Il Rijeka cerca riscatto in Europa

Stasera a Rujevica arrivano i kosovari del Dukagjini nel match di ritorno del secondo turno preliminare di Conference League. «Voglio vedere maggiore intensità, coraggio e determinazione rispetto alla partita con l’Hajduk», dice il tecnico Sergej Jakirović

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Il Rijeka cerca riscatto in Europa
Danilo Veiga e Sergej Jakirović. Foto: Goran Žiković

Archiviata la sconfitta al Poljud nel derby contro l’Hajduk, il Rijeka è pronto a tornare nuovamente in campo, spostandosi però sul binario europeo. Stasera Rujevica sarà teatro del match di ritorno del secondo turno preliminare di Conference League contro il Dukagjini (calcio d’inizio alle 20.15). Si riparte dall’1-0 con cui i biancocrociati avevano espugnato otto giorni fa Priština grazie a un lampo di Janković nel primo tempo. Un risultato che sta stretto ai fiumani alla luce delle tante occasioni create, ma che comunque può far dormire sonni tranquilli dal momento che tra le due formazioni c’è un abisso a livello tecnico (il valore della rosa kosovara è inferiore a quello dell’Orijent, giusto per rendere l’idea). L’obiettivo è bissare il successo dell’andata e prendersi la qualificazione al turno successivo, dove ad attendere Labrović e soci sarà la vincente del confronto tra i faroesi del B36 Torshavn e il gallesi del Haverfordwest County (all’andata successo per 2-1 della compagine delle isole Far Oer).

Out Petrovič e Čabraja
“Il calendario non concede pause, con le partite che si susseguono una dietro l’altra – dice Sergej Jakirović –. Abbiamo un piccolo vantaggio dopo l’andata, ma non andremo di certo a difendere l’1-0. Vogliamo vincere e riscattare la sconfitta con l’Hajduk. In campo voglio vedere maggiore intensità, coraggio e determinazione rispetto alla prova opaca di Spalato. A Priština avevamo trovato un terreno di gioco molto mosso che ci ha messo un po’ in difficoltà condizionando la nostra manovra. A Rujevica invece potremo sfruttare al meglio il nostro giro palla per mettere subito pressione al Dukagjini. Loro giocheranno di rimessa cercando di sfruttare le ripartenze. Dovremo fare attenzione al contropiede, ai calci piazzati e a Zylfiu, che è il loro giocatore di maggior qualità”.
Per quanto riguarda la formazione, il tecnico di Mostar tornerà al “suo” 4-2-3-1. Gli unici indisponibili sono il mediano Petrovič, per il quale si prospetta un lungo stop, e il terzino Čabraja. “Petrovič ha rimediato la rottura del tendine del quadricipite. In un primo momento non sembrava nulla di preoccupante, poi però esami più approfonditi hanno purtroppo evidenziato un danno ben più serio. Čabraja invece è alle prese con la pubalgia”.

Attacco spuntato
Più che l’avversario di stasera, a tenere banco è soprattutto il KO di domenica scorsa al Poljud. Non tanto per la sconfitta in sé quanto piuttosto per il modo in cui è maturata, con un Rijeka abulico e senza idee. “Era la terza partita in pochi giorni e un po’ di stanchezza è venuta fuori. Per quanto i ragazzi continuino a sostenere il contrario, io ho visto proprio questo, ovvero una squadra sfiancata e poco brillante. Tutto sommato in difesa abbiamo anche retto, ma una volta riconquistata palla non sapevamo che cosa fare. Banda e Hodža? Non è una questione di singoli perché anche sostituendoli con Selahi e Lepinjica non è cambiato nulla. Giocare ogni 3-4 giorni presume un alto dispendio di energie perciò sarà necessario ruotare di più i giocatori”.
Lo scivolone del Poljud ha anche messo a nudo tutti i limiti del reparto offensivo, comprensibilmente in grande sofferenza senza più i gol di Frigan e le giocate di Ampem. “Djouahra? Tanto fumo e poco arrosto… Fatica nella finalizzazione sbagliando o l’ultimo passaggio oppure la conclusione. Deve dare molto di più. Stesso discorso per Obregon. Era certamente più facile fare il vice di Frigan ed entrare a partita in corso, ma ora invece che è titolare deve prendersi maggiori responsabilità. Ivanović mai dal primo minuto? Una scelta di natura tattica dettata dalle caratteristiche dell’avversario. Ad esempio contro l’Hajduk l’idea era quella di mettere sotto pressione i centrali Ferro e Šarlija con Obregon, ma così non è stato. Per lui comunque ci sarà sicuramente spazio e sono convinto che saprà darci una grossa mano”.

Fake news
Negli ultimi giorni era circolato il nome del bomber dello Zrinjski, Nemanja Bilbija. Rumors che però Jakirović ha bollato come fake news. “Una notizia completamente priva di fondamento, pensata unicamente per acchiappare qualche click in più. Inventarsi notizie di sana pianta denota una totale mancanza di professionalità e di rispetto, in primis nei confronti dello Zrinjski, e per di più a poche ore da una partita per loro importantissima nei preliminari di Champions. Dopo questa sparata il mio cellulare non ha più smesso di squillare, non oso quindi immaginare com’è stato per Nemanja e i colleghi dello Zrinjski. Una situazione certamente destabilizzante”, ha concluso il tecnico del Rijeka, affiancato nella consueta conferenza stampa della vigilia da Danilo Veiga, pronto a riprendersi la maglia da titolare dopo essere partito dalla panchina con l’Hajduk. “Ci aspetta una partita diversa rispetto a quella d’andata, ma altrettanto complicata perché in Europa non ci sono avversari facili. Detto ciò, l’obiettivo è vincere e passare il turno”, ha infine aggiunto il terzino portoghese.

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