel turno precedente con la Lokomotiva) e ora rischia di tornare direttamente l’anno prossimo. A prendere il suo posto sarà Čabraja. Il terzino nativo di Pola, dopo essersi messo alle spalle i guai fisici, sta crescendo di condizione rivelandosi anche decisivo: con la Dinamo ha fornito a Mitrović l’assist per il gol del definitivo 2-2, mentre nell’amichevole contro la Triestina ha timbrato l’1-1 andando a segno direttamente su punizione, risultando uno dei pochi a meritarsi la sufficienza. “È stata dura stare fuori per tre mesi. Fisicamente sto bene, anche se ho ancora bisogno di tempo per ritrovare la miglior condizione. Il match con la Triestina è stato utile proprio per dare minuti a chi fin qui ha trovato meno spazio e a chi è al rientro da un infortunio. Il gol? Ho sempre calciato le punizioni. Goda? Dispiace perché è da inizio stagione che è in gran forma, però gli infortuni fanno parte del gioco. Ma tornerà presto”, assicura il laterale cresciuto nelle giovanili della Dinamo.

Petrovič: «Una liberazione»
La nota più lieta del test con gli alabardati è stato senz’altro il ritorno in campo di Petrovič. Il mediano sloveno ha collezionato un’unica presenza in stagione, entrando nell’ultimo quarto d’ora all’esordio in campionato contro il Rudeš a fine luglio, dopodiché uno strappo al quadricipite lo ha costretto a uno stop di quattro mesi. Con la Triestina Sopić lo ha lanciato nell’undici di partenza concedendogli 30 minuti prima di sostituirlo con Grgić. “Tornare a giocare una partita dopo così tanto tempo è stata una liberazione. La lesione del muscolo era abbastanza importante perciò i tempi di recupero si sono dilatati parecchio. Ho retto bene questa mezz’ora in campo, anche se chiaramente la strada del pieno recupero è ancora lunga, ma dopo la sosta invernale tornerò quello di prima. Traffico in mediana? Siamo in tanti a giocarci il posto e ben venga la concorrenza”, sottolinea il centrocampista arrivato in estate dal Rapid Vienna.

Marijan Čabraja.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
Dejan Petrovič.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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