«È un Rijeka in crescita. C’è parecchio ottimismo»

Il 21.enne stopper Niko Galešić parla dell'odierna (ore 15) trasferta a Sebenico e del momento in generale

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«È un Rijeka in crescita. C’è parecchio ottimismo»
Niko Galešić. Foto: Nel pavletic/pixsell

Uno degli obiettivi “imposti” all’allenatore Sergej Jakirović da parte del presidente Damir Mišković è quello di promuovere quanti più giovani, possibilmente del proprio vivaio, in prima squadra. E lo stopper Niko Galešić fa sicuramente parte di questa categoria. Dal momento dell’arrivo del 46.enne tecnico di Mostar il 21.enne stopper nativo di Berlino è diventato titolare inamovibile accanto a Emil Dilaver, in attesa che Anton Krešić recuperi in pieno e Matej Mitrović sia finalmente pronto. Insomma, talento ed esperienza, un binomio che sembra funzionare parecchio bene, almeno a giudicare dalla gara del Gradski vrt con l’Osijek. Qualche piccola sbavatura c’è stata, ma possiamo definirla come “peccato di gioventù”. L’importante è che l’atteggiamento sia quello giusto. “Devo sottolineare che Dilaver mi ha aiutato tantissimo in questi due mesi. Mi dà consigli utili e m’incoraggia quando sbaglio. Per me è una fortuna averlo accanto. Sono convinto che nei prossimi mesi riuscirò a crescere ulteriormente grazie ai suoi preziosi consigli”, usa parole al miele per il compagno di reparto, Galešić. Niko dovrebbe ovviamente indossare la maglia da titolare anche nell’odierna trasferta (ore 15) in casa dello Šibenik.

Rispetto sì, paura no
Poi un flashback sul pareggio in casa dell’Osijek. “Ritengo che possiamo essere soddisfatti per il punto conquistato. I primi 25 minuti abbiamo sofferto parecchio e confesso che per qualche momento temevo una brutta fine. Forse si tratta di eccessivo rispetto per l’avversario oppure di mancanza di fiducia nei propri mezzi. Spero comunque che questi sintomi scompaiano con il passare delle partite, a cominciare dalla trasferta a Sebenico. Il secondo tempo del Gradski vrt ha dimostrato in un certo senso che possiamo lottare alla pari con ogni avversario, ed è esattamente ciò che intendiamo fare. Adesso pensiamo a battere lo Šibenik e poi a giocarcela con l’Hajduk”.

Dilaver il leader che serviva
La difesa è stata spesso inguardabile nel girone autunnale. Ora sembra esserci maggiore intesa e disciplina tattica. “Dobbiamo migliorare sui calci piazzati, come dimostra anche il gol subito a Osijek. Dilaver ci ha dato comunque sicurezza e fiducia. Lui è il classico leader che ci mancava, quello che… dirige le operazioni. Talvolta alza un po’ la voce, ma è per scuoterci. Insomma, la classica critica positiva. Sin dal primo momento che abbiamo giocato in coppia, ovvero nelle amichevoli precampionato, ho notato una buona intesa, che migliorerà ulteriormente con il tempo. Da una buona difesa parte tutto, perché se non incassi gol vuol dire che hai per lo meno un punto assicurato a partita. In avanti, poi, capiterà di buttarla dentro”.

Occhio a Delić e Čop
L’auspicio è che succeda già allo Šubičevac e che il Rijeka ritrovi una vittoria tanto bramata. “Li abbiamo analizzati a fondo, notando i loro pregi e difetti. Delić e Čop, che saranno i miei diretti avversari in campo, sono attaccanti che possono sicuramente farti male se non li marchi a dovere. Il primo è forte fisicamente, Čop è invece parecchio imprevedibile nei movimenti. Anche in questo caso possiamo parlare di gioventù ed esperienza. Dobbiamo rispettarli e fare attenzione, ma non anche temerli. Se il Rijeka sarà ai livelli che gli competono i tre punti non dovrebbero tardare ad arrivare”.

Onore e responsabilità
Essere tra i titolari, soprattutto a 21 anni, fa sempre piacere. “Devo ringraziare il club e l’allenatore per la fiducia ricevuta, nonché i compagni di squadra per il sostegno. Per me è un onore, ma anche una responsabilità. Sono felice nel vedere che pure Matija Frigan e gli altri giovani riescono a ritagliarsi sempre maggior spazio. D’altronde, questa è anche la politica societaria del Rijeka. Credo che ci sia parecchia qualità nel vivaio, basta credere nei giovani”.

«Non prometto nulla»
Dopo un girone autunnale a dir poco vergognoso, da qui a giugno i tifosi si aspettano un Rijeka ben diverso. Magari con vista sul quarto posto e l’Europa… “Io non me la sento di fare promesse di alcun genere, ma direi che c’è parecchio ottimismo. Le ultime partite hanno dimostrato che questa squadra ha un piglio diverso da quella di qualche mese fa. Aspettiamo la sfida con lo Šibenik e quella con l’Hajduk per fare ulteriori valutazioni in merito. Io vorrei un Rijeka che faccia possesso palla, che crei parecchie occasioni da gol e che risolva la partita quanto prima. Ma questo è l’obiettivo di un po’ tutti”.

Livaja, Petković, Drmić…
Dovendo fare qualche nome sugli avversari più difficili da marcare in campionato, Galešić non ha dubbi. “Nel gioco aereo Mierez, Kulenović e Topčagić. Per il resto invece Livaja avetta su tutti e poi Petković e Drmić. Si vede che hanno qualità tecnica ed esperienza. Dei nostri in partitella? Frigan è veloce, mentre Obregon forte fisicamente”.
Dei campionati che preferisce… “Quello tedesco, anche perché ho militato nell’Hertha Berlino. A dire il vero non ho mai giocato in prima squadra, ma mi sento legato a quel club e lo seguo in televisione. Purtroppo non è che stiano andando benissimo ultimamente, di recente hanno perso 5-0 contro il Wolfsburg di Niko Kovač”.

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