Croazia. Ancora non ci siamo Con la Giordania tocca ai giovani

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Croazia. Ancora non ci siamo Con la Giordania tocca ai giovani

FIUME | La domanda è più che lecita: che cosa succede ai vicecampioni del mondo? Dall’Inghilterra… all’Inghilterra, quella di Zlatko Dalić sembra quasi un’altra squadra. Dopo la semifinale vinta contro i ragazzi di Gareth Southgate in Russia, per Modrić e compagni sono arrivate soltanto delusioni: la netta (nel risultato) sconfitta nella finale di Mosca con la Francia, la clamorosa batosta (6-0) contro la Spagna in Nations League e il pareggio (0-0) di Rujevica contro i Tre Leoni, sempre nell’ambito della neonata competizione dell’UEFA. Eppure la rosa a disposizione del tecnico di Livno, che è stato uno dei candidati al The Best FIFA Awards 2018 (poi vinto dal francese Didier Deschamps), è praticamente la stessa rispetto a quella del Mondiale. O forse meglio dire “quasi la stessa”, perché in effetti qualcuno manca, e anche parecchio. Non un calciatore qualsiasi, bensì l’anima e il “guerriero”: senza Mario Mandžukić, la Croazia non è più la medesima squadra.
L’addio alla nazionale dell’attaccante della Juventus ha lasciato segni profondi nella selezione con la maglia a scacchi biancorossi. Lo si è visto benissimo contro Spagna e Inghilterra, con Dalić che deve ancora trovare un sostituto all’altezza del bianconero. Rebić finora non ha convinto, Kalinić non è stato più convocato, mentre Kramarić è un altro tipo di attaccante: al momento non si vede all’orizzonte chi possa prendere il posto di superMario. E una figura del genere, che durante il Mondiale in Russia Dalić aveva definito “l’anima della squadra”, non si rimpiazza facilmente neanche nello spogliatoio. Un’assenza che fa rumore, e della quale ha parlato parecchio Dalić dopo la gara con l’Inghilterra, considerando che è la seconda partita in cui l’attacco croato resta a secco. A nulla sono valsi gli esperimenti con Kramarić largo a destra e Rebić punta centrale: il primo è sembrato troppo lontano dalla porta per poter incidere, il secondo ha ricevuto invece pochissimi palloni giocabili ed è stato ben marcato dalle torri Maguire e Stones.
Mandžukić, quanto mi manchi
“Non è da noi non riuscire a segnare in due partite di fila. Ma dobbiamo dimenticarci di Mandžukić: è una storia finita, non è più con noi”, ha detto Dalić. Detta così, sembra quasi che lo juventino abbia fatto… una brutta fine. Invece è sano e salvo, ma guarda dal divano le partite della Croazia per scelta personale. “Ha preso una decisione che noi dobbiamo rispettare. Bisogna cercare e trovare altre soluzioni”. Che il bianconero, bomber e primo difensore allo stesso tempo, sarebbe mancato parecchio alla squadra, il tecnico lo aveva detto già prima della partita. Ed è evidentemente stato buon profeta. Dalić cerca comunque di vedere il lato positivo del pareggio con l’Inghilterra. “Sono contento di come abbiamo giocato, anche se spero che potrà andare meglio. Eravamo molto più compatti e organizzati che a Elche, ma ci è mandato ancora una volta il gol. Siamo ancora lontani da quella squadra ammirata ai Mondiali. Stavolta la fortuna è stata dalla nostra parte e non abbiamo subito gol da calci piazzati. Però, dobbiamo lavorarci sopra. Inoltre, non era facile giocare in un ambiente del genere. Non è stata una gara impeccabile da parte nostra, ma al momento questo è il nostro massimo“.

Modrić, Perišić e Rakitić a riposo
Oggi, sempre a Rujevica con inizio alle ore 20.45, la Croazia disputerà un’amichevole con la Giordania. Per il pubblico fiumano sarà l’occasione per omaggiare i vicecampioni dei mondo, mentre per lo stesso Dalić di sperimentare alcune novità tattiche e verificare le potenzialità di coloro che solitamente trovano meno spazio. “Modrić, Rakitić e Perišić non ci saranno nell’occasione. Hanno bisogno di riposo e fra una settimana li aspettano anche le gare di Champions League. Inutile forzare i cosiddetti senatori quando in panchina ci sono tanti giovani che scalpitano. Bisogna concedere loro l’occasione di mettersi in luce, anche per capire se poter contare o meno in futuro. Sarà anche un’amichevole, ma vogliamo provarla assolutamente a vincere. Ci farebbe sicuramente bene per il morale”, osserva Dalić.
Con ogni probabilità, oltre ad Andrej Kramarić, il pubblico fiumano avrà l’occasione di vedere all’opera anche gli altri due ex Rijeka, ovvero Filip Bradarić e Matej Mitrović, magari per uno spezzone di partita. Chissà che poi Dalić non decida di fare pure un regalo a Simon Sluga, schierandolo in porta al posto di Karlo Letica (o del titolare Livaković, decisivo contro l’Inghilterra). (nt)

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