Il polese Bruno Valčić a capo del Collegio di giuria del Tour 2024

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Il polese Bruno Valčić a capo del Collegio di giuria del Tour 2024
Foto Facebook/Bruno Valčić

Ci sarà anche un po’ di Pola alla prossima edizione del Tour de France. Il giudice internazionale dell’Unione ciclistica mondiale Bruno Valčić si è visto recapitare in questi giorni un invito davvero speciale: sarà a capo del Collegio di giuria della prossima Grande Boucle. “Un gran bel riconoscimento, non c’è che dire”, ci ha detto Bruno.

Un Tour de France storico quello dell’anno prossimo che per la prima volta non terminerà a Parigi. La capitale francese tra luglio e agosto ospiterà i Giochi olimpici e a causa dell’immediata vicinanza di due manifestazioni sportive di così elevata importanza è stato deciso di spostare in Riviera l’ultima tappa: la frazione infatti si concluderà sul lungomare di Nizza. Sarà un Tour inedito anche per la partenza da Firenze: la Grande Boucle 2024 comincerà infatti da Piazzale Michelangelo a Firenze sabato 29 giugno e le prime tre tappe si disputeranno interamente in Italia: Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte. Quest’ultima Regione ospiterà pure la partenza della quarta frazione.

Ma torniamo a Bruno Valčić, classe 1966, che ha sostenuto l’esame pratico per commissario internazionale nel 1999 a Verona. Da allora ha collezionato un palmares di tutto rispetto che in Croazia pochi giudici di gara, a prescindere dalla disciplina sportiva, possono vantare. Per Bruno quella del 2024 sarà la quarta partecipazione come giudice alla corsa più prestigiosa al mondo e per la seconda volta sarà a capo del Collegio di giuria, esperienza già provata nel 2016. Bruno, ex ciclista dell’allora Siporex, è stato membro del Collegio di giuria in quattro Giri d’Italia. Per quel che concerne le grandi corse a tappe, nel 2015 è stato a capo del Collegio di giuria alla Vuelta nel 2015, l’anno in cui Vincenzo Nibali fu squalificato per avere sfruttato la scia della sua ammiraglia.

Accanto ai Grand tour, Bruno Valčić ha partecipato in qualità di giudice ai Giochi Olimpici di Londra e Tokyo, a diversi campionati del mondo nel ciclismo su strada, mountain bike e ciclocross. Numerose anche le gare di World tour da lui arbitrate nelle quali era a capo del Collegio di giuria.

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